ALBERTO RIZZI
Poche parole di presentazione, su questa raccolta breve; per la quale ho preferito non attendere “momenti morti” tra una raccolta di dimensioni normali e l’altra: sia perché di queste ne ho ancora parecchie nel cassetto (e perciò questa potrebbe slittare fino a chissà quando), sia perché un piccolo credito maturato con la Youcanprint mi permette di affrontare anche adesso quest’operazione.
Ma soprattutto perché quest’analisi poetica di una fetta ben precisa di tempo, riguarda il tempo presente, l’anno ancora in corso; anche se ho scelto di far iniziare il mio “2017 – 2018” da Marzo, anziché da Gennaio: un modo per far riflettere i lettori (come del resto accennato anche qui e là nei testi), sul fatto che la data universalmente accettata sia una data del tutto insignificante nel volgere delle stagioni, che segnano la vita della Terra e quella nostra. E come invece una data così importante dovrebbe appunto essere legata a un momento particolare nel corso dello scorrere ciclico del tempo: quel che giustamente accadeva nelle società antecedenti all’imposizione delle “religioni del libro”.
Con la speranza che la mia sintetica osservazione dello scorrere del tempo e della vita di uomini, animali e cose stimoli le vostre riflessioni, vi auguro buona lettura.
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