Guido Rolando (Giubbonsky) e la musica.
Cicliade
Pedalando senza fretta Mascherina sopra il naso
Mentre esercito i menischi Dentro al traffico mi muovo
Non è facile cercare di non farsi spiaccicare da sti suv che già li odio
Mantenere il sangue freddo per non farsi trascinare in una corsa senza podio
Ruote strisciano l’asfalto arroventato che regala polveri sottili
Puzza l’universo vario e frastagliato di macerie di cervelli vivi
… scusi signora, la portiera, me la stava dando in faccia… sa com’è tra il pavè, le rotaie del tram, se mi apre la portiera di scatto… va mica bene… come dice? Ah non mi ha visto perché andava di fretta ho capito… faccia una bella cosa… lì dietro c’è un’armeria molto chic lei ci entra e si compra un revolverino, piccolo, sottile, che fa fine e non impegna e s’intona un po’ con tutto… se lo tiene sempre carico in borsetta e la prossima volta che mi incrocia, lo estrae, prende per bene la mira, preme il grilletto e SPARA!!!!
Quando arriva la salita Metto il cambio più opportuno
E poi via per la discesa Fino a che ritorno in piano
Certe volte mi rifugio sopra qualche marciapiede come zattera sul mare
C’è il pedone che s’arrabbia perché gli occupo lo spazio ma che mai ci posso fare
Scendo ancora sull’asfalto zigzagando tra le auto ferme in doppia fila
È una giungla questo traffico bastardo e io lotto per restare vivo
… scusi sa non ho suonato il campanello per non spaventarla… lo so sono sul marciapiede, ma vado piano ho un piede sul pedale e l’altro per terra … piuttosto lei vuole con me in mezzo ai suv, agli hammers, a questi super macchinoni ultra familiari… ma quante diavolo di famiglie allargate devono contenere? Una volta il nostro Paese non era famoso per la crescita demografica pari a zero? Sono cambiati i tempi? Diamo la colta agli extracomunitari anche sto giro? Tanto è sempre colpa loro.. ma se sono cambiati i tempi ci vuole una soluzione. Lei ce l’ha? Io la mia ce l’ho: la mia soluzione è questa: ma compratevi dei Sulki… deficienti!
Tutti dentro a questo traffico bastardo noi lottiamo per restare vivi
Tutti dentro a questo traffico bastardo noi lottiamo per restare vivi
https://www.youtube.com/watch?v=LUx-lmtmUIc
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Testa di nicchia
Non sono fotogenico, non sono telegenico,
Non sono Cartaigienico, non sono niente, niente, niente
Non sono Radiofonico, non sono telefonico,
neppure cacofonico, non sono niente, niente, niente
ma cosa vuoi da me, devi lasciarmi in pace,
mica sono un cestino dove getti il tuo destino
quando mi dici che per questa mia canzone
di spazio non c’è né dovrei sentirmi un po’ coglione
sono una testa di nicchia
Non sono fotoisterico, piuttosto sincopatico,
non sono macrobiotico, non sono niente, niente, niente
Non sono radiostatico, nemmeno telepatico
Divento cardiopatico, non sono niente, niente, niente
ma cosa vuoi da me, ma lasciami cantare,
se non mi vuoi passare mica qui ti sto a pregare
e quando insisti che per questa mia canzone
di spazio non c’è né io non mi sento più coglione
La musica salva la vita di chi ha già capito che non è finita
La musica solleva il cuore di chi ha già subito profondo dolore
La musica non è un affare per quotare in banca il tuo capitale
sono una testa di nicchia
https://www.youtube.com/watch?v=FElamkNgI0I
Un pollice steso vestito di verde
un abito lungo nel bianco si perde
un anima in cerca di favole vere
un albero alto che scioglie le vele
la barca galleggia sul centro di un mondo
che cerca la luce nel buio profondo
e quando la trova al di là della vita
cucina pietanza ricca e saporita
Un attimo allegro di malinconia,
misura l’assenza di una poesia
e la differenza tra il giorno e la notte,
confonde quei baci e prepara le botte
Intense emozioni esplodono in petto
e invadono un vicolo sempre più stretto
son gemme preziose, monili intagliati
tenuti in custodia da scrigni privati
parole sepolte nella confusione
germogli di fiori di grande passione
canzoni intonate in accordo meschino
cantate nel segno di un rozzo destino
Un attimo allegro di malinconia,
misura l’assenza di una poesia
e la differenza tra il giorno e la notte,
confonde quei baci e prepara le botte
e la sera sulla città sopra il fumo grigio riapparirà
una stella che abbaglierà e ogni volta una volta sarà
https://www.youtube.com/watch?v=Bok1lUzU87U
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Svizzero
Buongiorno senta io cerco lavoro…
Cosa cerca lei? Ma lo sa che non c’è ne più di lavoro
Si ma io ho bisogno di lavorare… e poi so fare un po’ di tutto,
ho studiato, laureato a pieni voti…
insomma se esiste meritocrazia io me lo merito
Ma va la, come direbbe Ghidini – quello si che lavora heh – giovanotto non si faccia illusioni…
Al limite per trovare lavoro provi a chiamare Chi l’ha visto
Seduto al tavolo con la triste mietitrice
Io sto cercando quel paese dove Alice
Con meraviglia coltiva la speranza
di questa lotta che ora avanza
E spinge il cielo oltre la stanza
La tua dimora è polvere d’Amianto
La tua coscienza è polvere d’Amianto
Il conto in banca è polvere d’Amianto
Ha tanti zeri e troppo sangue
Sia maledetto il tuo contante
Avanti un altro, su svelti – siam mica qui a pettinare le bambole, questo è un Interinale, non abbiamo tempo da perdere
E poi che avete paura? Dai che io vi risolvo i problemi, sono il vostro Mister Problem Solving
venga, venga avanti lei, si però benedetto ragazzo, lei si presenta al mio cospetto per cercare lavoro con quella macchia lì addosso… glielo devo dire io che non è creanza? Che non si fa?? Vabbè va vedo che riesco ad inventarmi sta volta
Svizzero?? No Italiano, ah
Novi?? No, Casale Monferrato, AL
Cioccolato?? No, Eternit… Azz
https://www.youtube.com/watch?v=aoB9H7OchV4
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Fall down in Barletta
Mi chiamo Maria Cinquepalmi ho 14 anni e sto a scuola
Io invece ne ho 30 sia chiaro e sono Giovanna Sardaro
Piacere Matilde Doronzo che a 32 anni lavora
Saluti da Antonella Zaza 36 primavere e son fiera
Son donne son morte a Barletta e insieme a quello scantinato
crollato è anche un mondo di affetti non solo di chi s’è indignato
cucivano tute e magliette per meno di 4 euro all’ora
e insieme han portato con loro Maria ritornata da scuola
Le mie 37 stagioni trascorse sempre lavorando
sono Tina Ceci e domando sai dirmi se non ora quando
sono Tina Ceci e domando sai dirmi se non ora quando
https://www.youtube.com/watch?v=ngjIZvVi4SQ
Breve biografia.
Il mio progetto di cantautore, anzi cantastorie, muove i suoi primi passi nel 2008 come One man band. Nel 2010 ho autoprodotto Storie di non lavoro, il primo album: “un lavoro di qualità che restituisce una firma interessante di questa nuova scena cantautorale italiana” (Fabio Gallo – Rockit). Nel contempo il progetto aggiunge Mega al basso, già collega negli Ottoni a Scoppio, e Fabio Bado alla batteria, già rullantista in Contrabbanda. Nel 2013 esce il secondo album Testa di nicchia (Vrec), un album che svela il carattere di atipico esploratore musicale in costante evoluzione; dal punk al teatro canzone sena perdere l’ironia che domina la rabbia e l’impegno dei testi. Nel marzo 2014 sono stato selezionato a rappresentare la nuova canzone d’autore milanese allo Zelig insieme a Concato, Ricky Gianco, Mauro Ermanno Giovanardi, Frankie Hi-nrgy, Folco Orselli, Roberta Carrieri…
Con due album all’attivo ho calcato numerosissimi palchi: alcuni di grande prestigio come il già nominato Zelig, il Carroponte, Il Gran Teatro Geox di Padova. Scelto come finalista al concorso Musica da bere; semifinalista nazionale al Pistoia Blues Contest; finalista regionale al Wanted Primo Maggio. Invitato come ospite a due festival organizzati da La Carovana dei Festival – con il patrocinio del MEI - al Castel Rock di Finale Ligure e al Lanterne Rock di Vische.
Sono un atipico esploratore musicale e passo dal cantautorato al rock, fino al teatro canzone non disdegnando accenti punk: chiamiamolo Moodrock.
Sono nato a Casale Monferrato a 9 anni calcavo già il palcoscenico cantando Ogni Volta di Paul Anka.
Per 5 anni ho frequentato il Liceo Musicale Carlo Soliva di Casale dove ho studiato solfeggio e chitarra classica col Maestro Angelo Gilardino.
Ho iniziato a suonare il sax e la chitarra acustica in un gruppo dark dell’alessandrino che si chiamava Montenegro Tango.
Girovago nell’animo dopo il DAMS di Bologna sono entrato a far parte delle Officine Schwartz di Bergamo; e dopo poco anche della Banda degli Ottoni a Scoppio di Milano.
Ho continuato a sperimentare con Tasselli del 6, Supersonica, per finire con la Contrabbanda di Milano, dove continuo a suonare e divertirmi col contralto.
Quando e come è nata la passione per la musica?
La prima volta che sono salito su di un palco a cantare avevo 9 anni. In pratica l’amore per la musica me l’ha trasmesso il babbo che, beato lui, aveva un orecchio assoluto, una voce e una creatività invidiabili, ma nonostante tutto non aveva potuto campare come musicista puro… perciò giocò le sue carte con me, e lo ringrazio. La musica l’ho divorata e non ho mai fatto distinzioni di stili o generi, a parte le uniche due vere tendenze a mio modesto avviso: la musica buona e la musica grama.
Quali generi e/o autori ti hanno ispirato?
Sono passato attraverso il blues, il punk, il rock, il songwriting, il teatro canzone… e credo che ciò che sono oggi derivi proprio da tutte queste diverse e potenti influenze.
Internazionali: Rolling Stones, Pink Floyd, Bowie, Lou Reed, Iggy Pop; poi Clash, Police, Cure, Smiths, Radiohead
Nazionali: De Andrè, Tenco, Guccini, De Gregori, Conte, Jannacci, Gaber, Fausto Rossi, Ivan della Mea, Claudio Lolli, e poi PFM, Banco, CCCP-CSI…
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