SILVIA PIO (a cura)
È stata inaugurata il 14 agosto la 50ª edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico a Piazza, cuore medievale di Mondovì, in cima al Monte Regale che dà il nome agli abitanti di questa città. Da qualche anno la manifestazione viene connotata da installazioni e decorazioni artistiche che da Piazza scendono attraverso il percorso della funicolare fino al quartiere sottano di Breo: ombrelli, mappamondi, mongolfiere, fino ad arrivare quest’anno ai galletti, simbolo della ceramica storica, alla quale viene riconosciuta la denominazione di origine “Ceramica Artistica e Tradizionale di Mondovì”.
Nei discorsi di inaugurazione il sindaco Paolo Adriano ha richiesto un minuto di silenzio per le vittime del crollo di Genova, ricordando che molti dei turisti e villeggianti del Monregalese arrivano proprio da quella città, e il presidente de “La Funicolare” Mattia Germone ha ringraziato tutti i collaboratori e introdotto una lunga serie di interventi incentrati sull’occasione del cinquanennale.
La Mostra resterà aperta fino al 19 agosto con un programma ricco e variegato per festeggiare il prestigioso mezzo secolo di storia. L’iniziativa venne ideata dall’associazione “Amici di Piazza”, la quale se ne occupò fino a cinque anni fa quando il compito passò all’associazione “La Funicolare”. L’evento è realizzato in collaborazione e con il patrocinio della Città di Mondovì e della Confartigianato Cuneo, con l’aiuto materiale degli “Amici di Piazza” e il sostegno delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Cuneo e Cassa di Risparmio di Torino e della Camera di Commercio di Cuneo.
Numerosi, come al solito, gli espositori, dislocati lungo via Vico, nella Piazza Maggiore sotto i portici fino al Belvedere. I materiali vanno dalla immancabile ceramica al vetro, dal legno ai sempre più numerosi materiali riciclati, con oggetti d’uso comune e opere d’arte, gioielli, cappelli, abiti, borse stampate, e molto altro.
Interessanti le Mostre nella Mostra, ospitate nelle sale dei palazzi storici.
Nell’antico Palazzo di Città, “Madre Terra”, sculture in ceramica di Persea e Gioele Perano. Continua la collaborazione dell’affermata ceramista con il figlio, ora sedicenne, in un percorso sugli elementi che nell’edizione di quest’anno vede rappresentata la Terra. Visto che altre esposizioni sono incentrate sulla figura femminile, Persea e Gioele hanno voluto interpretare la terra come madre, in una visione diversa che in qualche modo esprime il loro rapporto di genitore-figlio. In Persea si vede la maternità espressa da donne incinte o con il bambino in braccio, mentre per Gioele la terra è la Natura che riesce a vincere sull’uomo, suo figlio non sempre amorevole.
Al primo piano, “Intrecci e percorsi”, personale di Gianmario Vigna, un altro figlio d’arte, cresciuto nel laboratorio del padre Guido. La sua è una ricerca artistica nel bassorilievo e nella scultura usando materiali e tecniche come la terracotta ingobbiata, ossidata o smaltata, il gres ed il raku. Oltre agli insegnamenti dal padre, Gianmario ha appreso la tecnica della scultura a lastra proprio da Persea.
Al Museo della Ceramica alcune iniziative per il 50ennale.
Al piano terra “Donne nel vento”, personale di Manuela Incorvaia. Il pensiero poetico di questa mostra sta nella definizione del vento come movimento orizzontale dell’aria rispetto alla terra, i cui caratteri distintivi sono l’intensità, la direzione e l’andamento. Le sue sono quindi donne forti e libere, padrone dell’elemento aria, punto d’unione tra terra e cielo.
Al primo piano “Old but not gold”, opere di Francesco Molfetta, in arte Demo: raffinate porcellane e terraglie che gettano un ponte tra l’arte classica e la cultura iconografica dei giorni nostri. Al secondo piano “Piatti e ricordi di 50 anni di mostra”: ogni anno è stato realizzato un piatto commemorativo in esemplari ad edizione limitata, realizzati nell’antica fabbrica della ceramica Besio su disegno di un artista. Da qualche anno è la disegnatrice e illustratrice monregalese Cinzia Ghigliano a ideare il piatto iniziando la tradizione della “galletta”, ormai vera e propria icona della Mostra dell’Artigianato Artistico di Mondovì.
La ditta Besio, presente sul territorio dal 1842, è l’unica azienda artigiana monregalese che ancora oggi perpetua la tradizione dell’antica ceramica. Le tecniche di produzione si attengono ai rigidi dettami tradizionali per assicurare un prodotto ricercato e di alta qualità.
Al terzo piano “Ànima” di Andrea Blasich, milanese che da vent’anni lavora per l’industria cinematografica come scultore, prima a Londra e Monaco e infine negli Stati Uniti dove ha collaborato con i più importanti studi cinematografici, come Dreamworks, Pixar, Lucas Film e Disney, creando per loro personaggi iconici divenuti famosi sul grande schermo. La sua esposizione di sculture in argilla e creta, che rimarrà esposta fino al 14 ottobre, dimostra come l’artista è riuscito a dare un’anima alla materia, celebrando la duttilità e la versatilità di un materiale semplice. Ànima si inserisce in un progetto didattico-culturale più ampio con il workshop Design With Clay, che ha visto le stanze del Museo trasformarsi per quattro giorni in un laboratorio di scultura, nel quale sei giovani artisti si sono cimentati nella realizzazione di maquette cinematografiche sotto la guida di Blasich.
Sotto i portici soprani e nel cortile Bruno “Legami visivi”, a cura dell’Associazione Legami.
Sotto i portici sottani, due esposizioni nell’interessante collocazione di negozi non più usati ma ancora contenenti arredi e attrezzature: “Acquerelli” di Gianni Vigna, opere inconfondibili dai colori delicati e quasi trasparenti, e “Etharts”, pittura e scultura di Francesco Segreti, su tavole e oggetti di legno riciclato che fanno risaltare i colori e le forme naturali dell’artista.
Nel palazzo Società Studi Storici ex Monte di pietà “I Totem di Burot” e “Cornici” di Roberto Bacchiarello. Opere inquietanti, quelle di Bacchiarello, di difficile collocazione ma sicuro impatto visivo, realizzate con materiali poveri e leggeri, quali carta, fil di ferro, polistirolo, che una volta dipinti acquistano una forza inaspettata, nelle quali la cornice dà risalto al loro carattere tridimensionale.
Nella Sala Ghislieri “I violini di Pietro de Meo”, violini artigianali.
Numerosi i laboratori quotidiani: ceramica, riciclo creativo, pittura, illustrazione, scrittura creativa, creazione di giochi, stampa calcografica e tipografica. Ricordiamo che Mondovì ospita anche un interessante Museo della Stampa. Il giorno dell’inaugurazione è stato realizzato in Piazza Maggiore un forno in fibra di porcellana, che ha acquisito la forma della torre con orologio del Belvedere, altro simbolo della città, e che verrà usato per i laboratori. Ogni sera ci sono concerti e il 19 si terrà il 6° campionato di bocce quadre.
Tutti i musei saranno aperti negli orari della Mostra; inoltre sarà eccezionalmente visitabile il piano terra del Tribunale, storico Palazzo dei Gesuiti, e il coro ligneo realizzato da Nino Fracchia nella sala delle udienze.
Per altre informazioni e dettagli:
http://www.artigianatomondovi.it/it
https://www.facebook.com/Mostra.Artigianato.Artistico.Mondovi/
Alcuni articoli di Margutte sulle edizioni passate si trovano qui.