Un «attestato che desidero sia reso pubblico, e solenne di que’ sentimenti puri e giusti…»
Il «Testatore» Gio.’ Carlo Imbonati introduce nel proprio testamento dichiarazioni sorprendenti.
In procinto di allontanarsi dalla patria, insieme con Giulia Beccaria Manzoni, egli affida al notaio Francesco Franzini un documento che va ben oltre le “disposizioni concernenti le proprie sostanze per il tempo susseguente la sua morte”: nell’atto giuridico, egli include un testamento spirituale.
Coerente al sistema morale di vita, cui si votò nel momento in cui accettò di sacrificare la propria «brillante jeunesse» e di assumere prima del tempo « de la vieillesse […] la grave austérité», egli compie un gesto che attiene alla sua orgogliosa dichiarazione: «d’un siècle perverti j’ai bravé les discours».
Diventa pertanto obbligatorio prendere in considerazione l’intera «scrittura», di cui – dichiara il notaio – il Conte Don Gio’ Carlo Imbonati, in sua presenza, ha sottoscritto «ciascun foglio in calce» e vi ha «nell’ultima facciata in fine posto il suo sigillo». (Archivio di Stato di Milano, Fondo Notarile, Notaio Franzini Francesco, Cart. 49441):
Milano li 26. 8bre 1795____________________________________
Sul riflesso della certezza della morte, e dell’incertezza della vita io Gio.’ Carlo Imbonati, figlio di Giuseppe Imbonati, e di Francesca Bicetti de’ Buttinoni della Città di Milano, ed ora nella medesima abitante ho determinato di fare il presente mio Testamento, ed ultima disposizione con questa Schedola, che intendo di consegnare suggellata al Sig.re Dottore Francesco Franzini Pub.° Not.° del Collegio di Milano, quale Schedola intendo, e voglio che debba valere per ragione di Testamento Noncupativo, o Codicillo, o Donazione a causa di morte, e di qualunque altra mia precisa volontà, ed ultima volontà, ed in ogni altro miglior modo [sia?] che di ragione possa valere, e sostenersi perché così [sia?] .
Perlochè dopo avere in primo luogo pregato Iddio, che voglia nel di lui seno ricevere l’anima mia ho delle mie cose disposto come dispongo, come siegue cioè___________________________
Lascio a titolo di legato a Giulia Orombelli, ed a Maria Mozzoni ambedue mie Sorelle lire seimille per ciascuna, e per una volta tanto da pagarsi dal mio erede nel termine di due anni dopo la mia morte, e frattanto obbligo il mio Erede a pagare alle sopradette l’interesse del 5. x C.° sù detta somma______
Lascio a titolo di legato ai miei nipoti Giuseppe Orombelli, Luigi Orombelli ambidui Figli di Carlo Orombelli, e di Giulia Imbonati mia Sorella lire seimille per ciascuno, e per una sol volta da pagarsi dal mio Erede nel termine di due anni dopo la mia morte, e frattanto obbligo il mio Erede a pagare ai sopradetti l’interesse del 5. x C.° su’ detta somma_______________________________
Lascio a titolo di legato al mio Nipote Giulio Mozzoni Figlio di Carlo Mozzoni, e di Maria Imbonati mia Sorella lire seimille per una sol volta da pagarsi dal mio Erede nel tempo, modo, ed interessi come s.a___________
Gio.’ Carlo Imbonati
Lascio a titolo di legato al mio Nipote Giacomo Appiani Figlio di Carlo Appiani, e di Luigia Imbonati mia Sorella lire seimille per una sol volta da pagarsi dal mio Erede nel tempo, modi, ed interessi come sopra_________________________
Lascio a titolo di legato alle mie Nipoti Costanza Orombelli, e Marina Orombelli ambedue Figlie di Carlo Orombelli, e di Giulia Imbonati, ed alle mie Nipoti Angiola Mozzoni e Camilla Mozzoni ambedue Figlie di Carlo Mozzoni, e di Maria Imbonati, ed alle altre mie Nipoti Marianna Appiani, Marina Appiani, e Carlotta Appiani tutte tre Figlie di Carlo Appiani, e di Luigia Imbonati lire seimille a ciascuna, e per una sol volta da pagarsi dal mio Erede all’atto del loro collocamento, purchè sia in matrimonio temporale, e non altrimenti, e sempre a condizione, che siegua il matrimonio medesimo, dichiarando dippiù, che un tale legato non debba aver luogo per quelle che si fossero maritate prima della mia morte; in caso poi che qualcuna delle sovranominate arrivasse agli anni trenta senz’essere maritata, o senza essere provveduta di sussistenza di una piazza nel Collegio delle Sig.re della Guastalla, o fra le Canonichesse di Cremona, o in qualunque altro Instituto simile, in tal caso ordino, che dal mio Erede si debba pagare alla medesima la somma annua di lire trecento fin a tanto che s’effettui il detto matrimonio, o nasca il caso di conseguire una delle sudette contemplate Piazze, nel qual caso obbligo il mio Erede a corrisponderle la somma di lire seimille in caso di matrimonio, e la somma di lire tremille in caso di conseguimento di una delle dette Piazze, essendo così nell’uno, e nell’altro caso la detta prestazione annua di lire trecento, la quale non succedendo il caso del Matrimonio, e del conseguimento di d.a Piazza le si dovrà corrispondere vita natural durante di ciascuna_____________________________________
Gio.’ Carlo Imbonati
Lascio a titolo di legato al Prete Francesco Zinammi lire dodicimille per una sol volta, oppure lire seicento all’anno vita sua natural durante a scielta del mio erede di riconoscere piuttosto in un modo che nell’altro la giusta riconoscenza mia per la cura, che egli ha avuto ne’ miei primi anni, per i continui amichevoli serviggi prestatimi, e per il carico, di cui lo prego di assumersi di Esecutore Testamentario di quest’ultima mia volontà. In caso poi, che il Cielo non voglia, che detto Prete Fran.co Zinammi morisse prima di me, prego il Dottore Carlo Calcaterra di Domaso a volersi assumere di essere mio Esecutore Testamentario, della quale cosa punto non dubito stante la stretta, e soda amicizia, che ci ha sempre legati, ed in tal caso ordino al mio Erede di pagare al detto D.r Carlo Calcaterra lire mille, e cinquecento per una sol volta nel termine di un’anno dopo la mia morte____________________________
Lascio a titolo di legato allo stesso D.r Carlo Calcaterra di Domaso come mio buon, e particolare Amico Cento Oncie d’ Argento da prestarsi a scielta del mio Erede fra quei pezzi, che si trovano fra la mia suppelletile______________________________________
Lascio a titolo di legato al Capitano Michele de Blasco Cento Oncie d’Argento, oppure un correspettivo a scielta del mio Erede, e da pagarsi da lui al detto Capitano Michele de’ Blasco come mio particolare Amico, ed in attestato di riconoscenza per l’efficace impegno, ed assistenza prestata alla sua Nipote Giulia Beccaria Manzoni, e mia speciale, ed unic’Amica_____________________________________
Lascio a titolo di legato all’Avvocato Camillo Torti Cento Oncie d’Argento oppure un correspettivo a scielta del mio Erede, e da pagarsi da lui al detto Avv.o Torti per la più giusta riconoscenza di aver’egli__________
Gio.’ Carlo Imbonati
prestata la più pront’assistenza, ed una continuata protezione alla Giulia Beccaria Manzoni mia unica, e speciale Amica______________________
Lascio a titolo di legato al Prete Felice Borghi una Scatola d’Argento del valore di lire sessanta con numero di lire dodici Tabacco di Canadà di lusso__________________
Lascio al Prete Giovanni Vivarelli a titolo di Legato cinquant’oncie d’ Argento, od un correspettivo a scielta del mio Erede, e queste per una volta tanto________________________
Lascio a titolo di Legato a Pietro Guarantini Ragionato, lire quattrocento per una sol volta, ed altrettante a ciascuno dei due Fattori di Brusuglio, e Cassinamata, che si troveranno al tempo della mia morte__________
Lascio alla cura del mio Erede di beneficare le Persone di mio serviggio, che si troveranno presso di me al tempo della mia morte, avuto però riguardo alla diversa età loro, al numero de’ Figli di ciascuno, ed al maggior tempo di serviggio prestato, abbandonandomi sù di ciò alla cognizione, che il mio Erede ha delle mie volontà__________________________________________________________________
Lascio pure a titolo di legato, e di ricognizione per il presente mio Testamento al sudetto Dottore Fran.co Franzini Lire Cento per una volta tanto, e questo colla dichiarazione, che non possa più oltre pretendere dal mio Erede per il mio presente Testamento_________________________________________
Lascio alla da me conosciuta, ed esperimentata pietà, ed onestà del mio Erede la cura de’ miei Funerali, ingiungendogli però il puro, e decente trasporto del mio cadavere, e che invece di quelle spese, che dovrebbero essere convertite in mero lusso, e sontuosità d’apparati, distribuisca la somma di lire duecento e ciascuna Famiglia de’ miei Massari abitanti in Cavallasca, Cassinamata, e Brusuglio, e lire Cinquanta a ciascuna Famiglia de’ miei Pigionanti abitanti in Cassinamata e_____________________
Gio.’ Carlo Imbonati
Brusuglio, coll’espressa condizione però, che da una tal somma legata debba ciascun Massaro, e ciascun Pigionante scontare a favore del mio Erede quella somma di debito, che avrà al tempo della mia morte, e che sarà risultata dall’ultimo ristretto de’ Conti_________________________________
A risparmio, e per prevenire ogni contestazione dichiaro, che le somme da me dissopra legate a diversi Legatarj coll’espressione di sole lire, si devono intendere per lire al corso delle Gride vaglianti all’atto, che si dovrà fare ciascun pagamento_______________________________________________
In tutti poi gli altri miei Beni mobili, ed immobili, crediti, ragioni, azioni ed ogn’altra cosa, che al tempo della mia morte si troverà dalla mia Eredità, ho instituito, ed instituisco per mio Erede universale Giulia Beccaria Manzoni Figlia di Cesare Beccaria Bonesana, e di Teresa de Blasco conjugi defunti, e questa mia libera, ed irrevocabile disposizione è per un’attestato che desidero sia reso pubblico, e solenne di que’ sentimenti puri, e giusti, che debbo, e sento per detto mio Erede per la costante, e virtuosa amicizia a me professata, dalla quale riporto non solo una compita sodisfazione degli anni con lei passati, ma un’intima persuasione di dovere alla di Lei virtù, e vero disinteressato attaccamento quella tranquillità d’animo, e felicità, che mi accompagnerà fin’al sepolcro; per le quali cose non potendo io mai arrivare a sodisfare il mio cuore nella pienezza de’ suoi sentimenti per detto mio Erede prego il Sommo Iddio nostro comune Padre, e Creatore a ricevere, come umilmente gli porgo, li voti miei con tutta l’effusione del mio cuore per il miglior bene di____________________________________________________________
Gio.’ Carlo Imbonati
detto mio Erede, e perché ci conceda di benedirlo, ed adorarlo eternamente insieme_______________
Nel caso poi, che il mio Erede premorisse a me Testatore, ed altrimenti morisse dopo di me senza avere spiegato in qualunque siasi modo la sua volontà di volere adire la mia Eredità; in questo caso sostituisco nella mia eredità lo Spedale di Como ordinando allo stesso, che del ricavo de’ Frutti della medesima ne’ disponga corrispondendo lire dieci per ciascun’ammalato, od ammalata di condizione però contadini, e queste da pagarsegli all’atto, che verrà dimesso dallo Spedale medesimo; esclusi però gli ammalati per ferita accaduta in rissa, e volendo dippiù che fra gli suddetti ammalati contadini venga dallo Spedale stesso corrisposta nell’atto come sopra lire venti per ciascuno, e ciascuna, qualora questi sieno domiciliati nella Parocchia di Cavallasca; ingiungendo innoltre che questa distribuzione debba di anno in anno essere limitata al prodotto de’ frutti annui, e seguendo l’ordine degli ammalati, che saranno dimessi, senza che mai possa essere intaccata la capitale somma, qualora fosse in ciascun’anno eccedente il numero degli ammalati medesimi_____________________________________________________
La qual mia Sostituzione s’intende da me fatta con tutti li pesi ed obblighi di già sopra ingiunti al mio Erede, e di più coll’obbligo, che in detto caso ingiungo allo Spedale di pagare soldi venti per ogni giorno a ciascuno dei Domestici addetti al tempo della mia morte al serviggio della mia persona, compreso fra questi il Cuoco, e Cocchiere, e ciò vita natural durante di ciascuno; e finalmente coll’obbligo di pagare lire duecento per una sol volta alla donna_____________________________________________
Gio.’ Carlo Imbonati
Governante, che si troverà presso di me al tempo della mia morte, ed altre lire cento per una sol volta all’Ajutante di Cucina, ed altrettante a quello di Stalla_________________________________
E per convalidazione di quest’ultima mia volontà tutta scritta di mio carattere l’ho firmata di mio proprio pugno in presenza del sudetto, ed infrascritto Sig.re Dottore Fran.co Franzini, e per fede___________
Gio.’ Carlo Imbonati Testatore______________________
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