BRUNA BONINO
È stata un vacanza insolita quella di Simona, albese, che insieme al marito Corrado, ha scelto l’Iran come meta del viaggio, una terra di cui senza dubbio abbiamo un’immagine distorta. Nominare l’Iran ci catapulta infatti verso una terra pericolosa, luogo di terroristi, e non sicuro per i turisti. Ma attraverso il racconto di Simona scopriamo invece che l’Iran è un paese sicuro, poco conosciuto, affascinante e soprattutto ospitale, un paese ingiustamente demonizzato.
Simona com’è nato il desiderio di un viaggio in Iran?
Il desiderio di arrivare nell’antica Persia è nato dal racconto di altri viaggiatori che hanno visitato questa incantevole terra. Sono quindi partita con la certezza che sotto il velo dell’Iran ci fosse un mondo di grande fascino. Naturalmente è opportuno conoscere alcune regole comportamentali in modo da adattarsi alla loro cultura. Come donna straniera ad esempio avevo l’obbligo di indossare un foulard che coprisse il capo. E’ importante in ogni circostanza ricordarsi di essere ospiti di un mondo molto diverso dal nostro ma che accettando semplici regole è possibile vivere un’esperienza meravigliosa fra persone che hanno il grande dono dell’accoglienza.
Chi sono gli iraniani e qual è l’anima del popolo dell’antica Persia? Come sono accolti gli stranieri?
Abbiamo capito sin dal primo giorno che gli iraniani sono persone molto gentili e molto ospitali che accolgono con molta cordialità tutti gli stranieri anche quelli americani, che non m’aspettavano così numerosi. L’ospitalità è una tradizione sacra e più volte ci è capitato di essere invitati nelle loro case e condividere il cibo seduti su coloratissimi tappeti. Sono dotati di un’intelligente curiosità, specialmente i giovani e le donne: ci chiedevano da dove venivamo e cercavano la conversazione. Spesso ci domandavano cosa pensavamo dell’Iran. Per le strade non si avverte nessun tipo di delinquenza e nessuno chiede l’elemosina. Ovunque si percepisce l’amore per la cultura, la spiritualità. Sono stata particolarmente meravigliata dall’amore che nutrono per i loro poeti. L’arte della poetica in Iran è un fatto di cultura nazionale, sulle loro tombe si recano famiglie intere e le mamme leggono poesie ai loro figli, recitano a memoria le strofe degli autori più noti come Saadi, Hafez, Firdusi, Omar Khayyam, Rumi e molti altri.
Amano socializzare e condividere, stendono sui grandi prati dei parchi i tappeti e organizzano picnic per godere dell’amicizia.
E le donne?
L’Iran è un paese pieno di contraddizioni e di differenze per quanto riguarda le donne. Ci sono donne che lavorano, che partecipano alla vita sociale, donne completamente autonome, che guidano, che parlano apertamente con tutti e ci sono donne che rivestono ruoli più tradizionali specialmente nelle zone rurali. Sono molto belle ed eleganti, alcune avvolte nel chador nero ed altre vestite con abiti normali e con un semplice foulard indossato in modo da lasciare intravedere capelli ben acconciati. Hanno molta cura di sé, e molte ragazze si truccano vistosamente. La visione dell’Iran che si ha in occidente è pesantemente condizionata da molti pregiudizi senza fondamento. Anche noi, durante questo viaggio, abbiamo preso atto d’una realtà differente da quella immaginata.
L’Iran simbolo di arte, di civiltà e cultura millenarie
Mi è difficile descrivere l’incanto di questo paese, dove si concentrano più di mille anni di architettura persiana, dove la quantità e la qualità delle opere d’arte è sorprendente. Ho visitato moschee stupende, paesaggi naturali e palazzi antichi, meraviglie che è davvero difficile elencare tutte. Il nostro viaggio è partito da Teheran, proseguito per Kashan, quindi Abyaneh e Na’in. Altra importante città visitata è Yazd che sorge al margine di due deserti; questo importante centro tessile rinomato soprattutto per le sue sete, è il luogo dove maggiormente si concentrano i luoghi sacri zoroastriani. Abbiamo proseguito per Isfahan, con la bellissima piazza Imam Khomeini, seconda più grande del mondo circondata da meravigliosi palazzi e moschee. Quindi ci siamo diretti a Pasargard e Shiraz, che fu una delle città più importanti nel mondo medievale islamico. Per finire abbiamo visitato Persepoli che era un imponente e magnifico complesso di palazzi; ancora oggi si comprende tutta la sua maestosità di un tempo.
Particolarmente suggestive sono le Torri del Silenzio nei pressi di Yazd, luoghi dove venivano esposti i morti e lasciati agli avvoltoi affinché il loro corpo venisse scarnificato e tornasse direttamente a far parte del ciclo biologico della natura. Erano funzionanti fino a una cinquantina di anni fa e quando furono chiuse avvenne l’estinzione degli avvoltoi.
Un viaggio che ha lasciato un segno profondo
È stato un viaggio – conclude Simona – che ha soddisfatto ogni tipo di aspettativa. L’Iran è sicuramente un paese straordinario, abitato da persone che praticano il culto dell’ospitalità e che trasmettono una profonda spiritualità. Ho potuto riflettere e constatare che il popolo iraniano, ben consapevole della sua inestimabile storia, desidera il meritato riconoscimento nel mondo attuale. Un viaggio in Iran è senza dubbio un viaggio attraverso la storia, un’esperienza unica che consiglio a tutti.