Digressioni sull’arte di Ugo La Pietra

LORENZO BARBERIS

Ancora una bella mostra al Museo della Ceramica di Mondovì, il principale polo artistico-culturale della città.

Si tratta, stavolta, dell’esposizione “Tracce”, di Ugo La Pietra, designer di livello internazionale, che ha lavorato anche con la ceramica. Una figura che si aggiunge a una lunga lista di nomi del design di cui a Mondovì si è esaminata la produzione ceramica, a partire da Picasso ad altre firme di primissimo piano.

L’autore esordisce nel gruppo di pittori segnici allievi di Lucio Fontana, il celebre autore dei “tagli”. Una pittura fatta di “tracce”, appunto, esili segni grafici che diventano una rudimentale forma di scrittura.

Un elemento che ritorna nella piccola foresta di leggii in ferro nero che reggono ipotetici libri di terracotta, su cui sono tracciati segni disposti come in un processo di semina – aratura.

Molteplici piani si sovrappongono quindi, inevitabilmente, nella riflessione che l’autore pone, con una certa ironia, sul senso stesso dell’arte ceramica, in una riflessione artistica che diventa meta-ceramica (come meta-artistica era, del resto, la riflessione dei tagli di Fontana).

Innanzitutto, la ceramica si connette fin dall’antichità all’agricoltura e all’alimentazione, essendo usata fin dal suo esordio (intorno al 4000 a.C.) per raccogliere le granaglie o come stoviglie da tavola.

Un elemento su cui La Pietra va a giocare costruendo vasi e piatti al cui interno è raffigurato, in miniatura, un territorio agricolo, con campi arati e piccole cascine.

Ma l’agricoltura si lega anche alla nascita della scrittura, che si sviluppa nello stesso periodo, sempre nella Mezzaluna Fertile, per contabilizzare i prodotti agricoli da accumulare nei granai. Le prime opere scrittorie tracciate da scribi sumeri su tavolette d’argilla sono così molto simili ai piatti decorati dell’autore, che in uno sviluppo a spirale dispone simboli pittografici e ideografici che ci parlano sempre dell’attività dei campi.

E la stretta connessione tra lavoro agricolo, ceramica e scrittura, tra coltura e cultura insomma, viene ribadito nella nostra cultura anche dal celebre indovinello veronese che sta a fondamento della nostra lingua:

Se pareba boves, alba pratàlia aràba: et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba.

Un latino ormai corrotto che, verso l’800 d.C., è ormai considerato l’antesignano dell’idioma italico. Traducendo liberamente, abbiamo:

I buoi davanti a sé teneva,
bianchi prati arava,
un bianco aratro teneva
un nero seme seminava.

Si tratta, ovviamente, della scrittura, dove un bianco aratro, la penna d’oca, semina sulle bianche pagine il seme nero dello scrivere.

Curioso notare la vicinanza tematica, di tipo agrario, con un altro celebre enigma della storia, il SATOR:

SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS

Ovvero,

Il seminatore Arepo controlla con maestria l’aratro.

Il quadrato magico è da sempre stato interpretato (forse erroneamente) come cristiano, e il Seminatore diviene dunque o Cristo stesso, o un Evangelista, con un ritorno della metafora della scrittura-semina.

L’autore è presente poi alla mostra con altre opere più legate alla reinterpretazione di oggetti di design sia funzionali che decorativi (bellissimi, a tale proposito, le grandi Uova smaltate), tra cui due bei piatti ispirati a questa puntata monregalese, che inseriscono così Mondovì, in modo non solo puramente occasionale, nel percorso dell’artista.

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Riprendo dall’ottimo sito del Museo della Ceramica le

Informazioni sintetiche sulla mostra:

Mostra: Ugo La Pietra. Tracce. La mia territorialità
Artista: Ugo La Pietra
Curatori: Christiana Fissore e Riccardo Zelatore
Sede: Museo della Ceramica di Mondovì
Indirizzo: Palazzo Fauzone di Germagnano, Mondovì Piazza
Inaugurazione: sabato 26 ottobre 2013 ore 17,30
Durata: 26 ottobre 2013 – 6 gennaio 2014
Catalogo: Silvana Editoriale

Orari di apertura:
Venerdì e sabato ore 15 – 18; domenica ore 10 – 18

Laboratori didattici per le scuole alla mattina
Visite su richiesta per gruppi e scuole anche fuori dagli orari di apertura

Informazioni:

Ufficio turistico – tel. 0174 40389
e-mail: turistico@comune.mondovi.cn.it