I Guignol e la musica
IL QUARTIERE
(da Ore piccole – 2014)
Oggi ritorno! Avevo detto.
Ma mi hanno trovato, non so come, faccia a terra al giardinetto.
Si che ho chiuso! L’ho promesso!
Solo una volta e son rimasto freddo e immobile sul cesso.
Avrò pensato, senza alcun dubbio, che con i se e con i ma
non avremmo perso tempo e avremmo visto, via via passare,
le nostre facce e i nostri nomi da quei banchi ai nuovi branchi del quartiere,
ghetti e frontiere, ancora qui bandiere rosse e li camicie nere,
brutti palazzi e pattumiere, chilometri di muri, fabbriche e lamiere.
A perdifiato, al galoppo, correvamo in tanti, correvamo troppo…
Giù in discesa, ad uno ad uno, li cerchi ancora ma non trovi più nessuno.
E avremmo visto correre e andare, le nostre facce e i nostri nomi,
da quei banchi ai nuovi branchi del quartiere, pronti a cadere,
ad ammazzarci un poco, per ammazzar le sere di case popolari e pattumiere,
chilometri di muri senza mai vedere, che a perdifiato, come al galoppo,
facevi finta o ti facevi troppo, facevi finta o ti facevi troppo.
Nei dintorni del quartiere, ti avevan detto di non farti più vedere,
Nei dintorni del quartiere, ti avevan detto di non farti più vedere,
ti avevan detto di non farti più vedere, ti avevan detto di non farti più vedere,
ti avevan detto di non farti più…
https://www.youtube.com/watch?v=zr4QYCZDzeY
***
UN PEZZO ALLA VOLTA
(da Ore piccole – 2014)
La prima volta che entrasti, fu per bisogno e non per convinzione.
Superando le farse e gli idioti chiamati apposta a far selezione.
E già un pezzo di te li cadeva, sul fondo del giorno finiva.
Un pezzo di te li cadeva, cambiava la prospettiva.
La seconda, ti alzasti dicendo che era l’ultima chance da sfruttare.
Quando il tempo ti incalza e ti preme e il denaro bisogna pur fare.
Ed un pezzo di te se ne andava, in fondo a un treno dormiva.
Era un pezzo di te che cadeva con tutta la prospettiva.
La terza, iniziasti a sognare di vedere un bel giorno saltare,
Il monte di questo ingranaggio e del montaggio le troppe catene.
Illusione di vita e speranza per gli schiavi del giorno che viene,
vita e speranza per il giorno che viene.
Ed un pezzo di te se ne andava, nel petto esplodeva.
Era un pezzo di te che saltava come sopra una mina.
Mentre soffochi questa rivolta che ti lacera fegato e bile,
stai perdendoti un pezzo alla volta e vacilla il tuo fare civile.
Ti rammenti che non è il momento, non ancora, non sei ancora un vile
non ancora, non sei così vile.
Hai il tuo ultimo pezzo da dare, l’ultimo da offrire.
Hai ancora il tuo pezzo migliore, “venitevi a servire!”.
FARFALLA
(da Una risata ci seppellirà – 2010)
Vieni farfalla! Con mia grande sorpresa..
anche se temo tu venga davvero a posarti un po’ qui,
sopra queste mie mani, troppo tese, per non farti del male
sopra queste mie dita, troppo incerte, per pensarti al sicuro.
Quando sei apparsa, non ti ho presa sul serio
come spesso mi accade anche ora, se mi parli vicino
e sussurri parole di luoghi che non ho mai veduto
con le labbra di miele di un rosso a cui non ho resistito.
Quando un giorno tornando hai chiesto di essere accolta,
perché quel tuo volo incerto si levasse più alto
a esplorare la vita, come un sogno innocente, come solo i bambini
sanno averci a che fare.
Quando hai preso a volare, annunciata da una brezza di campo,
da un ventaglio di tinte e colori, come un gran girotondo,
che mi rende più lieve la fatica del giorno, che mi placa l’insonnia che si mangia le notti.
Ogni volta che torna io l’attendo incredulo e intanto, ora temo davvero che si posi qui accanto,
sopra queste mie mani, troppo tese, per non farle del male
dentro queste mie braccia, troppo incerte, per pensarla al sicuro.
Vieni farfalla… vieni farfalla!
https://www.youtube.com/watch?v=WU19NqFzkNQ
***
DODICI MARMOCCHI
(da Una risata ci seppellirà – 2010)
Dodici marmocchi subdoli, fingono buone intenzioni
Dodici pischelli sordidi, mascherano deviazioni
Cantano nenie ridicole, marciano sotto i lampioni
Cantano canzoni oscene, inni di riformatori.
Dodici furfanti allegri, per audaci spedizioni
Se qualcuno piangerà stasera, non saremo certo noi!
Qui ci vuole faccia tosta, qui ci vuole del coraggio!
Sentimento romanzesco, per il furto e per l’oltraggio.
Dodici marmocchi subdoli, sfidano le istituzioni
Cantano canzoni languide, inni di riformatori.
E ci vuole faccia tosta e ci vuole un gran coraggio!
Solo armati di insolenza, contro “l’uomo organizzato”.
E ci vuole faccia tosta e ci vuole un bel coraggio!
Soli con la strafottenza, contro “l’uomo organizzato”.
Solo armati di insolenza, contro “l’uomo organizzato”
Soli con la strafottenza, contro “l’uomo organizzato”.
https://www.youtube.com/watch?v=5-Cq-nbpBbw
IL TORTO
(da Addio cane! – 2012)
Partirò da lontano da rive corrose di sabbia e metallo
O da più vicino da rive battute da sbirri e dal vento
Salirò alla fine tra gli ultimi che disprezzate
Sarò tra i primi fantasmi che poi identificate
Sopra un guscio di noce ci penserà la marea
Sopra questa carretta non avrò altro tempo per cambiare idea
Verrò a raccontarvi il passato che adesso negate
Verrò a raccontarvi quello che un tempo eravate
E ogni volta che mi aggiro li intorno
Con la miseria porto anche l’ennesimo torto del mondo
E ogni volta che vi appaio come un oltraggio
Sfuggirete lo sguardo spento sul fondo di quest’ultimo viaggio
E ogni qual volta mi avrete raccolto ferito
Saprete dal mare del torto e dei figli che aveva colpito
E ogni qual volta mi avrete raccolto annegato
Saprete dal mare del torto e dei figli che ha sacrificato.
***
IN OMAGGIO IL TUO DIO
(da Addio cane! – 2012)
Ora ammetto… di essere sciocco, frivolo e futile
Quanto i gesti che compio.
Non è come credevo, come predicavamo, siam padroni di nulla
Tanto meno di noi.
Vuoi la parte o l’intero? Saprei già cosa darti, ogni volta che serve,
ogni volta che vale
Vendesi, comprasi vacue illusioni, promesse e lusinghe…
E in omaggio l’oblio.
Ora comprendo il perché di tutte queste rotonde
Assecondano il moto del girare sempre e solo in tondo
Come un bravo somaro, me ne vado stasera, nel Paese dei Balocchi
A lustrarmi gli occhi… nascondendo le orecchie.
Dove vendesi, comprasi vacue illusioni, promesse e lusinghe…
E in omaggio il tuo dio.
Era per l’emozione, la fiamma da custodire, la vampa per incendiare, consumare i bollori di altri poveri corpi a scadenza fissata,
non ti avevo convinto a seguirmi lontano, con il losco giostraio,
ce ne andiamo stasera nel Paese dei Balocchi a lustrarci gli occhi… a mangiarci il cuore.
Dove vendesi, comprasi vacue illusioni, promesse e lusinghe… e in omaggio il tuo dio.
Pierfrancesco Adduce, voce e chitarra della band, è l’autore dei testi delle canzoni dei Guignol: «La mia passione per la musica credo sia nata nell’infanzia, in maniera istintiva e poco consapevole in quel periodo della mia vita, chiaramente, ascoltando prevalentemente la radio e col supporto dei pochi dischi, quasi sempre gli stessi, che giravano in casa.
Ho iniziato a praticarla e ad amarla sul serio invece solo molto dopo, quando ho iniziato ad avvertirne la necessità assieme all’urgenza di esprimermi ed evadere dalla mia quotidianità. Li ho scoperto che la musica e i versi erano il linguaggio che più mi corrispondeva.
Non ho mai ascoltato musica rifacendomi a classificazioni di genere, i cosiddetti generi non li ho mai considerati tali, ma giusto per capirsi: la canzone d’autore italiana e non, il blues e il punk e il post punk credo mi abbiano segnato parecchio.
Probabilmente senza i vari Bob Dylan, Leonard Cohen, Lead Belly, Muddy Waters, Lou Reed, Velvet Underground, David Bowie, The Stooges, Tom Waits, Johnny Cash, Fabrizio De Andrè, Piero Ciampi, Nick Cave ecc…ecc… forse non avrei mai intrapreso questo “viaggio”».
www.guignol.it
https://www.facebook.com/pages/Guignol/42489238909?fref=ts
https://www.youtube.com/watch?v=nO92EjLmkvg
https://www.youtube.com/user/longiUG
http://music.fanpage.it/guignol-ore-piccole-che-meritano-la-ribalta-nazionale/
http://www.troublezine.it/reviews/20849/guignol-ore-piccole
http://www.lamusicarock.com/recensioni/guignol-ore-piccole-il-nuovo-album-la-recensione/