Arriva alla porta, appena un bisbiglio, ed entra senza essere invitato, pallido. Posso offrirgli una tazza di tè forte, ma no, non si ferma.
Comunque, è bello vederti – dico senza convinzione.
Alza lo sguardo cisposo verso di me dicendo che non ha molto tempo. Poi fissa il ramo di vischio che pende dal muro. Non ne hai un poco – dico – per farne buon uso?
C’è una pausa prima della sua risposta. Un tempo ce l’avevo – dice ridendo. Ma il riso si trasforma nel tormento di una tosse prolungata e ho voglia di mettergli un braccio intorno al collo. Ma mi tiene a bada con: non ho molto tempo.
E se ne riparte che è appena arrivato. Un punto nero sulla linea a matita dell’orizzonte grigio, perduto nello scarabocchio scuro dei rami nudi e dei tronchi.
(Traduzione di Silvia Pio)
Le poesie sul Solstizio del gruppo Agbrigg Writers si trovano qui. A proposito di questo gruppo Margutte ha pubblicato un articolo di Viv Longly: Insieme per vedere la scrittura in modo diverso.
(Foto: Giampiero Johnny Murialdo)