DANIELE TRUCCO.
Con gradito piacere ho ascoltato in questi giorni l’ultimo lavoro pubblicato dal compositore Federico Biscione, attualmente titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Mi riferisco in particolare al Preludio, notturno e finale per clarinetto, violoncello e pianoforte contenuto in un CD (edito dalla Da Vinci Classics) nato dalla collaborazione con altri due artisti, Paolo Coggiola e Alberto Cara, dei quali compaiono sullo stesso album sia brani per strumento solista sia trii. I tre autori, di pari caratura ma di stili leggermente differenti soprattutto per quanto riguarda l’uso dell’armonia, sono stati riuniti in questo lavoro che li vede alternarsi presentando due opere ciascuno.
Musica contemporanea dunque, ma con le dovute riserve. La premessa importante che sta alla base di questo ascolto è che ciò che si percepisce ha un valore estetico rintracciabile in canoni ben definiti della tradizione classica ed è dunque ben lontano dai trastulli intellettuali di certa musica aenigmatica anacronisticamente fuori tempo massimo.
Il cruccio ai tempi dei miei studi di composizione al conservatorio non riguardava solo l’inventiva e la buona padronanza tecnica, ma anche la fruibilità di ciò che avrei prodotto: a chi si sarebbe rivolta la mia musica? Quale potere emotivo avrebbe suscitato e soprattutto, quale grado di comprensibilità avrebbe avuto?
Ascoltare e apprezzare un ‘bel pezzo’ di Bach, di Chopin o una ‘bella aria’ di Verdi ci deve far vergognare di fronte all’intellettualismo estremo di Xenakis o all’inascoltabilità di Kaija Saariaho? Eppure com’è che il bel pezzo di Mozart, scritto per il più futile degli avvenimenti mondani oggi concepibile, riesce a trasmettere la sua intrinseca genialità sia all’incolto (che lo reputa piacevolmente ascoltabile) sia all’addetto ai lavori (il quale ne intuisce l’indiscutibile valore innovativo)?
Non mi si fraintenda: chi scrive è un grande ammiratore di tutta la sperimentazione musicale che va da Varese fino a Tristan Murail e dunque l’intento di questa riflessione non è assolutamente polemico nei confronti dell’avanguardia ma, al massimo, di una certa moda compositiva vissuta sulle spalle dell’avanguardia. Sentire gli Intermedi e canzoni di Azio Corghi, per quanto finalizzati a un (im)probabile adattamento a La Piovana del Ruzante e dunque nati con intento caricaturale, può far sorridere un ascoltatore molto, molto educato, seduto alla scrivania a guardarne l’esecuzione su youtube, ma credo farebbe anche richiedere i soldi del biglietto a tanti colti musicisti, soprattutto se detti Intermedi sono paragonati alle prime sequenze di Berio, nate in un contesto storico in cui certi esperimenti potevano ancora avere una loro funzionalità.
Detto ciò torniamo alla musica di Biscione e in particolare al suo trio che grazie al cielo di avanguardia ne contiene poca, avendosela ormai lasciata alle spalle da un bel pezzo: senza mezzi termini mi sento di dire che l’attacco del Preludio vale l’acquisto del CD. L’ostinato di pianoforte che sorregge l’esposizione del tema è, nella sua semplicità, originale e al contempo azzeccato: infinite possono essere le combinazioni di note utilizzabili come impalcatura di sostegno armonico ma poche, pochissime, hanno una vita propria acquisendo autonomia. Il fatto che la sequenza sia vincente lo dimostra il suo ripetersi nel corso del brano anche da parte del clarinetto e del cello, due strumenti votati di solito in queste formazioni a generare archi melodici e frasi cantabili. L’atmosfera che si genera da questo impasto è filmica: chiudendo gli occhi nascono spontanee successioni narrative facilmente visualizzabili su uno schermo, carrellate di paesaggi e di azioni tipiche di un certo filone melancolico del cinema italiano. E così è, se pare all’uditore, anche per il Notturno che segue e per il martellante Finale, che trasforma la sequenza del primo tempo in accordi ribattuti.
Un plauso anche ai musicisti esecutori, naturalmente (il trio Tiberini – Malerba – Corrado), che con buona maestria hanno reso le non facili partiture e spartiti dei tre colleghi compositori.
Se proprio devo cercare un difetto in questa produzione lo trovo nella registrazione dei trii (non in quella dei brani per strumento solo): purtroppo la qualità del suono non è eccellente a causa forse di un non preciso posizionamento dei microfoni o di non ottimali condizioni ambientali di riverbero. Ne deriva un impasto un po’ confuso tra le frequenze, soprattutto del pianoforte e del clarinetto, che danneggia l’intelligibilità dei singoli strumenti.
Il valore dei brani è comunque alto e sotto l’albero, tra un’ultima uscita del grande Piovani (o una qualunque scelta nel mazzo dello sghignazzante Allevi) e la nuova produzione di Biscione/Cara/Coggiola, metterei quest’ultima senza ripensamenti.
Federico Biscione è nato a Tivoli nel 1965. Nel 1983 consegue la Maturità classica. Seguono a breve, presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, i diplomi in Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra.
Del 1985 è la sua prima composizione eseguita (Sonatina giocattolo per tromba e pianoforte) più tardi pubblicata in CD. Si perfeziona alla scuola di Vieri Tosatti mentre le sue composizioni iniziano a essere eseguite e trasmesse presso le reti radiofoniche: Jabberwocky per soprano e nove strumenti, Dell’intimità per clarinetto, violoncello e arpa, Tredicesimo canto per vocalist ed ensemble classico/rock e l’opera da camera Mamma Laser (tutte composizioni scritte per la Fondazione Arena di Verona); la Sonata e la Sonatina per pianoforte vengono trasmesse presso Radio Rai.
Dal 1997 al 1999 approfondisce lo studio e l’esperienza della direzione d’orchestra. Frequenta corsi di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena e i Pomeriggi Musicali di Milano. Nel 1999 vince il concorso nazionale a cattedre per i Conservatori italiani, nella materia di Fuga e Composizione.
Dal 2001 al 2005 compone per il Teatro Regio di Torino (Il Pifferaio magico, balletto, diretto dall’autore), il Parco della Musica a Roma (Passacaglia e Sinfonia con sarcasmi per archi), l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano (Dalla Soffitta per orchestra, brano vincitore del primo premio al concorso nazionale “Mozart oggi 2005”), l’orchestra da camera Milano Classica (Tropico dello Scorpione per marimba e archi e Ego alter per archi), l’Orchestra dell’Università Statale di Milano (Hanno per pianoforte e archi e Aus Rilkes Bildern per soprano e archi) oltre a Forse Lontano e B-612 per orchestra, eseguiti in Romania).
Dal 2005 al 2007 si trasferisce a Lipsia, dove compone e fa eseguire numerosi lavori: Myricae per tre voci e cinque strumenti, Verkündigung per soprano e trio (eseguito nella Thomaskirche), Mozart eine Biographie per violoncello e orchestra, Windmühlen per otto violoncelli (gli ultimi due a Chemnitz, commissionati dalla Robert-Schumann-Philharmonie). La radio pubblica tedesca MDR gli dedica un programma monografico di un’ora con intervista e stralci dalle sue musiche. Contemporaneamente frequenta due semestri di perfezionamento in Composizione presso la Hochschule “Felix Mendelssohn-Bartholdy”.
Oltre la già citata Sonatina giocattolo, compaiono su CD la Serenata breve per quartetto di legni e le cadenze per le Preußische Sonaten, le Württenbergische Sonaten e i concerti per pianoforte e orchestra in La minore e in Re minore di Carl Philipp Emanuel Bach.
Nell’aprile 2007 assume l’incarico di Responsabile dei Servizi musicali della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, dove, all’interno della direzione artistica, si occupa del coordinamento generale di orchestra e coro. Alla fine del 2009 si trasferisce a Milano e ottiene la cattedra di Composizione presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.
Tra i suoi lavori piu recenti le Britten Diversions per piccola orchestra (prima esecuzione a Bari), Evocazioni e Canti per orchestra d’archi (prima esecuzione a Mikkeli, Finlandia) e Divertimento su temi popolari natalizi per pianoforte e orchestra d’archi (commissione dell’Orchestra da Camera Slesiana di Katowice, Polonia).
I suoi lavori sono pubblicati dalla Casa Musicale Sonzogno, dalla Universal Music Publishing Ricordi, dalla Preludio Edizioni, dalla Pentaflowers e da Sconfinarte.
Per maggiori informazioni su Federico Biscione:
http://www.federicobiscione.it
https://www.youtube.com/user/capogiraldo