Cengio, valle Bormida, entroterra savonese, è oggi un paese di circa 4000 abitanti, famoso soprattutto per essere stato la sede della famigerata ACNA, l’industria chimica che ha pesantemente inquinato le acque del fiume Bormida. Dal 1999 la “fabbrica” è chiusa, e il Palazzo Rosso, ex edificio del dopolavoro ACNA, costruito in un stile neoromanico, con grandi ambienti interni totalmente affrescati, ora è un importante sede di manifestazioni culturali, quali mostre, convegni e concerti.
Proprio a Cengio, a Palazzo Rosso, si è tenuto il 16 ottobre 2015 un concerto originalissimo, un vero unicum nel panorama musicale contemporaneo, per l’assoluta originalità dell’intreccio tra musica jazz, canto lirico e letteratura che ha proposto, con un risultato di alta intensità emotiva.
Il concerto Some old Songs (sottotitolo: Hoagy and Jimmy playing) è nato da un’idea di Alessandro Collina, pianista jazz tra i più affermati oggi in Italia, subito condivisa da Marco Camastra, baritono di fama mondiale, e da Giannino Balbis, docente di letteratura italiana e poeta: un’idea maturata dalla comune passione per la musica e la letteratura e cementata da un profondo vincolo di amicizia e consonanza umana. Per il management del concerto si sono affidati all’agenzia “Sanremo Musica 2000” di Erica Martini.
Il pianoforte di Alessandro Collina ha accompagnato la voce di Marco Camastra nell’esecuzione di dieci brani di Hoagy Carmichael e Jimmy Van Heusen, due fra i maggiori compositori americani del ’900 (tra le loro musiche, anche quelle celeberrime di Stardust, “Polvere di stelle”, Georgia on my mind, Imagination, But beautiful). Cornice narrativa ai quadri musicali era un testo di Giannino Balbis, intessuto di evocazioni letterarie (dalla Dickinson a Bukowsky, da Fitzgerald a Fante, da Hemingway a Kerouac ecc.) e a sua volta accompagnato dalle improvvisazioni pianistiche di Alessandro Collina.
La scenografia era di Daniela Olivieri, che ha realizzato per l’occasione due splendidi ritratti su tela di Hoagy Carmichael e Jimmy Van Heusen.
I brani musicali in programma erano i seguenti:
The nearness of you (H. Carmichael)
Stardust (H. Carmichael – M. Parish)
Heart and Soul (H. Carmichael – F. Loesser)
Imagination (J. Van Heusen – J. Burke)
Skylark (H. Carmichael – J. Mercer)
Here’s that rainy day (J. Van Heusen – J. Burke)
Love and Marriage (J. Van Heusen – S. Cahn)
But beautiful (J. Van Heusen – J. Burke)
Georgia on my mind (H. Carmichael – S. Gorrell)
Like someone in love (J. Van Heusen – J. Burke)
Io t’ho incontrata a Napoli (H. Carmichael – Deani/Rivi)
Alcune delle citazioni letterarie presenti nel testo di Balbis:
La musica! Colei che tutto unisce! Niente di più spirituale, niente di più sensuale: una divinità completamente umana. Avanza, prevale, s’insedia nel punto più alto. Capace di dare ciò che null’altro saprebbe mai dare. [Walt Withman]
Tutti nasciamo originali. Poi, se non stiamo attenti, finiamo per vivere e morire come copie. [John Mitchell Mason]
Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. [Edgar Allan Poe]
Dapprima Dio creò gli idioti. Per esercitarsi. Poi creò i comitati scolastici locali. [Mark Twain]
I sentieri della vita sono come le rotte di un aereo: nessuno sa mai dove siano. [Francis Scott Fitzgerald]
A rifletterci bene, i migliori sono sempre allegri. È molto meglio essere allegri: è come avere l’immortalità mentre si è ancora vivi”. [Ernest Hemingway]