Rinascimento poetico, la Bellezza sta già salvando il mondo.

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Intervista a Luca Isoardo (a cura di Silvia Pio)

Parlaci di te, quando e come ti sei avvicinato alla poesia e qual è il tuo rapporto con essa?

Mi chiamo Luca Isoardo, del 1973, cuneese. La poesia e il testo lirico mi appassionano dai tempi degli studi, ma inizialmente con la realizzazione di poche poesie, scritte fino ai 20 anni. Dopo la Maturità ho mantenuto la passione per la lettura e per la parola, approfondendo in modo viscerale i grandi cantautori italiani.
Durante la pandemia la vera svolta, con l’amica di penna Stefania, si è iniziato a fare esperimenti poetici per gioco; è stata lei a insistere perché approfondissi il mio lavoro. Ho iniziato quindi col frequentare concorsi letterari ed esplorare la rete, non potendo fare altrimenti in quel periodo. Alcuni riconoscimenti e un contesto stimolante mi hanno spinto a continuare.

Come hai conosciuto Rinascimento poetico?

Sulla piattaforma di Instagram Paolo Gambi, insieme ad un gruppo di autori sparpagliati per l’Italia, ospitava in una diretta settimanale in cui chi si collegava, a rotazione, leggeva una poesia di un autore noto ed una propria. Inoltre in un gruppo Facebook era possibile condividere le proprie opere, il tutto accantonando protagonismi e vocazioni all’esclusiva promozione personale. Quindi ho iniziato frequentare in particolare questa comunità letteraria e gradualmente a rendermi utile nella gestione delle attività.

Ci descrivi l’iniziativa? 

Rinascimento poetico (RP) ha l’ardire di presentarsi come movimento letterario nazionale, ovviamente composto inizialmente da poche persone, ma va premesso che si è quasi subito scelto di formalizzare l’attività come Associazione di Promozione Sociale (APS) regolarmente iscritta al registro nazionale. Le attività sono di vario tipo.
Sui social si mantiene il contatto “virtuale” con migliaia di utenti; su Facebook nel gruppo (di cui sono l’amministratore) si condividono le poesie, propongono attività di scrittura creativa e discussioni su autori noti, si raccolgono poesie brevi (il “Venerdì poetico” con l’ausilio di Sara Fusato) a ciascuna delle quali viene poi data una veste grafica per la condivisione social. Su Instagram si tengono alcune dirette: il lunedì tappa fissa con il format di lettura che ha dato il via al gruppo (conduttrice Cristina Maioli), il martedì programmi stagionali di interviste ad autori contemporanei (selezionati da Jonathan Rizzo), il mercoledì sera, sulla piattaforma di “Libreriamo”, il fondatore Paolo Gambi legge e commenta poesie selezionate tra chi condivide i propri testi con RP. Il giovedì pomeriggio Isabella Esposito tiene una diretta aperiodica dedicata ai più giovani (per i quali c’è un apposito gruppo da lei coordinato). Il venerdì si programmano delle letture/interviste con i referenti regionali sempre con Cristina Maioli. La domenica appuntamento con la citazione della settimana con una grafica animata: la “Buona domenica” di RP.
Il gruppo che raccoglie gli autori più giovani promuove una fanzine con interviste, approfondimenti e poesie da loro scritte. Poi c’è un sito che più che altro è una vetrina per accedere poi alle varie iniziative. www.rinascimentopoetico.it
In presenza abbiamo una rete di referenti regionali in quasi tutta Italia che hanno iniziato con il proporre eventi di lettura condivisa tra autori locali, senza chiedere a nessuno di avere già delle esperienze o pubblicazioni. Molti degli autori hanno letto con noi per la prima volta una loro poesia dal vivo. Torino, Milano, Roma e ovviamente Ravenna sono le città che hanno in questo momento una programmazione costante. Anche a Cuneo mi sono fatto promotore di pomeriggi di lettura ed abbiamo fatto le prime collaborazioni.

Come è nato il Premio internazionale “L’alloro di Dante”?

L’idea di un concorso letterario fa spesso da sfondo a chi promuove la poesia, ma RP non voleva creare una manifestazione a meno che non avesse un contesto identificativo e dare un valore aggiunto nella creazione dell’opera. Paolo Gambi conosce bene il Centro Dantesco presso la Basilica di san Francesco di Ravenna, dove si trova la tomba del Sommo poeta. Concordate le linee guida col Direttore Padre Ivo Laurentini, indire un premio che fosse ispirato a dei versi di Dante, poter premiare gli autori presso la Basilica e quindi omaggiare dell’alloro i vincitori ci è sembrato potesse essere di sufficiente qualità. Sperimentato un primo anno aperto solo agli adulti, per la seconda edizione abbiamo aggiunto un bando per gli alunni delle Scuole Secondarie di secondo grado e soprattutto raggiunto un accordo con Giunti Scuola e promosso l’iniziativa alle scuole primarie di tutta Italia, con più di 6000 alunni che hanno lavorato al progetto e realizzando quello che è il vero obiettivo, cioè lavorare coinvolgendo i giovanissimi.

Quali saranno i progetti futuri?

Per l’immediato futuro, oltre a continuare a coinvolgere nuovi volontari nell’associazione, abbiamo in partenza un progetto per una più capillare presenza nelle città italiane con la disponibilità di decine di autori per creare eventi dal vivo nello stile di RP sul proprio territorio. Inoltre dedicare energie e spazi ai giovani che seguono le nostre iniziative.

Luca Isoardi

Luca Isoardo

Manifesto di Rinascimento poetico

La Bellezza sta già salvando il mondo.
E tu puoi contribuire con un verso.
Poesia è parola che scandaglia il Mistero.
La Poesia cerca la Bellezza.
La Poesia ha come fine ultimo il silenzio.
La Poesia è un albero che ha radici nel primo vagito umano e stende i rami verso il futuro.
La sua ombra ci salva dal presente.
La Poesia è una realtà viva che ha bisogno di spazi per vivere.
La Poesia è un linguaggio universale.
La Poesia ha tutti i colori di tutte le pelli, tutte le identità di ciascun umano.
E non ne ha nessuna.
Chi conosce la Poesia non ha paura della diversità e non cerca il nemico nel diverso.
La Poesia per la sua stessa natura libera è politicamente scorretta.
Nessuno è proprietario della Poesia. Siamo tutti poeti.
Ma non tutte le poesie sono uguali.
Chi scrive solo per vanità è molto lontano dalla Poesia.
Chi scrive una poesia deve prima averne lette cento.
Chi scrive senza leggere è molto lontano dalla Poesia.
Ciascuno mette nella Poesia ciò che può.

(testo di Paolo Gambi)