Non ero mai nei tuoi minuti, inediti di Daniele Cesaretti

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DANIELE CESARETTI

Tutte le volte che non ti ho amato

L’acerba frutta settembrina
i pomodorini secchi abbandonati
il bramito dei caprioli
qua sotto nei vicini campi
e il salnitro in cantina odora
del timido bagliore lunare che
penetra spicchiando la trapunta
le briciole del tavolo abitano il tavolo
il tuo maglione di ciniglia
indisturbato dorme sulla sedia
si culla una treccia d’aglio
nel chiarore della cucina opaca
la tazza vestita di calda ceramica
dove trova rifugio l’assopito filtro
enfio come le promesse riposte
nel fusiforme vaso cotto
tanti steli si curvano lì vinti
la polvere si compone soffice
tra gli scaffali levigati
alla stregua degli errori
tra minuti magramente imitati
il tappo di sughero digerito
dal gres rosso sul balcone
e la finestra parla con le stelle
sopra, là, altrove,
dove questo immenso cielo
resta
per tutte le volte che non ti ho amato.

Marzo-Novembre 2020

*

Collocazioni geometriche

In quella dimensione
tu stai salendo le scale
con il chiocco dei tacchi
che riverbera nell’ampio atrio,
apri la porta e saluti mamma,
poi schiudi la borsetta e la poggi
sul tavolo sfilando una sigaretta,
ti siedi nella panca del camino
e nell’attesa discorri
pausata col fumo in bocca.

Prendi un tondino di legno
che poggi nel cumulo ardente,
con le pinze disgreghi
quegl’infuocati blocchi,
si colorano le guance nel riflesso
delle rinnovate fiamme
ora impresse nelle tue iridi,
riponi la cicca spegnendola
sulla cocente ghisa nera.

Soffi via i cenerei fiocchi che
turbinano come coriandoli
adagiati sul tuo maglione,
così batti la mano sul petto
liberando il cotone caldo.

Arrivo dall’altra stanza
e ti bacio sulle labbra:
Com’è andata la giornata?

Bene, mi sei mancato.

Anche

tu.

1 Settembre 2020

*

Dopo averti dovuto dire addio

La routine
è una mortale garitta
in cui riscattare l’imperizia mia
respiro affondo e siedo
ricordo:
c’è un passato di burro che
si affetta con un coltello di carta
dimentico:
non ero mai nei tuoi minuti
mentre tu scorrevi tra i miei
metto da parte:
trovo un filo di voce per dirti addio.

04 Novembre 2020

Daniele Cesaretti, laureato in lettere e filosofia indirizzo Dams, si occupa da circa sette anni del Teatro Pietro Mascagni di Chiusi (SI), dove ricopre il ruolo di responsabile tecnico. Prima di farne una professione il teatro lo faceva direttamente sul palcoscenico, come attore. Sin dalla tenera età si diletta nella scrittura, per lo più per puro piacere personale. Ha sempre trovato benefico comporre con le parole, come con la musica, essendo anche tastierista e bassista.

Foto di Bruna Bonino