MARIA GRAZIA GALATÀ
da L’allarme del crepuscolo (Marco Saya Edizioni 2020)
negli anni dalle misure larghe
lo sguardo arrischiato e l’inquietudine di chi
non ha confini mentre le volontà di Ruben
arrivarono dopo cinquantadue simili – tornando
da Parigi – quella Parigi quasi nuda e la neve
che imbiancava cavalcando tessuti d’anima
*
dietro lo specchio dei nostri confini
l’altro scoglio dentro un vento sfinito
tra un isolamento e la dimenticanza delle
ipotesi nell’indifferenza dell’assenza o era
il tempo delle reminiscenze oniriche
i segni di superficie – perdona il mio
presente sottratto nell’eterno rifugio
dell’anima
*
proverò a scrivermi dentro un inverno
mentre si logora quel meccanismo
d’immagine che si spegne all’ora certa
quando tutto è immobile come da copione
l’altra parte dello sguardo – così che possa
il tempo portarci il ricordo dei fiumi
lì dove iniziano gli angeli e finisce il mondo
*
era marginale la voce fresca che
apriva gli argini delle nostre memorie
tremava sul bordo mentre diceva
avremo inchiostro nei lunghi silenzi
luoghi da salpare con la fatica del
del viaggio – e ricordi in mezzo al mare
avremo inchiostro per affondare parole
con la testa sotto barca senza patria
senza piangere
*
proveranno a toglierci la fragilità
tra le bolle del tempo – le nostre
rovine – il sangue dei mari nelle
danze libanesi le rose rubate le tele
d’autunno i fiocchi di neve
proveranno a toglierci la grazia
dei canti sui ponti lunghi di un
viaggio immaginario – la parte reale
senza fuga alcuna
*
erano cime scosse a metà ma rimasi
ferma nella luce di un ricordo trascinato
a piè di pagina quando la pelle segnava
il sole dentro l’eccesso – urlami tra le labbra
urla tutta la sete che mi resta e comprime
sino alle ginocchia nella settima ragione
quella ormai stanca della caduta sino a che
resti l’ultima cima
lì nascosta – senti la tempesta
Maria Grazia Galatà nasce a Palermo negli anni Cinquanta, ma da molto tempo vive e opera come fotografa a Mestre. Ha partecipato al concorso internazionale di poesia e narrativa “All’ombra degli Etruschi” a Pisa, posizionandosi fra i primi posti con una silloge inedita; i suoi testi e le sue immagini fotografiche sono presenti in numerosi siti web e cataloghi d’arte internazionali. La sua raccolta poetica Quintessenza (Marco Saya Edizioni, 2018) è stata segnalata al “Premio Lorenzo Montano 2018”. Sito personale: qui.