SILVIA PIO (a cura)

La ceramista Persea stupisce i suoi affezionati visitatori con l’ultima esposizione, ospitata nella 48a edizione della Mostra dell’Artigianato artistico di Mondovì, intitolata “Finestre aperte del Piccolo Mondo” e firmata da Tiziana Perano (il suo vero nome) e dal figlio quattordicenne Gioele Perano.

Non ci sono più animali fantastici, anche se gli animali non mancano, ma più rustici e minuscoli: gufi, granchi, gatti, conigli e senz’altro galletti, simbolo della ceramica monregalese.

Non più le grandi spade, gli elmi e i medaglioni dei suoi Guerrieri né le figure alate e quasi danzanti delle Stagioni. Dei Totem di Oltre rimane qualche eco nelle casette del Piccolo Mondo.

Le opere esposte risultano ad un’occhiata superficiale più naif: un mondo di esseri a metà strada tra gnomi ed elfi, ospitati in dimore che potrebbero essere alberi, piante grasse (la passione di Gioele), fiori, frutti o funghi; sormontate da foglie di quercia, vite, edera, acacia…

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Le casette hanno grandi finestre forate, simbolo di apertura, di passaggio tra la nostra realtà e quella sottile degli esseri fantastici. In un unico caso le finestre sono chiuse e la dimora ha una foglia sola, di sghimbescio, a significare che chiudere  e chiudersi non porta frutti e neppure foglie (opera di Gioele).

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Fermandosi a cogliere i dettagli si notano infiniti particolari, segno della visione, e capacità di osservazione, degli artisti e della loro sensibilità. Una delle dimore è la biblioteca, un capolavoro di tecnica, un’altra sembra un baobab con decorazioni graziose che vengono riportate nel piatto, nella tegola e nella piastrella abbinati, le casette dell’uva hanno tocchi di verderame sulle foglie e fregi alle finestre a forma di viticcio; originale è l’uso dei vasi similcoccio disposti a piramide.

Il piccolo popolo fa capolino qui e là; fonti bene informate affermano che i personaggi siano ispirati ad abitanti di Mondovì, alcuni anche molto conosciuti: figurine che seppur piccole non mancano di dettagli accurati, creature a volte semiumane (molto intriganti le teste di rapa, con casa abbinata), spesso caricature di persone che si prendono troppo sul serio.

Appaiono anche i simboli di Mondovì: la torre e la mongolfiera, che qui acquistano un’anima più solare, mediterranea per via di quei colori accesi e delle forme che danno movimento e vita alle opere.

La tecnica è come sempre eccelsa e raffinata, anche nelle opere del giovane ‘discepolo’, che dimostra una comprensibile influenza della madre-maestra ma con una tendenza a rappresentare aspetti acquatici e marini.

Abbiamo chiesto a Persea qual è stata l’ispirazione delle sue ultime creazioni.

«Ero partita per fare un lavoro sugli elementi. In quel periodo avevo rilevato un incremento della competizione tra artisti ed io, che non sono affatto competitiva, ho avuto una reazione a questa tendenza: tutti si vantano di aver fatto passi avanti, mentre io voglio farne uno indietro. Sono tornata all’infanzia, rappresentando personaggi fiabeschi, un mondo simbolico, un ritorno alle radici. Le finestre si aprono sul mondo più libero e aperto dei bambini; ma non è un distacco totale dai lavori precedenti: le mie figure femminili dei guerrieri e delle stagioni sono sempre appartenute al mondo vegetale o animale.

Ho voluto usare un po’ d’ironia, soprattutto nei confronti delle figurine che rappresentano personaggi monregalesi. Primo fra tutti il nostro sindaco, che ha molto apprezzato la corona da re che gli ho conferito.

Infine vorrei ringraziare Gianni Rovea della Ceramiche Besio per avermi preparato e fornito gli ossidi che ho usato per colorare le mie opere, permettendomi di riprodurre i colori originali della ceramica tradizionale di Mondovì».

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Ogni artista sente di quando in quando la necessità di rientrare nel luogo temporale della creatività, che è appunto quello dell’infanzia, di ritrovare in se stesso il ‘fanciullino’ di pascoliana memoria, che permette di vedere la realtà oltre la realtà. Chi ha seguito il percorso artistico di Persea e le sue perlustrazioni nel mondo simbolico, può sentire visitando questa mostra che qualcuno lo sta prendendo per mano e riaccompagnando a casa.

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