ANTONIO SAMBIASE
Non arrenderti
Andare avanti per inerzia,
sentire il calore del sole
che brucia la pelle
ma non provare dolore.
Mi sento un pesco,
bloccato sotto il sole d’estate,
inerme, illeso.
Ma sento che devo andare:
camminare, correre, arrancare
per cercare il lume nel fondo,
per dar luce a questa misera vita
di bianco e nero vestita.
Non vedo sfumature,
ho un arcobaleno dentro
che non riesce ad uscire.
Mi sento freddo,
mi sento morto.
Sono un salice piangente,
ho i nervi a pezzi,
si contraggono, fanno male,
trattengo il mio dolore.
Sono un fiore di una landa desolata,
appassito, dal colore spento.
Steso me ne sto
su un misero letto d’ospedale.
*
Sospensione
Sono sospeso,
abito il mare,
abito la terra,
uccello marino e terrestre.
Vivo di ricordi,
vissuti o immaginati?
Altro non sono
se non un essere privo di forma.
Inconsistente nell’animo
e nella carne.
Fui forma o fumo?
Evaporo, prendo forma,
ho un corpo
tangibile ma inafferrabile.
Percorro rotte,
con mete note,
da una bussola guidato.
Oh, potessi non averti!
sarei senza meta,
senza strada,
sarei essere libero,
sarei aria, acqua e terra!
*
Condannato
Cede il mulo
mandato su e giù
per l’arida terra
a trasportar le stracolme
ceste del mattutino raccolto,
che mai potrà mangiare.
Sta là, a giovar ad altri
non a lui.
Ridotto per l’altrui
volontà, ad essere un mezzo.
Spento nella sua natura,
usato per la sua forza,
chiuso in un recinto
e libero
in un recintato campo.
Strigliato e bastonato
ad ogni freno da lui posto.
Eccolo lì all’ennesimo giro
tra la stalla e i campi.
Cedono le zampe,
è sfinito ormai!
Cade a terra.
Ora è libero.
Antonio Sambiase, Momenti, Controluna edizioni
Nota dell’autore (estratto)
“I miei versi nascono da un’esigenza di dare voce, e forse anche qualche contorno, alle emozioni di esperienze vissute da me o da chi mi sta vicino, o da una persona qualsiasi che ha catturato il mio sguardo camminando per strada o viaggiando in metropolitana. Così un momento qualsiasi della quotidianità, mia o di una persona a me sconosciuta, diventa soggetto dei miei versi.”
Note biografiche
Antonio Sambiase, classe 1993, originario della Calabria, dopo il diploma si è trasferito a Roma e si è
laureato in Filologia Moderna, per poi intraprendere studi biblioteconomici. Amante da sempre dei libri,
della lettura e della poesia, oggi si dedica al suo lavoro da bibliotecario e alla scrittura.