MIRIAM NEIGER-FLEISCHMANN
Mentre ero impegnata nella traduzione di Albero di Richard Berengarten in lingua ebraica* e immersa nel significato e nell’essenza dell’albero rappresentato nel poema, ho avuto l’ispirazione di realizzare una serie di acquerelli. In questo caso ho usato un pennello cinese; in passato ho preso parte ad un corso di calligrafia cinese (non disegno, solo i tratti per scrivere) e si può vedere la sua influenza sui tratti del pennello. Non cerco di imitare i dipinti cinesi (anche se mi piacciono molto) ma seguo la mia versione.
All’inizio lascio semplicemente che la mia mano segua la mia mente senza pensare al risultato; seguo qualcosa dentro di me di cui non sono completamente conscia. Sì, so che dipingerò un Albero e sì, sono consapevole delle dimensioni (tanto da non disegnare sul tavolo), ma niente di più, né la scelta dei colori, dove iniziare sulla pagina, dove la mia mano si muoverà, ecc. Lo stesso era successo con l’olio e altri materiali, come nella mia serie “Paesaggi della mente”, per esempio. Ma con l’acquarello ho sviluppato recentemente qualcosa di persino più intuitivo.
(Traduzione di Silvia Pio)
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* Il progetto multilingue “Albero” è pubblicato in Margutte qui.
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