ELISABETTA MERCURI
Quando i libri, dopo la caduta dell’Impero Romano, rappresentavano ormai un bene raro, erano i monasteri medievali i luoghi dove veniva salvata la cultura. Tra le loro mura non solo le biblioteche per custodire i libri, anche le sale per la loro conservazione e il confezionamento al fine di consentirne la diffusione, sale spaziose e luminose, gli scriptoria, attrezzate affinché gli amanuensi e i miniaturisti, non esistendo ancora la stampa, provvedessero alla trascrizione e all’illustrazione di testi letterari, teorici e filosofici, di tutta la cultura greco latina.
La Festa del libro medievale e antico trova una cornice ideale nel piccolo borgo piemontese di Saluzzo. Un borgo fondato proprio nel Medioevo, ne è testimonianza il quasi intatto centro storico, dove il passato continua a raccontare, ad aprire varchi con il presente, divenendo fonte di ispirazione per eventi culturali e di costume. D’altronde fu il Marchese Tommaso III di Saluzzo a scrivere Le Chevalier Errant, uno dei più importanti poemi cavallereschi medievali.
La manifestazione libraria saluzzese, giunta quest’anno alla sua terza edizione, nasce per approfondire la cultura e la storia medievale attraverso romanzi, saggi, incontri, concerti e performance. Un’iniziativa promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e Città di Saluzzo, in collaborazione con il Salone del Libro di Torino e la Fondazione Amleto Bertoni.
Tema di questa edizione, che si è svolta dal 20 al 22 ottobre, Il viaggio nel Medioevo «declinato come desiderio di scoperta e avventura, come sfida per il superamento di confini e condizioni». Un tema significativo, secondo i curatori della manifestazione, il professore Marco Piccat e Marco Pautasso -segretario generale del Salone del Libro di Torino, perché «ricco di simbologie legate al movimento, al cambiamento, al rinnovamento, caratteristiche di cui la società medievale fu portatrice e che ci accompagnano nel nostro presente».
Un tema, come spiegato dai curatori, che sfata il luogo comune di considerare il Medioevo un periodo statico. In realtà «l’uomo medievale era in continuo movimento per il desiderio di crescere e conoscere, per necessità di lavoro: soldati, mercanti, ricchi signori, semplici viandanti attraversavano le campagne e le vie di comunicazione realizzate durante l’Impero Romano».
All’interno dell’ex caserma Musso, l’esposizione di una gran quantità di volumi, alcune copie esclusive, proposti da case editrici specializzate e da librerie antiquarie provenienti da tutta Italia. Mentre, nelle sale adibite all’evento si sono susseguiti incontri e lezioni magistrali per “raccontare il mondo del medioevo, reale e immaginato, i suoi personaggi, gli stili di vita, i suoi misteri, l’arte”.
Il Museo Civico Casa Cavassa, l’Antico Palazzo Comunale, il Monastero di Santa Maria della Stella (dove sono state allestite scenografiche cene medievali), il Cinema Teatro Magda Olivero (con gli spettacoli teatrali: l’Orlando Furioso di Roberto Mercadini, Marco Polo e Il viaggio delle meraviglie proposto dalla Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus), la Biblioteca Storica, l’Antico Refettorio e Chiesa di San Giovanni, la Fondazione Scuola Alto Perfezionamento Musicale, tra i luoghi principali della città che hanno affiancato la parte fieristica.
Tante le personalità e gli studiosi intervenuti. Il filo conduttore della kermesse, il viaggio, è stato affrontato attraverso diversi argomenti. Comprendendo il viaggio fantastico, epico e cavalleresco, spirituale e mistico. Non trascurando i pellegrinaggi militari di conquista che furono le Crociate in Terra Santa.
Lo storico Federico Canaccini ha tenuto un incontro sul viaggio dei pellegrini per il primo giubileo della storia nel 1300, lo scrittore Fabio Genovesi su Cristoforo Colombo, e poi le lezioni di Maria Giuseppina Muzzarelli su Le Vie della seta, di Virtus Maria Zallot su I viaggi immaginari nei cieli medievali e di Laura Ramello sui viaggi dei cavalieri.
Un viaggio nel tempo soprattutto attraverso i libri, protagonisti di un evento che ne celebra il loro valore come strumenti fondamentali di conoscenza, cultura, ma anche di esperienza emotiva e fantastica. Per gli appassionati di quell’epoca storica e della lettura in generale si è trattato di una full immersion tra una gran varietà di proposte editoriali e numerosi incontri con protagonisti del mondo dei libri, collezionisti e librai che hanno portato le loro storie, quelle della ricerca instancabile di volumi antichi e rari.
Non è mancato, in occasione del centenario della sua nascita, uno spazio dedicato a Italo Calvino. Scrittore visionario e controcorrente, Calvino ha ambientato alcuni dei suoi romanzi nel Medioevo, ma in un Medioevo fantastico, immaginario, su cui è stata incentrata la lezione di Domenico Scarpa. Lo scrittore e critico letterario ha affrontato questo modo calviniano di stare dentro la storia, dandone interpretazione come metafora, come altra angolazione della scrittura di Calvino per descrivere la società dei suoi tempi, e come pretesto per narrare attraverso nuove forme di stile linguistico, liberandosi dall’assedio del convenzionale.
Un periodo di fascinazione com’è quello del medioevo ha sempre stimolato l’interesse di studiosi e appassionati. La terza edizione della rassegna libraria saluzzese ha proposto un viaggio di scoperta e di esplorazione dell’epoca anche in chiave contemporanea, sempre con l’intento di illuminare quell’oscurità di cui spesso si parla, per farne emergere l’abbondanza di studi, innovazioni, fantasia e ricerca che tanto hanno influito sulla nostra cultura, sul nostro presente.