GABRIELLA MONGARDI
L’Antico Palazzo di Città a Mondovì Piazza, oltre alla mostra di quadri e sculture “Le bimbe di Terezín” di Angelo Ruga, ospita fino al 17 febbraio 2018 la mostra commemorativa dell’esodo giuliano-dalmata: “Quando i nostri nonni erano giovani… Cartoline storiche da Fiume, Istria e Dalmazia”, curata da Egidio Rocchi in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia - Comitato di Torino.
Nella prima sala sono appesi alle pareti nove pannelli esplicativi, in cui testo e immagini narrano con sobria chiarezza la storia di quelle regioni a partire dalla colonizzazione romana, passando per la dominazione veneziana, l’impero austro-ungarico, le due guerre mondiali, fino ad arrivare alla tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani dalle terre ormai diventate jugoslave (oggi appartenenti per lo più alla Croazia).
Al centro sono esposte foto d’epoca di quei paesi, mentre nella seconda sala si trova una serie di quadri realizzati da artisti appartenenti alla comunità degli esuli giuliani, che riproducono scorci delle città d’origine, oltre ad una vetrina con libri sull’argomento, reperibili in Biblioteca Civica.
Si toccano così con mano le nefaste conseguenze del nazionalismo ottocentesco, che esaltando l’idea di nazione «una d’arme, di lingua, d’altar / di memorie, di sangue e di cor» ha portato fin nel cuore del Novecento – e oltre – l’odio tra esseri umani accecati da ideologie e fanatismi al punto da farsi guerra a vicenda, anziché riconoscersi tutti nati dalla stessa terra, tutti allo stesso modo condannati a morte, tutti uguali di fronte al destino – e chiamati semmai a lottare tutti insieme contro la leopardiana “Natura matrigna”.
Si tocca con mano l’insensatezza dei confini e delle barriere, delle “italianizzazioni forzate” come delle “slavizzazioni forzate” e se ne ricava – si spera – un utile insegnamento per il presente.
Sabato 10 febbraio alle 11 è previsto un momento celebrativo all’interno della mostra.
