I merli del giardino di San Paolo e altri uccelli

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GIANCARLO BARONI

Sugli alberi
La vita sugli alberi non è
quella che immaginate. Spesso vediamo
le foglie dei più giovani
ippocastani del parco
diventare secche
senza un motivo; e poi sfaldarsi.
E anche, accovacciati sui tigli
che riempiono la strada
di profumi dolciastri,
osserviamo i pidocchi
che succhiano dalle foglie
come vampiri lo zucchero.
Sono mali che spingono a pensare
e ci inquietano. Nemmeno le querce
che un tempo rivestivano
enormi la pianura padana
ne sono escluse. Nel ramo
reciso delle farnie si insinua una carie
che le corrode. Sorprende
non ci abbia infettati
l’epidemia degli olmi
o il cancro dell’inchiostro dei castagni.
Quali uccelli verranno
dopo di noi? e quali piante?

***

L’EX CONVENTO DI SANPAOLO
(è ricco di natura cultura e arte, a cominciare dalla splendida Camera affrescata dal Correggio; nel suo giardino abitano i no¬stri merli)
*
Qui ci sentiamo
protetti dai rapaci
anche mentre dormiamo ci piace
considerarci merli fortunati.
*
In autunno ci aiutano
le bacche rosse del biancospino
durante l’inverno restiamo. Migratori
venuti a farci visita
ripartono se gela
verso mete più calde.
*
Nelle giornate nebbiose
gonfie di pioggia e neve
sui rami del giardino ripetiamo
l’inverno si può sopportare.46
*
La badessa Giovanna che ha assegnato
il compito di affrescare una stanza
del proprio appartamento al Correggio
dicono custodisse
un libro miniato sugli uccelli. Sopra quei fogli
il timbro imperiale con l’effigie del falco.
*
I putti che si affacciano dal soffitto
della stanza affrescata dall’Allegri
vivono sulle nuvole. Galleggiano
per aria scherzano fra le foglie,
fanno cucù sugli alberi.
Assomigliano a noi, contenti
se Diana a caccia ritratta sul camino
un giorno o l’altro rosola
*
Fino alla Cittadella
antica fortezza farnesiana
da altri merli
quasi per intero popolata
d’estate ci spingiamo. Poi
completando la breve migrazione
dentro l’orto botanico. Le sue piante
ci offrono refrigerio e bacche preziose.

***

IL FAGIANO BRUNO
Ieri lungo il torrente innevato
camminava un fagiano colorato di bruno.
Attorno al greto assolato nessuno
solo il freddo specchiarsi dell’ansa
il cercarsi testardo dei rovi
l’improvviso svelarsi di nuovi segnali di vita.
Una trama di passi uguali una scia inconcludente,
un lento avvicinarsi al niente.

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Giancarlo Baroni, I merli del giardino di San Paolo e altri uccelli, Grafiche STEP editrice, Parma. Illustrazioni di Vania Bellosi e Alberto Zannoni. In copertina: elaborazione grafica da un’immagine di Vittorio Parisi (nuova edizione ampliata)

Dalla Prefazione di Pier Luigi Bacchini:

«È costante in Giancarlo Baroni un’acuta attenzione (specie etologica) alla natura. Qui Baroni parla in par­ticolare di una natura leggera, intrecciata di suoni e voli che a tutta prima parrebbero gioiosi: si tratta di uccelli – metafora di un volo mai raggiunto – un poco criticoni, un poco linguacciuti quando rivolgono la loro attenzione ai propri simili, ma privi di risentimento quando la rivol­gono alla vita degli umani. Più che cantare questi uccelli parlottano e tendono a filosofeggiare sul male e sul bene nel loro ecosistema. Diversi da noi, che apparteniamo a un’altra specie, vivono soprattutto tra i vegetali, i quali formano anch’essi un mondo a parte, un altro Regno. Uccelli e umani si studiano a vicenda e da lontano: trovano somiglianze e differenze e dalle loro osservazioni zampilla qua e là un’ironia molto civile.»

L’autore dedica il libro al carissimo amico Guido Leotta.

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Baroni è nato nel 1953 a Parma. Ha pubblicato due romanzi brevi, qualche racconto, un libro di riflessioni letterarie e sei raccolte di versi. Per quasi vent’anni ha collaborato alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”; ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio3) diverse sue poesie.
Crede che la poesia, nel suo piccolo, contribuisca ad accrescere bellezza e conoscenza e che i versi siano anche un gesto di amicizia.

Ecco un intervento dell’autore, Socio del mese dell’Associazione Culturale Cooperativa Letteraria che cura il progetto della rivista Fuori Asse:
Una incerta beatitudine per la rubrica Il socio del mese

(A cura di Silvia Pio)