L’antica casa dell’agricoltura monregalese

facciata Comizio Agrario

ATTILIO IANNIELLO (a cura)
Mario Bertolino e il Comizio Agrario di Mondovì.
Per una persona la casa, il palazzo in cui vive diventa poco per volta un luogo che riflette la sua personalità, i suoi gusti, le sue passioni, il suo modo di concepire lo spazio, le luci e le ombre, le relazioni con gli altri.
La valenza psicologica e antropologica dell’abitare arricchisce la casa di una simbologia umana ricca di sfaccettature archetipali.
La casa inoltre è prima di tutto luogo in cui si è se stessi, o almeno in cui si cerca di essere se stessi, luogo da cui si esce per rientrare, una piccola Itaca personale.
Ma se il luogo, le stanze, la casa di cui si vuole parlare non è il proprio alloggio ma bensì la sede di un ente presso cui si lavora o si fa volontariato, quale sentimento nasce nella persona? Si riesce a trovare un’immagine di sé? Quali riflessioni emergono?
Probabilmente queste ultime domande se le porranno molti di coloro che si accingeranno a leggere l’ultimo lavoro storico del professor Mario Bertolino Il fabbricato sociale del Comizio Agrario del circondario di Mondovì.

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Le ragioni di questa ricerca storica sono nate poco per volta nel corso dei decenni (dal 1974 al 2014) in cui il professor Bertolino ha frequentato la sede del Comizio Agrario di Mondovì in piazza Ellero al numero civico 45.
I ritratti dei benefattori e di alcuni protagonisti della storia otto-novecentesca del Comizio diventavano ogni giorno di più familiari all’agronomo Bertolino, il quale li sentiva vicini, quasi amici e solidali nella sua cura per il presente, e il futuro, di questo Ente agrario nato nella lontana primavera del 1867.

Antico Palazzo di Città

Antico Palazzo di Città

Queste sale, queste stanze ed uffici, ed il laboratorio di analisi, questo paesaggio di interni architettonici tanto frequentati ed ancor più rispettati ed amati hanno suggerito al professor Bertolino di scrivere la storia del Comizio Agrario di Mondovì partendo dalla ricerca delle sue diverse sedi a Mondovì Piazza per poi soffermarsi sul fabbricato che ospita attualmente la nobile Istituzione agraria.
Si inizia così un percorso che partendo dall’antico Palazzo di Città, prima sede del Comizio, si passa nel 1887 in via Vico n. 15 dove l’Ente fu ospite della Cassa di Risparmio di Mondovì, quindi al primo piano del Palazzo Fauzone (1897) dove rimarrà un anno per poi trasferirsi al piano terreno del Palazzo Fortina nei portici soprani di Piazza Maggiore.

prospetto palazzo

Prospetto del Fabbricato Sociale

Agli inizi del secondo decennio del Novecento il Consiglio direttivo del Comizio Agrario presieduto da Umberto di Montezemolo decide che è arrivato il momento di avere una sede in proprietà e si individua come luogo la piazza del mercato nel rione Breo di Mondovì.

prima del palazzo

Mondovì Breo, piazza del mercato prima della costruzione del Fabbricato sociale del Comizio Agrario

Il palazzo del Comizio in piazza Ellero a Breo fu progettato dall’ingegnere Emilio Cordero di Montezemolo ed i lavori iniziarono nel lontano 1912 per concludersi nell’autunno del 1914 quando, il 19 dicembre, per la prima volta i Soci si riunirono in assemblea in una sede di loro proprietà.
Il lavoro del professor Bertolino racconta quindi le diverse ristrutturazioni e modifiche del fabbricato sociale del Comizio fino ai nostri giorni.

palazzo in costruzione

Piazza del mercato, con sullo sfondo il Fabbricato del Comizio Agrario in costruzione

Ma non si limita a questo. Certamente il libro riporta una dovizia di dati tecnici, i problemi e le soluzioni che di volta in volta i diversi Consigli direttivi hanno dovuto affrontare per la manutenzione della casa dell’agricoltura monregalese.
Una casa non è fatta solamente di muri ed arredi; all’interno vivono persone, si sentono discorsi, voci ora serene, ora tristi.

palazzo completato

1914, la costruzione del Fabbricato sociale del Comizio Agrario è terminata

Ecco allora che il professor Bertolino, come sfogliasse un album fotografico di famiglia, inserisce poco per volta i diversi importanti protagonisti della storia del Comizio Agrario. Tra le diverse stanze ed uffici del Comizio si muovono Emilio Bertone di Sambuy, Felice Garelli, don Carlo Bruno, Emilio Lanza, Umberto di Montezemolo, Alessandro Gioda, Carlo Nan, ed ancora don Giuseppe Baruffi, il teologo Sebastiano Bongiovanni, Angelo Albengo, Giovanni Bisio, Riccardo Ricci, Camillo Ferrua, e molti altri.
Il professor Bertolino non interviene nella storia ma incasella uno dopo l’altro verbali, articoli, pagine del Bollettino del Comizio, come tante tessere di un puzzle che rappresenta una delle belle ed importanti pagine di storia monregalese.

Ecco alcune pagine de Il fabbricato sociale del Comizio Agrario del circondario di Mondovì

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Il professor Mario Bertolino con la moglie Marina ed i nipoti Riccardo e Caterina

INTERVISTA AL PROFESSOR MARIO BERTOLINO.
Dalla lettura de “Il fabbricato sociale …” si evince un suo particolare sentimento di affetto ed ammirazione per il Comizio Agrario e la sua storia. Quando ha conosciuto la realtà di questo Ente agricolo, e come?
Ho conosciuto la realtà del Comizio Agrario di Mondovì nel 1968 quando ho conseguito il Diploma di Geometra. In quegli anni infatti ancora vigeva la consuetudine che tutti coloro che venivano iscritti al Collegio dei Geometri di Mondovì automaticamente fossero iscritti al Comizio. la ragione era che fin dagli inizi del Novecento il Collegio aveva la propria sede presso quella del Comizio Agrario ed inoltre si condividevano le pagine de “L’Agricoltore monregalese”.
Quando nel 1974 ho iniziato ad insegnare nell’Istituto professionale di agricoltura a Cravanzana avevo l’obbligo di fare assistenza tecnica agli agricoltori nei mesi estivi. Il preside dell’Istituto, il professor Ugo Genta, per non farmi andare fino a Cravanzana si mise d’accordo con il direttore del Comizio Agrario di Mondovì, il professor Carlo Nan, per farmi prestare servizio presso l’Ente agrario monregalese. Fu in quel periodo che conobbi Bartolomeo Bovetti, Tommaso Chiavarino, Ugo Bovolo e molte altre persone.
Inizialmente ci si limitava ad offrire un po’ di consulenza tecnica, ma poco per volta ci lasciammo coinvolgere nella vita del Comizio stesso.
In particolare nel 1976 il sottoscritto e Bartolomeo Bovetti decidemmo di migliorare le analisi de i vini svolte nel laboratorio d’analisi del Comizio dalla signorina Giovanna Cuniberti. Fino ad allora le analisi si limitavano al solo Mallingand ed allora promuovemmo delle analisi più complete sui vini, sulla terra ed anche analisi microscopiche.
Nel 1978 poi abbiamo installato la centralina meteo meccanica sul terrazzo del Comizio.
Nel laboratorio intanto subentrava a Bovetti, il quale iniziava il suo servizio presso l’Associazione Provinciale Allevatori, Lorenzo Raimondi, l’enologo della cantina Tenute Einaudi di Dogliani.
Sono stati anni entusiasmanti, si collaborava anche con il direttore Carlo Nan, il quale seguiva maggiormente la parte amministrativa del Comizio.
Sono stati anni entusiasmanti anche per gli impegni serali. Fino alla fine degli anni Ottanta infatti sia io che Bartolomeo Bovetti andavamo di sera nelle varie parrocchie del circondario di Mondovì a fare delle conferenze sulle problematiche legate alla vitivinicoltura. Erano organizzate in modo da fare quattro o cinque incontri che spaziavano dalla vendemmia alla svinatura e all’imbottigliamento. Poi si dedicava ancora una serata per eventuali ulteriori richieste di approfondimento da parte dei partecipanti.

Lei è senza dubbio un protagonista della vita e della attività del Comizio Agrario a partire dagli ultimi decenni del XX secolo fino ai giorni nostri. Ha ricoperto anche il ruolo di Direttore. Quali persone, in particolare, secondo lei, hanno avuto in questo periodo un ruolo chiave nell’Istituzione agraria?
Nei decenni in cui ho prestato il mio servizio al Comizio Agrario ho incontrato molte persone che hanno contribuito alla crescita dell’Ente. Tuttavia voglio ricordare in modo particolare il direttore Carlo Nan ed il presidente Giacomo Cavallotto.

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Carlo Nan

Carlo Nan è stato un maestro per me, un maestro di vita e di pratica amministrativa. Giacomo Cavallotto a sua volta mi ha fatto comprendere la forza della bontà nella vita di tutti i giorni. Giacomo (Lino) aveva una capacità innata di ascoltare gli altri, di comprenderli, di smussare eventuali attriti che potevano nascere tra i vari protagonisti della vita del Comizio.

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Giacomo (Lino) Cavallotto

Aveva il dono dell’amicizia, di creare amicizia tra le persone. Sono due esempi di amministratori da imitare: gestire il Comizio come un padre di famiglia dando il meglio di sé senza contare su un profitto economico o di fama.

E quali eventi vuole ricordare come pagine da ricordare nella storia del Comizio?
È difficile fare un elenco di eventi importanti. Il primo è sicuramente il fatto che con l’impegno di tutti si è riusciti a far sì che il Comizio Agrario di Mondovì sia ancora in attività, unico in Italia degli oltre trecento che vi erano a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Poi la creazione di un efficiente laboratorio di analisi, l’impegno per la definizione dei Piani di zona da parte di Nan per la Regione Piemonte; l’aggiornamento dello Statuto del 1996 quando il Comizio si è trasformato da Ente di diritto pubblico ad Ente di diritto privato; l’impianto nel 1997 del frutteto sperimentale a San Biagio di Mondovì per conservare le antiche varietà di frutta del monregalese, ecco questi sono alcuni tra i molti eventi importanti.

Lei ha dedicato tempo, intelligenza ed appassionato lavoro al Comizio Agrario, vivendo le sale e gli uffici dello stesso come un prolungamento, un’appendice importante di casa sua. Quale consiglio si sente di dare a chi verrà in seguito a far parte di questa nobile istituzione monregalese?
Penso che tutti coloro che vogliono aiutare il Comizio Agrario di Mondovì nella sua attività devono prima di tutto amarlo, amare la sua storia e, partendo da lì continuare, per esempio, a mantenere il frutteto di San Biagio così come si è sviluppato in questi suo due decenni di vita, rimettendo in funzione la centralina elettronica che permetterebbe, con i dati che potrebbe fornire, interessanti ricerche scientifiche. Anche la continuazione del servizio della raccolta di dati meteorologici è importante, così come lo studio dei testi conservati nella biblioteca del Comizio, studio che potrà stupire poiché molti dati che si possono trovare non sono attuali ma spesso possono riguardare il futuro dell’agricoltura.

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Il professor Mario Bertolino con la figlia Vera ed i nipotini Caterina e Riccardo

Biografia
Nato a Mondovì il 22 agosto1947, Mario Bertolino si diploma geometra presso l’I.T.G.C. “G.B. Baruffi” di Mondovì nel 1967.
Dal 1968 al 1983 è iscritto al Collegio dei Geometri di Mondovì, in tale veste diventa socio del Comizio Agrario di Mondovì.
Dal 1974 al 1976 è docente presso la scuola coordinata di Cravanzana dell’istituto professionale agrario di stato di Cuneo. Nel 1976 si laurea in Scienze agrarie presso l’Università degli studi di Torino con una tesi sull’influenza delle temperature nella coltivazione del riso e sottotesi sul metodo di trasformazione delle cortecce di pioppo in humus; nello stesso anno viene abilitato alla libera professione di agronomo
Nel 1977 insegna a Mondovì, Verzuolo e Fossano Cussanio presso l’Istituto professionale agrario di stato di Cuneo
Dal 1979 al 1983 insegna presso l’Istituto tecnico agrario specializzato in viticoltura ed enologia “Umberto I” di Alba. Sempre nello stesso Istituto entra come insegnante di ruolo sulla cattedra di zootecnia e scienza della produzione animale. Insegnerà presso l’Enologica di Alba fino al 2001 quando per motivi di salute viene messo in pensione.
Nel corso degli anni viene abilitato assaggiatore O.N.A.V. (1980) e si iscrive all’Ordine degli Agronomi della provincia di Cuneo (1983 – 2000).
Dal matrimonio (1974) con Marina Berrone ha avuto una figlia, Vera.
Nel 2014, per motivi di salute, ha interrotto la collaborazione con il Comizio Agrario.

Bibliografia:
Bertolino Mario, Il Comizio Agrario di Mondovì; Il prof. Alessandro Gioda; I dialoghi di Tonio e Bastiano Contrari, Mondovì, 1997.
Bertolino Mario, Il Prof. don Carlo Bruno e la meteorologia nel Circondario di Mondovì, Mondovì, 2001.
Bertolino Mario, Il campo dimostrativo varietale “Alessandro Gioda”: frutta antica del monregalese, Mondovì, 2007.
Bertolino Mario, Vitigni e Vini del Piemonte, Mondovì, 2001
Bertolino Mario, Il fabbricato sociale del Comizio Agrario del circondario di Mondovì, Acqui Terme, Ed. Impressioni Grafiche, 2015.