Gaia Luce Gulizia e la poesia
(Mappa)Mondo
Prometto
dello scalciare interiore
fare Danza
del rumore mentale
Canto.
Sarò
Maestra d’Orchestra
e Orchestrale
del mio viaggio.
Accomodatevi,
vi offro un concerto.
***
Il miele nel secchio, ed il velo
Stamattina,
abbiamo fatto tutto il possibile.
Ci avevano chiesto un barile di miele, un argano
per tirare su il secchio dal pozzo.
Un velo rosso per imparare a se-durre.
Abbiamo spalancato la porta,
le api sono sciamate nel velo
innamorate l’una dell’altra.
Si sono baciate, per lunghe ore
e così
tutti gli sforzi sono sembrati apparentemente vani.
Apparentemente.
-In Dis-apparenza-
il miele è stato fecondato
con un solo raggio di luce- sgorgato -dall’acqua-del secchio-del pozzo.
Il velo
è stato strappato dall’amore.
Ogni cosa, spontaneamente.
Incroci
Immagino
il tuo viaggio (,)
compagno….
in quel momento
l’ala del tuo esseresottile
sfiora il mio.
E non ci sono più
mura di pietra
solo lo sconfinato abbraccio
dell’acqua.
***
Le piccole scoperte a battiti regolari
Suonando piano
i tasti di un antico strumento
ritrovare passi sepolti
che sorridono chiari,
ora.
***
Sponde
Se ne andava
verso sponde fertili di colore
immaginando danze
adorne di gioia.
Silenzio
Silenzio
pesante
fitta nevicata
acuisce
la lontananza
di parole lucidate antiche.
La mano
sulla maniglia
trema
ma la forza
di
voltarsi
è
unica
salvezza
alla tempesta
di pietre.
Biografia artistica
Sono pubblicista, scrittrice e fotografa autodidatta.
Nel mio recente passato c’è una lunga esperienza come attrice teatrale e autrice-orchestratrice di performances sperimentali.
Da quando ne ho memoria ho sempre creato immagini con le parole: ricamate, affastellate, e poi lasciate sedimentare per estrarne lo spirito distillato.
Da qualche anno la poesia ha trovato sorellanza con la fotografia, che aveva già fatto capolino in alcuni progetti teatrali, interagendo con l’azione scenica.
Con il tempo questi due linguaggi hanno richiesto sempre più spazio, chiamandomi in un momento della mia vita nel quale percepivo la necessità di un percorso che si facesse più raccolto rispetto a quello teatrale.
Così la comunicazione attraverso corpo e corde vocali è traslata in una narrazione di evocazione che impasta immagini e parole, facendone viaggio interiore da indossare e lasciar assorbire dalla pelle e dal corpo emozionale.
Amo pensare che la retina trattenga memoria della forma dell’immagine nelle parole, e del suono delle parole nella forma dell’immagine.
Ritraggo racconti, ovvero ciò che mi ha sempre nutrita. Dei volti degli esseri viventi, del profilo delle membra delle città e dei luoghi non abitati, dell’essenza incorporea e al tempo stesso tangibile del viaggiare.
Sono convinta che l’arte sia uno strumento di alchimia spirituale, che aiuta a spalancare lo sguardo e a penetrare oltre le trame del velo.
Non ho maestri, e ne ho moltissimi. Ogni persona incontrata mi ha insegnato qualcosa che ha avuto ripercussione sul mio percorso umano, strettamente intrecciato a quello artistico.
L’Arte è un sentiero senza fine che offre alberi dai quali cogliere frutti nutrienti, che aiutano a proseguire il cammino con forza rinnovata. Di loro mi nutro incessantemente.
Difficile stilare un elenco di autori amati. Sono tanti, e con il proseguire del cammino si aggiungono nuovi preziosi incontri.
Mi piace pensare che la mia opera creativa abbia un in-flusso sugli esseri umani con i quali entra in con-tatto.
Che li tocchi visceralmente e sia un maieuta che aiuti ad ascoltare e ad ascoltarsi.
www.gaiagulizia.wix.com/gaialuce