CLAUDIA ZIRONI
Visitammo la Finlandia io e te
in sogno, lo ricordi?
I fiori colore del ghiaccio e il calore
sotto le piume. Andammo per sentieri bianchi
alle scogliere e trovammo i nostri, spersi
impauriti, immemori. Trovammo
anche le mani, strette
forti
inoperose.
Sul precipizio.
*
Misurazioni effettuate hanno dimostrato
che l’innamoramento sul pianeta Terra
nell’uomo dura circa tre mesi, nella donna
un anno, dopo sei anni c’è sopportazione
quando va bene, poi solo fastidio, la possibilità
di incontrare l’uomo dei sogni è pari
a quella di trovare il libro di Urizen
su una bancarella, arrivata a cinquant’anni
ogni donna libera dichiara guerra
all’amore e alla coppia, ogni uomo
di pari età corre appresso le ventenni. Mi spieghi
per quale statistico motivo
mi hai sorriso?
*
Il tempo scorre più lento nella dovizia
dei racconti delle altre città delle vacanze
ricordate. Piazze lente, una meteorologia
cristallizzata, la relatività dell’orologio
della torre nell’attesa del rintocco, lente
le nuvole di vento: mi dicevi che forse
si potrebbe lavorare, vivere lontano
come rondini scampate dalla guerra. Avere
una diversa percezione della colpa, lasciare
indietro tutti i sassi nei disegni della pioggia
tutte le soglie e i tetti disattesi, ogni lento
mutamento del racconto.
*
quel poeta direbbe: per dio, Amami!
presto
sarà troppo presto
il giorno che non sentiremo più il vento
soffiarci tra i capelli
né il sole riscaldarci
il giorno che non ricorderemo
i nostri baci.
quel giorno cercherai il mio sguardo
e troverai fissi occhi sul nulla
ti spoglierai
e sarai freddo
non ti offrirò alle labbra il seno
io sarò gelida
e questo sarà
presto.
quel poeta direbbe: per dio, Amami!
adesso.
(quel poeta: Jorge Aulicino)
*
Ci sono cose che capitano.
Accade di nascere comete
o solo di nascere, come di morire
cadendo in un fiume.
Capitano strambi incontri
dove i silenzi non sono
contemplati, accade di traversare
il deserto e il mare.
Può capitare di imbattersi
in un astronauta per strada
e non saperlo. Può essere
che quando si aprono le mani
per sentire il vento freddo
della notte qualcuno le stringa
e si parli dell’amore.
*
mentre ti addormenti
e il non ancora
pertiene
all’ambito del sogno
scopriamo
un nuovo sentimento.
ti ha mai detto nessuno?
ti Tempo.
***
Dalla postfazione di Paolo Polvani:
In questa raccolta sulle variazioni del tempo in realtà una presenza rilevante viene concessa anche allo spazio, inteso come scenario, come fondale territoriale alle vicende temporali, e in questa vasta estensione spaziale colpisce sempre un clima di sospensione, la sensazione di essere sul ciglio, di approssimarsi a un precipizio.Sensazione ben assecondata dall’andamento metrico e ritmico: di essere in bilico, sporti, all’interno di una precarietà spaziale che diventa metafora di una precarietà esistenziale, si tratti del sogno in cui “visitammo la Finlandia, lo ricordi?”, si tratti di quando “prigioniere di Stoccolma trovammo / una traccia di buio”, si tratti del cammino di Santiago, dove “piovve acqua e tu mi prendesti la mano”.
Anche quando s’inoltra lungo l’ironico sentiero del calcolo statistico circa la durata dell’innamoramento sul pianeta Terra, non fa altro che affacciarsi su quel terrificante precipizio che è la fine dell’amore, la sua corruttibilità e impermanenza, certificata da dati precisi. Certificata da una foto a venticinque anni, quando a distanza di tempo ti resta la constatazione amara che tutti quelli che una volta abbiamo amato hanno conosciuto la violenza dell’impatto contro il cancro, o l’alcool, o le separazioni. [...] Tuttavia, sebbene la traccia di provvisorietà, che mai ci lascia in questa raccolta, racchiuda i versi dentro l’involucro dell’aleatorio, la luminosità la caratterizza [...]. Ci accoglie la luce fin dall’esordio, quei sentieri bianchi che portano alle scogliere, e soprattutto quell’urlo liberatorio: “Dio! siamo bellissime!” fa spiovere fin da subito una bella luce viva, carica di promesse e di elettrica vitalità. [...]
Claudia Zironi, bolognese, opera dal 2012 nel mondo della diffusione culturale con la fanzine Versante Ripido (www.versanteripido.it) dedicata alla poesia, della quale è una delle fondatrici. Nel 2017 Versante ripido si è costituita in associazione culturale e Claudia Zironi ne è Presidente. Zironi collabora con altre realtà associative rivolte alla cultura, all’arte e al sociale. Ha fatto e fa parte di giurie di premi di poesia a rilevanza nazionale. Prima di Variazioni sul tema del tempo (Versante Ripido, 2018), ha pubblicato tre raccolte poetiche: Il tempo dell’esistenza (Marco Saya Ed., 2012); Eros e polis (Terra d’ulivi ed., 2014), uscita nel 2016 anche in USA con Xenos Books / Chelsea Ed. in traduzione di Emanuel Di Pasquale; Fantasmi, spettri, schermi, avatar e altri sogni (Marco Saya Ed., 2016).
A cura di Silvia Rosa