AGATA FALESCHINI
La gatta innamorata
quando spunta la primavera
anche lei vuole germogliare
e sognare.
Si scrolla la pelliccia setosa e nuova
s’infoltisce di luce e riflessi argentati.
Il gatto che aspettava d’incontrarla
le miagola il suo canto d’amore
e con vibrisse attente lei ascolta
quel benessere vibrare.
Stretti stretti con la luna tonda a spenzolare
cominciano il loro ballo.
Miao dice lei
miao sussurra lui
sali, ho una piccola scala
per arrivare fin sulla luna.
Lei lo guarda
di nascosto.
È il suo grande segreto nascosto
sbircia per metà occhi
e arruffa il pelo.
Immobile e trasparente
il suo miagolare invadente
vorrebbe mordere fin sulla coda
rimane immobile
col segreto che non scrolla.
La primavera canta
i due gatti han da intonare
l’amore che ormai
non pare più nascosto.
COSA PENSI
Ad ammirare
quei luminosi puntini gialli
nel folto pelo nero,
pensi cosa penso
e se penso di amarti adorato gatto
mi ricambi il pensiero
con un socchiudere
di sublime movimento silenzioso,
di palpebre abbassate.
Un giorno lei chiede
di ricordarle come si fa l’amore
che da tempo aveva dimenticato
persa in vortici senza ritorni
nelle nebbie di quale stagione dimenticata.
Era giunto il tempo di ricordare un essere d’amare.
La pelliccia era diventata ispida
gli artigli affilati
e solo sopito il bisogno d’amare.
Una notte di luna piena
vede un gatto nero solitario
e lento lento scivolare dal tetto della zia Sofia
lo implora di insegnarle l’arte d’amore che aveva scordato,
la luna piena scese sulla pelliccia dei due gatti,
avvolgendoli come luce del lampione
sulla Senna e li fece innamorare.
Lei così divenne morbida,
setosa come l’aria dolce della sera.
Padrone della casa
quando nella notte
le stelle cominciano a danzare,
con la luna cominciano a volare
e la luce inonda.
Ti risvegli,
stiri le zampette
per risalire agile in un salto
il cornicione giallo del terrazzo
padrone della casa osservi lontano
ombre umane.
Le orecchie attente sono attirate
dal miagolare di un altro gatto
che solitario se ne va dal vicolo stretto,
dal miagolare di un bimbetto
che ha smesso di dormire,
dal ritorno a casa quando hai deciso
che il mondo intero ha bisogno
solo di riposo.
Tace, tutto tace,
hai sentito il tuo padrone
richiudere i suoi pensieri.
Illustrazioni dell’artista ungherese Endre Penovàc:
http://penovacendre.com/hu/node/22?titles=off
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