NON LAVORARE STANCA
(da Il mio garage)
Non lavorare stanca e già la testa imbianca
Domani poi mi sembra ieri che correvano i pensieri
Su territori incerti, su promontori insorti
contro la mia smania di guardare in alto su nei cieli
Oggi sento freddo
siamo in piena estate
mi ricordo il tempo quando c’era tempo
mi soffiava il vento in faccia
mi soffiava dentro
…
Fugge oltre la luce quello che non mi dà pace
Sono briciole lasciate nel bicchiere
Nuvole che corrono leggere e nere
Lucciole che tremano di freddo e neve
…
L’economia ristagna però i consumi no
Ci sta qualcosa di malato in questa storia
Il giornalista inganna, il Papa dice no
la musica migliore
Quella che non sentirò
La polizia si sbaglia, la bomba è nel metrò
Mia figlia mi domanda: “dov’è la cavalleria?”
…
Oggi sento freddo
siamo in piena estate
mi ricordo il tempo quando c’era tempo
e mi soffiava il vento in faccia
mi soffiava contro
…
Fugge oltre la luce quello che non mi dà pace
Sono briciole lasciate nel bicchiere
Nuvole che corrono leggere e nere
Lucciole che tremano di freddo e neve
Fugge più veloce quello che non mi dà pace
Siamo briciole lasciate nel bicchiere
Nuvole che corrono leggere e nere
Lucciole che tremano di freddo e neve
LE COSTOLE AFRICANE
(da Il mio garage)
Le costole africane sono pane per i pesci
Frusciano gli sterpi, fasciano le schiene
Sanguinano i corvi come flaccide galline
Non così cattive
non così piccine
eeeeeehhhhh
Ancora c’è dentro di me
qualcosa che mi salverà, libererà
con disonor
Bruciano le centrali nucleari
Cadono le bombe sulle tombe dei vampiri
Vengono dal mare navi piene di
dolori
Le ricacciano nel mare
Eeeeeehhhhh
Ancora c’è dentro di me
qualcosa che mi salverà, libererà
con disonor
Intanto il parlamento
s’è preso un po’ di tempo
perché vuole capire dove si va a finire
Tanto la guerra
e sotto i piedi la terra
c’inghiottirà, ci sputerà
digerirà
con disonor
Fanno le sirene quello che devono fare
Tu lasciale cantare
non ti avvicinare
La televisione deve rassicurare
Tu cambia canale
Tu cambia canale
Son finiti i tempi
quando si poteva andare
(i morti nella sabbia
che diventano concime)
Eeeeeehhhhh
Come se non bastasse
pure a me
si mette male
va a peggiorare
con disonor
La testa già mi frusta il cuor
Mi ucciderà
con gran dolor
Mi prenderà la mano, mi porterà
sul trono
Tanto la guerra
e sotto i piedi la terra
c’inghiottirà, ci sputerà
digerirà
con disonor
L’altoforno
(da Non so più che cosa scrivo)
Lavoro, poco male però mi so arrangiare
Tutto il giorno all’altoforno senza andata né ritorno
La sera sono stanco, in amore vado in bianco
Ho una moglie tutta d’oro che se la fanno loro
…
Non è che voglio dire che c’è molto da capire
Chi lo dice è solo un fesso che picchierei col sasso
La mia è un’altra opinione:
CREPA PADRONE
CREPA PADRONE
CREPA PADRONE
…
Una vita da cambiare e lasciatemi suonare
In fondo è quello che mi resta, potrei perdere la testa:
io non voglio più lavorare se non posso più respirare
Mia moglie è una donna d’oro ma se la fanno loro
…
Non è che voglio dire che c’è solo da capire
Capire sai non basta se non hai una lira in tasca
La mia è un’altra opinione:
CREPA PADRONE
CREPA PADRONE
CREPA PADRONE
…
(c’è anche che sto meglio quando parlo con mio figlio
Lui vuole andare sempre al mare, io non lo porto più
Com’è che si può fare, com’è
Dimmelo tu cos’è
Dimmelo tu perché)
…
Lavoro, poco male però mi so arrangiare
Tutto il giorno all’altoforno senza andata né ritorno
La sera sono stanco in amore vado in bianco
Ho una moglie tutta d’oro che se la fanno loro.
Quando e come ti sei avvicinato alla musica come espressione artistica?
Ottenni la prima chitarra da mio fratello, in cambio di un Commodore Vic 20. Gli anni Ottanta macinavano edonismo reaganiano e dopo i Duran Duran, gli Spandau Ballet, passando per gli Style Council (la prima band di cui acquistai tutti i dischi, in tempo reale), mi avvicinai ai cantautori, mondo dal quale rimasi completamente affascinato ed irretito. Fu come una rivelazione: la possibilità di raccontare storie attraverso la musica, di esprimere incanto, disappunto, speranze, ansie, dolori, gioie. L’attitudine alla scrittura c’era già dall’infanzia (più tardi ho anche pubblicato un romanzo e dei racconti). Artisti come Dylan, Cohen, De André e De Gregori, solo per citarne alcuni, mi suggerirono che c’erano altre modalità espressive, altre occasioni, un universo nuovo tutto da scoprire.
Fu così che, imbracciata la chitarra, cominciai a scrivere e cantare le mie prime canzoni…
Quali suggestioni musicali e/o riferimenti letterari confluiscono nella tua produzione musicale e testuale?
Di influenze, com’è ovvio, ne ho avute tante, tantissime e vanno dalla musica alla letteratura, passando per la poesia o anche per le filastrocche infantili, i fumetti (un altro medium per me molto affascinante, col quale prima o poi ho intenzione di cimentarmi, come facevo da bambino). I cantautori, italiani e non, come dicevo, mi hanno indicato una possibile strada, una visione politica delle cose, suggestionandomi ciascuno a suo modo. In questo senso ne potrei indicare tantissimi, accanto ai citati Fabrizio De Andrè, Bob Dylan, Leonard Cohen, Francesco De Gregori ci metterei senz’altro un Piero Ciampi, Claudio Lolli, Tom Waits, Flavio Giurato, ma anche Stefano Rosso, Lou Reed, Paul Weller, i CCCP e più tardi i CSI (che adoravo, in modo particolare nella seconda metà degli anni Novanta), Paolo Conte, Vinicio Capossella eccetera…
C’è stata una fase nella mia carriera in cui, alla ricerca di una mia identità poetica e musicale, smisi di scrivere canzoni e cominciai a leggere, compulsivamente, avidamente, di tutto: dai poeti greco-latini ai filosofi del novecento. Una fase collocabile all’incirca fra i 19 e i 22 anni. Un periodo altamente formativo che partorì un cantautore profondamente diverso.
Attualmente lavoro ad un nuovo disco di dieci canzoni che s’intitolerà “La mia parte peggiore”.
Biografia.
DANIELE DI MAGLIE (cantautore, scrittore, educatore): Una laurea in Scienze politiche, dischi, libri e una serie cospicua di concerti in tutta Italia, oltre a numerosi premi e riconoscimenti artistici, in particolare: Suoni di Vita (Molfetta, 1999), Premio IMAIE “L’altra musica” (Roma, 2000), Io Preferisco Cantautore (Bari, 2001), Premio al Miglior Verso “Giardini di Atrebil. Parole in libertà” (Bari, 2001), Musica è (Bari, 2002), Gioiosa Festival (Gioiosa Marina, CZ, 2003) “Cantieri per Bob Dylan” (Foggia, 2006), Premio Puglialibre 2012 per “l’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto”.
Lavora da molti anni come educatore in un Centro Diurno per diversamente abili, occupandosi, tra le altre cose, di attività laboratoriali strutturate sul “medium” artistico.
Discografia:
- Non so più che cosa scrivo, Nud/Il cavallo giallo, 2001
- Il mio garage, Digressione Music (Milano Dischi distribuzione), 2014;
Compilation:
- AAVV – Suoni di Vita, Polifemo, 1999
- AAVV- Maltese in musica, Taverna del Maltese, 2002
- AAVV – Balla veloce, vivi lento, Upr-folk rock – Edel music, 2004
- AA.VV. – InCanti di Pace, Musicisti baresi per Enziteto, Club della Canzone d’Autore, 2006.
Bibliografia:
- AA.VV., Le gazze disattente, Secop Edizioni, 2016
- La ballata dei raminghi adirati, romanzo, Il Grillo editore, 2012;
- L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.
- Mala estate, Corriere del mezzogiorno, 2003.
Cronologia
2001
Incide il primo disco dal titolo “Non so più che cosa scrivo” (per conto dell’etichetta barese “Il cavallo giallo”) che raccoglie consensi e recensioni su quotidiani locali e nazionali, riviste specializzate (“L’isola che non c’era”, “Buscadero”, “Mucchio selvaggio” ecc.).
2002-2003
Tantissimi concerti in giro.
- L’etichetta romana “Storie di note” ristampa e ridistribuisce “Non so più che cosa scrivo” con Suoni Music distribuzione.
- Targa per meriti artistici dal sindaco di Acquaviva delle Fonti, in occasione della terza edizione del “Jazzset festival”.
- Pubblicazione di un racconto sul “corriere del mezzogiorno” (inserto regionale del Corriere della sera) nell’ambito dell’iniziativa “romanzi d’estate”.
Diverse radio (locali e nazionali) danno spazio a interviste e mandano in onda brani del disco (Radio 3, Popolare network, Radionorba, Controradio, l’Altraradio, Bari Canale 100, Primavera Radio, Radio Farfalla, Radio Onda Rossa, Radio Città del Capo ecc.).
Esibizioni in numerosi festival importanti sul territorio nazionale, aprendo i concerti di artisti del calibro di: Moni Ovadia, Gang, Claudio Lolli, Zulu, Beppe Barra, Giorgio Conte…
2004
Accanto all’amico e collega Angelo Ruggiero, compone e mette in scena una suite teatrale dal titolo “La gente pensa che i clown”, una lunga litania di cantati e recitati sul fantasmagorico mondo…
2005-2006
- Jingle pubblicitari: per il negozio di abbigliamento “Felice Casucci” di Acquaviva delle Fonti e per il rilancio della Birra Raffo.
- La canzone “Carmina Mundi” (estratta da “Non so più che cosa scrivo”) viene utilizzata nel cortometraggio dal titolo “Canone” del regista laertino Daniele Tamborrino (il film risulterà vincitore del premio per la migliore colonna sonora al concorso nazionale “Menoquindici 2006 – città di Roma” e verrà trasmesso da Coming soon television a partire dal 25 settembre 2010).
- Nell’estate del 2006 sale sul palco dell’Anfiteatro del Mediterraneo di Foggia per ricevere il premio “Ettore Fieramosca” alla presenza di Bob Dylan.
2007
Le canzoni “La ballata del vecchio marinaio” e “Come le porte senza gli occhiali” (sempre da “Non so più che cosa scrivo”) sono utilizzate nel cortometraggio “Hotel San Francisco” diretto dal regista barese Nando Vatinno e scritto dal giornalista e attore teatrale Carlo Stragapede.
2009
Scrive il soggetto, le musiche e la sceneggiatura del cortometraggio sociale “Il dottor Uova. Una storia d’altri tempi”, progetto di Cine-terapia interamente realizzato con “attori” diversamente abili (il progetto, col patrocinio della Regione Puglia, del Comune e della Provincia di Bari e della Apulia Film Commission, è stato presentato il 10 marzo 2010 al Teatro Piccinni di Bari).
2012
Pubblica due libri:
- La ballata dei raminghi adirati (Il Grillo editore);
- L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto (libro+cd, Stilo editrice).
premio Puglialibre 2012, come miglior raccolta di racconti pubblicata in Puglia, per “L’altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto”
2013
Numerose presentazioni letterarie e “reading and singing” in giro per l’Italia.
2014
Il 20 novembre (presentazione c/o La Feltrinelli Libri e Dischi di Bari) pubblica il “IL MIO GARAGE”, Digressione Music (Milano Dischi distribuzione), con 13 brani inediti e la collaborazione di numerosi musicisti tra cui Cristò, Giovanni Chiapparino, Simone Martorana, Gianni Gelao, Lelio Mulas, Roberta Carrieri, Alessandro Pipino, Nicola De Liso, Guy Portoghese e Caparezza come arrangiatore del brano L’uomo assente.
2015
Presentazioni, interviste, concerti.
Si sono occupati del disco:
Antennasud, Telebari, Telenorba, TG3 Puglia, Radio3, Radiosound city, Controradio, JoTV, Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica, Gazzetta del Mezzogiorno, il Manifesto, Rockit, il Giornale di Puglia…
“un’espressività inquieta e straripante (…), un album autentico, viscerale nella concezione e decantato nella produzione” (Enzo Mansueto, Il Corriere del Mezzogiorno)
“Daniele Di Maglie riapre dopo anni, finalmente, il suo composito, arguto universo musicale (…)” (Antonella Gaeta, La Repubblica)
“la scrittura al servizio della qualità e l’impegno” (Nicola Morisco, La Gazzetta del Mezzogiorno).
“Il talento multitasking dell’artista pugliese (…), cantautore socialmente scomodo” (Maria Giovanna Barletta, Il manifesto)
“Un disco divertente e malinconico, tra serenate e danze zingare” (Carlo Tonelato, Rockit);
“Il mio garage si conferma come disco autentico e di qualità” (Marco Masciopinto, Il Giornale di Puglia).
Attualmente al lavoro s’un nuovo disco di dieci brani che s’intitolerà “La mia parte peggiore”.