LORENZO BARBERIS
Si è inaugurata questo sabato la bella mostra di Samir Aletti, “Tratti e linee”, di cui vedete sopra il manifesto. Uno degli ultimi atti culturali di questa amministrazione monregalese, che chiude nel segno di un giovane artista, alla sua prima personale in città e in assoluto, come ha voluto ricordare l’assessore alla Cultura Mariangela Schellino.
Il merito va anche reso ad ArteAtelier, nella persona di Sergio Bruno, il presidente dell’associazione, che in questi anni si è molto speso per il rinnovamento artistico di Piazza. Ha portato il suo saluto anche la prof. Patrizia Stralla, docente di arti plastiche del Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo, che Samir Aletti ha frequentato durante il suo periodo di studi, che ha ricordato la particolare abilità artistica dell’allievo già ai tempi della sua formazione.
Un momento del mio discorso,
sotto lo sguardo attento di Sergio e dell’illuminata assessore Schellino
Un’altra docente, Fulvia Giacosa, ha invece inviato una “Breve nota sul lavoro di Samir Aletti”, un primo testo critico che ho trovato molto utile per dare un inquadramento al giovane autore, nella presentazione che gentilmente mi è stato chiesto di fare all’inaugurazione della mostra.
Samir Aletti nasce nel 1995 da una famiglia di artisti: i genitori Daniele Aletti e Daniela Guggisberg sono due scultori che portano avanti una ricerca molto interessanti sulle forme e sui materiali: le loro sculture infatti, cosa abbastanza inedita sulla scena monregalese e cuneese, sono pensate per essere apprezzate anche al tatto, e non solo alla vista (anche di loro sarebbe interessante una mostra personale monregalese, che non ricordo, almeno negli ultimi tempi).
Samir Aletti è quindi ancora giovane in senso proprio, ma il suo percorso artistico è iniziato prestissimo, a soli dodici anni, con l’avvicinamento alla street art, nel 2007 quindi (e così questa mostra segna anche il suo primo “decennale”).
L’opera più significativa realizzata con altri dal giovane autore è legata al murale dello scalone a Mondovì, che insieme ad altre decorazioni presenti in città è interessante per l’eventuale visitatore vedere e confrontare. Infatti i temi della pittura e della street art si sovrappongono nell’autore, e spesso le sue opere pittoriche trattano dei temi della street art, come bombolette e tag graffitate, o anche solo il dettaglio del tappo della bomboletta, reso quasi un elemento astratto circolare.
Le opere che forse mi affascinano di più (ma è un discorso personale) sono i ritratti femminili che Samir sa far emergere in alcuni suoi dipinti:
Già in passato, con ArteAtelier ed altri, Samir era stato in città, e qui mi era già capitato di scriverne: ma qui ci si offre un confronto abbastanza completo con la sua arte (a meno di non andarlo a trovare nella sua Sale San Giovanni, dove opera nello studio-galleria di Casa Camoroni).
Non resta quindi che invitarvi ad approfittare dell’occasione per un confronto diretto con la sua arte, di cui qui ho potuto citare visualmente solo alcuni esempi, approfittando di questo mese (fino al 23 giugno) per apprezzare la mostra:
(cliccare sul TAG per leggere il commento di Fulvia Giacosa alla mostra)