Sera di ferragosto in Piazza Maggiore – dai balconi del Palazzo del Governatore e del Palazzo di Città risuonano note di corno: una “caccia” di Rossini, suonata dai maestri Gaspare Balconi, Marco Calabrese, Davide Canavese, Roberto Colombano, componenti il quartetto di corni dell’Orchestra Bruni, “Amarcorn”. È l’apertura del concerto “Sogno di una notte di mezza estate”, organizzato dall’ Academia Montis Regalis e dal Rotary Club Mondovì nell’ambito della 45° Mostra dell’Artigianato Artistico.
La serata è davvero un sogno d’estate, piacevolmente fresca; la piazza, finalmente priva di auto, è straordinariamente accogliente, i gradini, i “cubotti”, le panchine sono affollati. La musica si mescola al brusio di chi passeggia in piazza, di chi cena seduto ai tavoli dei dehors, di chi chiacchiera sulle panchine – come avveniva nei secoli passati, di carducciana memoria, quando le donne gentili danzavano in piazza / e co’ i re vinti i consoli tornavano – ed esercita la sua magia, trasfigura col suo ritmo le occupazioni della serata, le fa lievitare in una dimensione di sogno.
Mentre il maestro Maurizio Davico presenta il programma del concerto, i musicisti si riuniscono tutti sul balcone del Palazzo di Città, silhouette nere contro il chiarore della facciata da cui l’orologio civico batte le sue ore: da lì suonano altre “cacce”, una marcia alpestre, una marcia di compleanno, una danza popolare bavarese – tutti brani di autori di area tedesca, vivaci e frizzanti, in cui i corni ( e i cornisti) danno prova del loro coté squillante e leggero, pieno e sbarazzino.
Ma il timbro del corno, molto caratteristico, così adatto per un concerto en plein air, è anche molto versatile: può anche essere profondo e scuro, maestoso ed eroico, intensamente evocativo. È quanto evidenziano i due brani operistici successivamente eseguiti, dal Franco cacciatore di Weber e dal Tannhäuser di Wagner: soprattutto il wagneriano “coro dei pellegrini”, interpretato dai corni, senza parole, è solenne, trascinante, sconvolgente – la versione solo strumentale esalta tutta la potenza della musica wagneriana, nella sua minacciosa asemanticità.
Il concerto si conclude con tre spiritose “Fripperies” del compositore contemporaneo inglese Lowell Shaw, con cui si passa allo swing, al jazz, e si ritorna alla modernità e alla realtà – sera di ferragosto in Piazza Maggiore.
(pubblicato originariamente il 16 agosto 2013)