I “Quarantena” e la quarantena…

foto Alberto Gandolfo

foto Alberto Gandolfo

GABRIELLA MONGARDI

C’è un gruppo punk-rock monregalese che è sulla cresta dell’onda, di questi tempi: i QUARANTENA. Quando sono nati, nel 2005, la quarantena era di là da venire, una cosa neppure immaginabile se non per quei pochi viaggiatori provenienti da paesi lontani infestati da qualche innominabile, contagiosissimo morbo: c’era solo la passione per il punk-rock che univa quattro ragazzi monregalesi, come molla per andare “oltre” l’angolo di provincia dove vivevano. «Noi pensavamo ovviamente ad una quarantena figurata, una sorta di isolamento – spiega Marco Giraudo, in arte “Giro”, cantante della band – . Lo facevamo pensando soprattutto alla nostra provincia, spesso tagliata fuori da quelli che sono i “centri” culturali, e nel nostro caso musicali della penisola. In particolare, parlando di punk-rock, la Granda non è mai stata così florida. Se non nel periodo che ha preceduto la nostra nascita (penso a gruppi come Nastro Isolante o Insolito Medio), che di sicuro hanno influito su di noi».

Oggi i Quarantena hanno alle spalle tre album - “L’epoca dei sogni” (2007), “Tre” (2011) e “I miei idoli” (2015) – e stanno lavorando da tempo al prossimo (non manca molto!). Possono vantare concerti di spalla ai più importanti gruppi del genere, italiani e non solo.  

Una curiosità, anche letteraria. A marzo 2017 i Quarantena hanno rilasciato il video di “Arturo Bandini”, proprio come il protagonista dei romanzi di John Fante. Vi ha partecipato (alla voce e come attore protagonista) Dani “Il Danno” Marceca, già cantante e chitarrista delle Pornoriviste e oggi cantante dello Yokoano, che i Quarantena hanno affiancato in parecchi live. Ad agosto 2017 i Quarantena e Il Danno hanno suonato insieme al John Fante Festival, che il paese d’origine Torricella Peligna, in Abruzzo, dedica allo scrittore americano “papà” di Arturo Bandini.

Questo è il link al video di “Arturo Bandini”https://www.youtube.com/watch?v=EYuUb1jU-bM.

Ma torniamo a “Quarantena”: così si intitolava, appunto, la canzone che apriva il primo album, e non poteva essere diversamente. Una canzone profetica? Giudicate voi…

  QUARANTENA

Come una volta
vivo nella mia quarantena
straccio il mondo
e vedo che non c’è più nessuno
che non c’è più nessuno.
 
È un sonno eterno
un inutile morire
abbandonati dall’inferno.
 
È il canto gelido
di chi non ha più voce
allontanato dal successo…
 
E allora io
come una volta
vivo nella mia quarantena
straccio il mondo e vedo
che non c’è più nessuno
che non c’è più nessuno.

«Abbiamo voluto abbinare al testo, sicuramente denso di preoccupazione, immagini positive – continua Giro – . Fateci vedere cosa state facendo a casa in questi giorni di quarantena, l’appello che abbiamo lanciato ad amici, fan, colleghi musicisti. In questo modo abbiamo voluto mandare due messaggi importanti. Il primo: restate a casa! Il secondo, non meno importante: in questa quarantena si possono apprezzare (e riscoprire) tante piccole cose. Continuiamo a sentirci vivi! La musica e la cultura in genere sono un’ottima terapia».

Questo è il link al video di “Quarantena”, uscito lo scorso 21 marzo: https://www.youtube.com/watch?v=TzmitITWLU0

Potete seguire i Quarantena su Facebook (https://www.facebook.com/quarantenapunkrock)
e su Instagram (https://www.instagram.com/quarantenaband).