In occasione del 70° anniversario della Liberazione la non-rivista Margutte, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) sezione di Mondovì, e con l’associazione Mondoqui, ha bandito un non-concorso letterario.
La definizione non-concorso è nata dalla scelta di essere un’occasione di incontro e non di scontro, semmai di confronto. Un confronto più che mai necessario se si considera il tema intorno a cui si è chiamati a riflettere: la Resistenza, nella sua accezione più ampia.
Non sono state stilate classifiche: la scrittura deve stare con forza fuori dalle leggi della competizione; deve nascere poco per volta nel silenzio della propria stanza o nel rumore della vita sociale; deve essere spontanea e attenta, rendersi efficace nel trasmettere emozioni, sentimenti, valori, eventi e testimonianze. Proprio questo prezioso lavoro, e il dialogo che nascerà da esso, è il premio di chi partecipa al non-concorso.
Nell’organizzare il materiale giunto – significativo sia quantitativamente che qualitativamente, anche tenuto conto della novità, per noi, dell’iniziativa – si è tenuto innanzitutto conto del duplice senso della parola: Resistenza in senso assoluto, quella del ’43-45, da un lato, e Resistenze storiche, individuali, sociali, culturali, di genere dall’altro. Un modo, anche, per segnare l’eterna attualità del monito resistenziale.
Gli elaborati pervenuti sono poi stati divisi in tre ulteriori sottocategorie a seconda del genere: poesia, narrativa, o testimonianza. Ecco quindi le sei pagine in cui potete consultare il materiale:
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Molto vi sarebbe da dire su ogni singolo contributo, tutti a loro modo validi, frutto di uno scavo nella scrittura mai banale o stancamente “occasionale”, ma – nelle inevitabili differenze di modi e stili – tutti autentici nel loro raccontare “Resistenza”. Si nota, come normale per una rivista come “Margutte”, che della poesia fa la sua pietra fondativa (fin dalle riviste anni ’70 che la precedono), una prevalenza di contributi lirici, tutto sommato equamente distribuiti tra Resistenza e Resistenze.
Piero Calamandrei, nell’anniversario del ricordo di Duccio Galimberti, Cuneo (1952)
Come tema narrativo, invece, prevalgono decisamente di più le Resistenze d’oggi, e se si parla della resistenza storica, si adotta comunque un taglio personale, obliquo, liminale. Similmente, minori sono gli scritti di testimonianza: cosa anche comprensibile data la vasta memoria che qui da noi, e per fortuna, si è attuata dell’epopea resistenziale. Resta invece il rapporto poetico, momento di contatto personale tra l’Io lirico e la Storia; oppure la narrazione di nuovi modi di Resistere, in nuovi scenari che riattualizzano quel momento fondante.
Carlo Regis nel trentennale della Resistenza, Mondovì 1975
Nella speranza che, forse, questa interessante raccolta possa trasformarsi anche in una traccia cartacea, oltre a questo spazio virtuale, non ci resta quindi che augurarvi una buona e “resistente” lettura.