VALERIA BIANCHI MIAN
Le favolesvelte sono state un luogo di sperimentazione artistica e letteraria on line: nate sotto forma di blog con piattaforma WordPress nel mese di gennaio 2014, si sono delineante come una raccolta di scritti e immagini, una vera performance organizzata quotidianamente abbinando disegni, schizzi o fotografie all’invenzione di filastrocche, poesie, giochi linguistici, ballate e short stories.
Le favolesvelte, accompagnate dal titolo in inglese Spot-Stories, sono cresciute in rete per un anno intero: trecentosessantacinque giorni per un totale di trecentosessantacinque elaborati, fino alla notte di Capodanno.
Si è trattato di un esercizio creativo.
È stata una sorta di evoluzione dell’anima.
Avete capito benissimo: come da progetto, ho trascorso il mio San Silvestro a cancellare le opere dal web per trasferire il materiale sul computer, cominciando a lavorare all’archiviazione dei contenuti, pensando di pubblicare prima o poi un vero e proprio libro.
Questo.
Giocando con la forma e con la disposizione delle rime ho voluto dire il mondo al mondo in ogni sfumatura, narrando la vita quotidiana e la natura, i luoghi onirici, i moti dell’animo, il desiderio, la saggezza degli alchimisti. Queste mie storie parlano al bambino interiore, allo spirito creativo che abita dentro ogni adulto; si rivolgono ai genitori e agli insegnanti perché possano scegliere tra le pagine del libro le narrazioni adatte ai più piccoli o agli adolescenti; chiedono agli uomini e alle donne di oggi di essere lette; si offrono al lettore come vero e proprio specchio del Sé.
Le favolesvelte sono dedicate ai savi e agli stolti, agli uomini e alle donne, ai buoni e ai cattivi elencati sulla lavagna della vita – a volte da un lato, a volte dall’altro – ai lettori completi in se stessi di luci e di ombre.
In questo libro troverete una buona parte delle trecentosessantacinque storie che io stessa ho inventato e disegnato per il blog. Alcune opere sono rimaste fuori dal contenitore o perché troppo auto-referenziali o perché meno convincenti. La maggior parte dei disegni che andrete a scoprire tra le pagine sono stati rinnovati o completamente rivisti per la pubblicazione: ho scelto di illustrare solamente alcune favole e ho lasciato i colori in favore del bianco e nero.
Il volume è organizzato in quattro aree. Nel primo gruppo troverete le storie d’amore, un compendio d’amore, il sentimento osservato nelle sue differenti forme. Nel secondo “capitolo” incontrerete le classiche filastrocche per bambini, le fiabe e le narrazioni del mondo fantastico, onirico e della vita quotidiana; potrete leggere le poesie civili e le storie evolutive. Nella terza parte del volume si entrerà nel buio per esplorare le ombre dell’essere umano leggendo i versi più “neri”, i casi di cronaca in versi, le storie di mostri e di vampiri. Nell’ultima sezione incontrerete i primi quattro casi del commissario torinese Daniel Viola: scorci di vita poliziesca tra faccende già risolte e indagini vere e proprie.
Le favolesvelte sono un contenitore di narrazioni, ma al contempo sono quelle stesse narrazioni. Sono un vaso alchemico con il suo contenuto, sono il viaggio iniziatico e il viaggiatore che ritorna all’origine portando con sé nuovi sguardi di coscienza per poi riprendere da capo il percorso dell’anima alla ricerca di se stessa e della conoscenza.
DALLA SEZIONE FAVOLESVELTE D’AMORE
LA ZIA LINA
Amori rammentati e rammendati. Amori che appartengono al passato, amori mai vissuti, amori estivi in liberi versi…
«L’apparenza inganna»
ripeteva molto spesso
mia nonna -
«poiché quel che a prima vista
pare freddo
certe volte brucia
mentre un cuore che si mostra
tanto appassionato
a una donna si rivela sovente grande attore
non più degno
di fiducia.»
«Un cuore di panna per te»
recitava cantando
una famosa pubblicità
anni Ottanta.
Io ricordo tutti i baci
che hanno sciolto
le mie timide paure,
e quel cono gelato,
e le lacrime a pioggia
nel mese di settembre
condivise con le amiche
della scuola.
«Piangi e cresci»
sentenziava, fredda, zia Lina –
lei che all’amore
(così si diceva in famiglia)
in un giorno d’agosto
aveva rinunciato.
DALLA SEZIONE FAVOLESVELTE DELL’EVOLUZIONE
LEI VIVEVA IN UNA MELA
Le ragazze e il peccato: una poesia per la libertà di spirito.
C’era una volta
una fanciulla triste e sola
che viveva chiusa in una mela.
Era la prima figlia
dell’albero più ricco
di frutti sopra il mare appeso a picco.
Verde era il serpente
che masticando polpa
liberò la bella dalla colpa.
E senza più peccato
nel giardino Paradiso
oggi crescono ragazze col sorriso.
*
NOVE VITE
Una favola dedicata al gatto, che è il miglior amico di se stesso ma anche dell’uomo capace di accoglierne la meravigliosa vitalità.
La prima vita l’ho vissuta da gran guerriero
cacciando topi giorno e notte nell’Eocene;
della seconda ricordo pranzi succulenti e cene
e le carezze di Cleopatra al dio che ero.
La terza vita è stata invece un po’ più dura
scarso il vitto, precario era l’alloggio –
d’altronde una strega mi forniva appoggio
almeno così m’han detto, ma è storia oscura.
Della quarta mi ricordo ancora meno:
manco il tempo d’aprire i verdi occhi
di grattar via due pulci e tre pidocchi
che ero già morto stecchito in un baleno.
La quinta è stata davvero molto bella
nei saloni della corte servito e riverito
il pittore che prendeva le misure con un dito
per cogliere il mio sonno tra le braccia dell’ancella.
La sesta vita l’ho trascorsa marinara
come mascotte di un famosissimo pirata
peccato il cibo, a volte solo una patata
ma poi le feste per gli assalti alla tonnara.
La settima vita non mi ha disturbato
mentre la guerra imperava dappertutto.
Dei giochi umani io mi godevo il frutto
fino al giorno in cui una bomba mi ha beccato.
L’ottava volta cominciavo a esser stanco
guardando il fondo della ciotola pensavo
ai tempi antichi dell’eroe che ricordavo
al coraggioso che nei bar teneva banco.
Ora sono qui con te, ed è la nona
storia di fusa senza darmi poi da fare
disteso al sole guardo dritto oltre il mare
sperando che il tempo me la mandi buona.
DALLA SEZIONE FAVOLESVELTE NERE
TOTENTANZ (LA MORTE IN DANZA)
Ritornello (da ripetere dopo ogni strofa):
Signora Morte arriva cantando
per le vie della città.
Cento scheletri van danzando.
Venite tutti, per di qua!
Se la tua ora sta scoccando
Signora Morte balla con te.
Ma se il tuo tempo non è ora
godi la vita finché ce n’è.
I.
«Buongiorno Sorella, mi dica pure…»
Morte alla suora un inchino fa.
«Oh, Nera Signora, ho mille paure…»
la suora volteggia e salta di là.
II.
«Buongiorno avvocato, prego… l’ascolto…»
Morte la legge governa, si sa.
«Lei sul più bello, in vita mi ha colto…»
Morte decreta «Prego, di qua.»
III.
«Che posso fare, mio caro villano?»
Morte carezza la falce e la dà
sulla capoccia del contadino:
«Mia Madre, Natura, mi perdonerà…»
IV.
«Buongiorno Re, buongiorno Regina…»
La Morte sceglie, la Morte sa.
«La festa è per voi, questa mattina
chiudete le porte della città!»
Valeria Bianchi Mian è nata a Milano, vive, ama e lavora a Torino, ma sogna di trasferirsi al mare (e prima o poi lo farà). Nel frattempo svolge il mestiere di psicoterapeuta con formazione in psicodramma, utilizzando metodologie creative nel condurre gruppi e laboratori con diverse utenze.
Ha pubblicato numerosi articoli per riviste di settore. Con Ceresa S.G. e Putti S. ha scritto il saggio Utero in anima (Lithos Edizioni, 2016) e, con Lattanzi B., Figli delle cicogne – osservazioni intorno alla maternità surrogata – in Psicosociologia della genitorialità (AAVV, a cura di Martini S.A., Golem Edizioni, 2017). Ha coordinato spettacoli teatrali, short film e documentari con adolescenti e tossicodipendenti, ottenendo il primo premio sezione scuole superiori al Sottodiciotto Film Festival di Torino (“Rabbia allo schermo”, 2002). È redattrice per la rivista letteraria NiedernGasse con la rubrica di poesia “Psychopoetry” e con gli scritti della “Fonderia Favolesvelte”. Per Psiconline cura le rubriche di cultura e psicologia “Contemporanea/Mente” e “Discutiamone insieme”.
Ha curato l’antologia Poesie Aeree (Matisklo Edizioni, 2014). Nel 2016 ha pubblicato Favolesvelte con Golem Edizioni; nell’omonimo blog, che coltiva come un giardino, fa crescere ancora filastrocche, poesie e fiabe illustrate.
(a cura di Silvia Rosa)