FRANZ KAFKA
Immersi nella notte. Come si china a volte la testa per riflettere, così essere completamente immersi nella notte. Ovunque, intorno, dormono gli uomini. Una piccola commedia, un innocente autoinganno che dormano dentro case, su solidi letti, sotto un solido tetto, distesi o rannicchiati su materassi, sotto lenzuola e coperte, in realtà si sono radunati come una volta e come più tardi in una regione desolata, un accampamento all’aperto, un numero immenso di uomini, un esercito, un popolo, sotto un cielo freddo su una terra fredda, sdraiati là dove prima si stava in piedi, la fronte premuta sul braccio, il volto contro il suolo, il respiro calmo. E tu vegli, sei una delle guardie, trovi la prossima oscillando il tizzone ardente preso dal mucchio di sterpi accanto a te. Perché vegli? Uno deve vegliare – è scritto. Uno deve essere lì.
(traduzione e foto di Gabriella Mongardi)