Kabìla

Kabila shoot book

Il mondo musicale di Kabìla
***
“Danza dal volto di donna per un mondo che non cada e ritrovi
un’eterna carezza…”

DABKEH
(Danza orientale e Dabkeh libanese
La nostra piazza è illuminata
E la brezza arriva dalle montagne
Abbiamo ballato all’ombra dei Cedri del Barouk
Poi siamo scesi a Beirut)
È la danza scolpita su un quadro che ha
volto di donna rubato all’eternità
dabkeh dabkeh… giravolta sarà!
(Arriva una ragazza dal villaggio lontano
occhi di zingara e guance di rosa
ondula come un ramoscello
e il suo scialle vola sul cielo del Libano)
È la danza scolpita su un quadro che ha
volto di donna rubato all’eternità
dabkeh dabkeh… giravolta sarà!
(Venite e dateci la mano
Il vento del nord ha cambiato i colori
Ragazza mia, perché mi vizi
Sono sposato, perché mi vuoi
Scriviamo il nostro matrimonio su una foglia di fico
E divorziamo con una oliva)
(Venite e dateci la mano
I nostri cari se ne sono andati senza un saluto…)

Kabila shoot book

“Dove ogni passo ha sempre una spinta e una strada
verso il domani…”

YALLAH (la lunga corsa)
(Kabìla feat. Chadi-YaSeeDee)
La lunga strada va
dal primo pianto
la lunga strada per
chi ha niente o tanto
stretta, nuda e tortuosa di più
ogni bivio è un mistero
(Yallah, viaggiamo fino all’orizzonte
Yallah, cantiamo e voliamo al settimo cielo
Yallah, e non porteremo nessuno con noi)
La lunga corsa per
un senso scritto
la lunga corsa di
chi insiste dritto
le salite ritornano se
le discese hanno perso…
(Yallah, viaggiamo fino all’orizzonte…)
Crossing rivers, climbing mountains
Straight to the island that’s my island
Painting boats, colorful roses
Straight to the island that’s your island
(Attraversando fiumi, scalando montagne
Dritto verso l’isola, la mia isola
Dipingendo barche, rose colorate
Dritto verso l’isola, la tua isola)
Quanto fiato sprecato
riparte da zero
nelle tasche un biglietto timbrato dal cielo…
(Yallah, viaggiamo fino all’orizzonte…)
Hearing voices calling us from the highest hill in
an island where it gives no bridges
Wait no longer, just shake your wings and fly over the
hill
you’re free
You’ll feel the world coming to you, to your feet, angel
You always had a dream to find the way out
the way to see
the way to see
(Sentendo voci che ci chiamano dalle più alte colline in un’isola
senza ponti
Non aspettare oltre, scuoti le tue ali e vola oltre la collina,
sei libero
Sentirai il mondo venire verso di te, ai tuoi piedi, angelo
Hai sempre sognato di trovare la via di uscita
Il modo di vedere )

Kabìla quattro

“Negli occhi di una madre…lo specchio di ogni figlio…”

UMMI
(Mi manca il pane di mia madre
la sua carezza
il suo caffè
e l’infanzia dentro di me
giorno dopo giorno cresce
Amo la vita
perché se morissi
non sopporterei il pianto di mia madre)
(Prendimi quando ritorno
sono legna per il tuo fuoco
Stendimi sul tuo terrazzo
come un filo per il tuo bucato)
Cerco il pane di mia madre
la sua carezza, il suo caffè
e il ricordo dentro di me
giorno dopo giorno cresce
Madre mia, stringimi forte
con la treccia dei tuoi capelli
Sarò un Dio, Sarò un Dio
se tocco in fondo al tuo cuore

Kabìla cinque

“Quando le barriere divengono un pugno che cancella
ogni stretta di mano…”

CONFINI
(Lasciarono le loro case, dissero addio ai loro cari
sfidarono il vento, la neve e il fuoco
portarono con loro i ricordi, canti e sorrisi
fuggirono lontano per diventare liberi)
Muri cadono
nella mente ma
tra i confini risorgono in piedi
e non crollano
ma s’innalzano
quando non c’è quel vento in cui credi
(Verrà il giorno in cui
L’amore si anniderà nei cuori
La pace si diffonderà nel mondo
e spegnerà tutte le guerre
I muri neri dell’oppressione
cadranno e s’innalzeranno i ponti
Sorgeranno i venti della rivoluzione
e cancelleranno tutti i confini)
Muri cedono
nei pensieri ma
tra i confini risorgono ancora
e non crollano
con un pugno ma
con la mano che stringe e che sfiora
Muri cadono
muri cedono
muri nascono
muri crescono
muri crollano
muri crollano
con la mano che stringe e che sfiora…
(Verrà il giorno in cui…)
Quando il tempo avrà
una strada che muore
un secondo sarà
sospeso tra i battiti di un cuore.
(Verrà il giorno in cui…)

 Copertina

Tutti i testi (con le parti in arabo) delle canzoni di Kabìla Yallah!

Brevi cenni storici del gruppo
I Kabìla (Italia-Libano) sono una band multietnica toscana che propone una fusione di lingue e sonorità, dando vita ad un sound etno-pop mediterraneo. Reduci da un fortunato tour in Libano nel maggio 2012 e in Grecia nel dicembre 2014 e nel giugno 2015, i Kabìla hanno suonato nei principali festival italiani (Arezzo Wave, Festambiente, Festival Mediterraneo di Conversano, Adriatico Mediterraneo Festival di Ancona, Ferrara Buskers Festival, ecc…). I Kabìla hanno all’attivo tre cd: “Yallah!” (Soffici Dischi- Audioglobe 2013), “Oltre noi” (Ai-music-Egea 2010) e il concept-album “La città degli alberi” (Ai-music 2008) prodotti da Massimo Giuntini (ex Modena City Ramblers).
I Kabìla nascono nel 2007 con il brano “Concerto d’Africa”. Incoraggiati dall’ottima risposta di Radio Popolare, Radio 1 Rai Demo e Radio Wave i Kabìla si lanciano in un’avventura musicale che ha per filo conduttore l’Africa: nasce “La città degli alberi”, un concept album dedicato all’Africa, terra nativa del cantante Emad e continente ricco di suggestioni, dove bellezza e povertà si scontrano continuamente. Sonorità africane ed europee si fondono, mentre varie lingue si mescolano dando vita ad un sound etno-pop.
Nel 2010 esce il secondo album “Oltre noi”, che si è ispirato ad esperienze, emozioni e momenti molto difficili, tra cui la scomparsa di Marco Patrussi. Con questa nuova produzione i Kabìla si spostano verso nuove sonorità e verso un approccio musicale, anche nella composizione, più vicino alla world-music.

Kabìla sei

La scelta del nome e del tipo di musica.
Kabìla in arabo significa tribù. Una tribù che rappresenta l’intera umanità nei suoi mille colori, lingue e culture. “Yallah!” (يلّلا) è la conferma di un percorso musicale intrapreso ormai da alcuni anni, verso nuove sonorità, che, pur rimanendo nell’ambito della world-music, danno spazio a inedite alchimie ritmiche e ad una cura più definita delle voci.
Il nuovo disco si caratterizza per una grande ricchezza di suoni e il desiderio di esplorare nuove culture musicali e nuove contaminazioni sonore, facendo uso, per la prima volta, di sintetizzatori e chitarre elettriche in tutte le tracce.

Kabìla sette

Quali altri musicisti vi hanno in qualche modo influenzato e/o seguono il vostro percorso artistico?
I Kabìla hanno una lunga collaborazione con i Modena City Ramblers ai quali aprono numerosi concerti; Emad Shuman, voce della band, canta in arabo il brano dedicato al popolo palestinese “Di corsa” nel disco “Onda Libera” dei Modena City Ramblers, Francesco Moneti (MCR) è presente nei primi due album dei Kabìla, oltre ad essere special guest in numerosi live.
Collaboriamo attivamente con il gruppo italo-greco XDarawish (ex Al Darawish) con cui condividiamo una medesima visione della musica rock mediterranea. Con loro abbia all’attivo numerosi concerti in Italia e in Grecia.

Kabìla otto