L’effimero fiore del tempo

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SILVIA PIO (a cura)

Esce la versione italiana dell’ultima opera di Germain Droogenbroodt, poeta, traduttore, editore e promotore della poesia moderna internazionale, collaboratore di Margutte con la rubrica Piovono Poesie / Parade of Poems / Gotas de Poesìa / Gouttes de Poésie. Il titolo raccoglie le due parti della raccolta: Nella corrente del tempo e L’effimero fiore del tempo. Ne ha curato la traduzione il poeta (e traduttore) Emilio Coco per Raffaelli Editore.

La raccolta inizia con le Meditazioni sull’Himalaya, intensi versi a carattere spirituale che, come dice il titolo, costituiscono oggetto di riflessione soprattutto sul tema del tempo, vero protagonista del libro. Effimero fiore, il tempo è domanda senza risposta, silenzio senza misura nel deserto; è ruota che per un istante cattura un suono, un sogno, un fiocco di neve. Il silenzio dei luoghi viene restaurato con parole di luce e il tempo non si percepisce come “perdita o passato” ma è l’effimero fulgore dell’attimo.

L’haiku è una forma poetica molto presente nell’opera di Droogenbroodt. Si veda l’articolo Gocce di rugiada, la lunga strada verso la brevità dell’haiku, dove è introdotta la raccolta di haiku Dewdrops, che uscirà prossimamente in italiano nella traduzione di chi scrive. Anche in questa opera se ne trovano esempi, insieme a numerose liriche brevi che concludono il libro nella sezione Riflessioni. In pochi versi si accenna a temi universali, quali la fede, la speranza e la ragione, sempre con un’attenzione alla natura e ai dettagli dell’esistenza che rende la poesia di Droogenbroodt vicina al sentire di tutti i lettori.

Meditazioni sull’Himalaya
2003

NIGLATH

Sii neve sciolta
lavati di te stesso
MEVLANA RUMI

È questa la sorgente
la Voce
che tra le labbra sottili
della riva mormora mantra
o qualche salmo?

Dal silenzio sgorga la sorgente
che diventa fiume

pura acqua
che carica di lente ombre
scorre verso la notte
o verso un’orma di luce

– chi lo sa.

***

Lungo l’ardente mezzogiorno
traccia il fiume la sua orma d’acqua

spalla contro spalla i canti
– segni d’oracolo

girati e apprezzati
si abbandonano o portano
verso terre più profonde.

***

ESTATE HINDU

chiare fresche e dolci acque
PETRARCA

Sopra la lingua
solo la sete

non di sapienza
né di illuminazione

ma d’acqua
chiara
fresca
e dolce.

***

Meditazioni sull’Himalaya
2007

CHE ALTRO CERCA LA PAROLA…?

Che altro cerca la parola
nei fondi dell’essere
se non l’insondabile
che tuttavia esiste?

come l’acqua del fiume
dalla mano sfugge
ma nell’anfora
il suo limite raggiunge
la sua forma conserva
e sazia

come a volte
la poesia.

***

TUTTO CAMBIA, TUTTO RIMANE

L’innominabile è l’origine
del cielo e della terra
LAO TZU

Come in apparenza
a volte tutto si mostra diverso
da quello di un tempo

appena
o neppure ormai riconoscibile
il sentiero sinuoso
che porta al fiume
che pur se percettibile
resta ancora nascosto
oltre che
soltanto all’occhio.

***

L’HIMALAYA CON LA NEBBIA

Come un enorme uccello rapace
distende il grigio le sue ali
per il tetto del mondo

dall’occhio rimuove i fiori
e dagli alberi il verde

Udibile soltanto
il mormorio del fiume, l’acqua
che si allontana dalla sua fonte.

***

Da L’effimero fiore del tempo

L’alba svela
quello che la notte nasconde

l’albero solo offre i suoi anelli annuali
in agonia

come il cristallo di ghiaccio s’illumina al sole
brilla un istante
poi muore.

***

UNO SCIAME DI MOSCHE

Davanti alla finestra
vola nella luce autunnale
uno sciame di mosche

formando una costellazione inversa
nel suo volo
punti neri contro la luce

in costante movimento
cambiano orbita

come le stelle
che solo apparentemente
sono immobili.

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L’immagine in copertina è un’illustrazione di Lo Ching del 1969.

Margutte ha presentato un’altra opera dell’autore nell’articolo: Germain Droogenbroodt conosce il nostro paese

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