È uscito per l’editore Internopoesia “Spigoli vivi” di Daria De Pellegrini.
abito pensieri bassi e bui come
queste stanze dalle finestre piccole
dove a dicembre il sole, occhieggiando
strabico tra cataste e magazzini,
viene a dire che abbandono e polvere
sono impudica e prematura resa.
*
neve, non molta. Quel tanto che basta
per non uscire a spalare. Aspettare qualcuno
che non verrà. O altra neve, sicura prima
di sera. Il pettirosso vola nervoso dove
erano torsoli sul mucchio dell’umido.
Lui sa allontanare anche i corvi.
Alla finestra io fantastico
che finiscano presto
cibo legna e gasolio.
*
il senso dell’assedio
me lo sono portata dietro
dalle nevi dell’infanzia
che colmavano in silenzio
strade fossati e davanzali
come bicchieri all’orlo
e per me che del latte appena
munto odiavo anche la schiuma
necessità è rimasta rintanarmi
dietro a una finestra chiusa
ad aspettar che passi.
*
dedico a me stessa quella storia corta in cui uno
sul far della notte
sul far dell’inverno
perduti i conoscenti
partiti i sentimenti
impreparato al peggio
sbatte le palpebre con un sorriso querulo
a cui nessuno bada.
Queste poesie si incidono nel lettore come «spigoli vivi»: richiamano a un contatto con la parte della realtà che tendiamo a dimenticare, a scansare, da cui siamo solitamente difesi. Lo spazio in cui siamo condotti è infatti quello più quotidiano e familiare, reso ostile da un dolore che appartiene alla natura stessa delle cose. Lo sguardo di Daria De Pellegrini è educato a riconoscerlo nelle vicende di ogni giorno, negli interni domestici, come nel paesaggio devastato, stagnante, in cui rispecchia la propria vita… La scrittura si origina da una sorta di sorda e tenace accettazione, come per un’immersione piena nella materia della realtà, mai immaginata o metaforizzata, sempre connessa a un’esperienza vissuta attraverso le fibre del proprio corpo.
(…)
Tanto più è cupa e senza scampo la scena, tanto più si innesca la tensione della lingua, per un’implicita possibilità di rivincita. Reclusione e rinuncia appartengono infatti alla postura dell’autrice cresciuta nell’«assedio» delle lunghe nevi dell’infanzia. Brevi tasselli di un romanzo autobiografico affiorano dalla solitudine del presente, avvertito come «residuo» della vita passata.
(…)
(Dalla prefazione di Franca Mancinelli)
Daria De Pellegrini è nata a Falcade (BL). È autrice di racconti e di romanzi, tra cui La locanda dei folli (1994), Fiorenza (2002), Marion (2011). Ha scritto poesie nel dialetto ladino-veneto del suo paese natale. “Spigoli vivi” è la sua prima raccolta poetica in lingua.