Di pancia (e altri organi vitali) di Alessandra Racca

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Dalla descrizione della casa editrice

Il viaggio intimo e universale della nascita, della maternità, è affrontato in questa nuova opera di Alessandra Racca con delicatezza e ironia, andando a sondare tutti i dubbi e le domande, le gioie e le paure, la forza e le fragilità, che un evento di questo tipo porta con sé. L’autrice, con il suo sguardo acceso sui dettagli del quotidiano, intraprende il dialogo interiore tra un prima e un dopo, con sé stessa e con un figlio immaginato, e poi con il figlio vero e proprio nei suoi primi mesi e anni di vita. Di pancia (e altri organi vitali) è un’investigazione sul senso di essere madre (o di non esserlo), una raccolta sull’attesa, i cambiamenti, il sentirsi inadatti, l’amore, il pensarsi e riconoscersi famiglia nel nostro tempo. È un’opera che riesce ad andare in profondità dentro queste tematiche complesse con leggerezza, ma è anche un libro sul corpo che cambia, che genera, che ci parla, un canto per la vita, nella vita.

Da Di pancia (e altri organi vitali) (Interno Poesia 2024)

Minaccia d’aborto

Non si sentono, scrive, echi embrionali
ma è ancora troppo presto, signora, dice

Ti immagino in un crepaccio, solo,
gridi forte (Aiuto?)
eppure, qui, solo silenzio, nemmeno una eco,
niente

Ti chiamo anche io

Poi sto zitta, mi metto in ascolto

Sii coraggioso

Mentre non ci sentiamo
pensiamoci molto

Ecografia

Nello schermo si agita
una galassia misteriosa
medici indicano con il dito
illustrano nomi e masse
che conoscono meglio di me
sebbene io le contenga tutte

In quello spazio così remoto
appari tu, corpo pulsante
una stella bianca, un chiarore
con forma terrestre, di fagiolo.
Che nome ti avrebbero dato
gli antichi astronomi
per questa tua apparenza, vegetale?

Qui, dai laboratori terrestri,
ti osserveremo ancora, per mesi
entreremo nella tua orbita
ti misureremo
scriveranno in tabelle le tue dimensioni.
Ci saranno schermi e tecnici
sonde e attrezzature
scienziati che mi parleranno di te
con il loro gergo spaziale

Fuori c’è luce, il cielo dopo la pioggia,
cose che conosco
e la voce di tuo padre
che pronuncia il tuo nome

In questo spazio interno
che continua a pulsare in me e in te
mentre nessuno lo sta a guardare
io mi raccolgo a immaginare le stelle
mentre tu compi il tuo viaggio di avvicinamento
terrestre mistero, corpo viscerale

Farfalle nello stomaco

Questo è un altro modo, dunque,
di sentire le farfalle nello stomaco:
è così che potrei definire
la sensazione, di percepire, finalmente,
che ti muovi: come un tocco leggero, emerso

Subito ti penso come il battito d’ali
che muta il mio universo
sfioro il ventre in un moto di tenerezza
rispondo, come a un richiamo,
pronuncio il tuo nome
ti parlo, grata, commossa,
faccio del tuo movimento casuale
una primitiva forma di carezza

Corro a scrivere per non perderlo,
il momento, con ansia descrittiva,
do altra forma al sentimento fusionale
ti cerco ancora sulla carta, in parole

Perdona, piccolo uomo,
queste rime illanguidite
questo significarti esondante
questa esagerata eloquenza

Anche tu proverai, un giorno,
come l’amore inizia sempre
con una tenera, imbarazzante,
forma di demenza

Disastri e nascita

Mentre tu nascevi
è bruciata una foresta
è quasi scoppiata una guerra
la vita sciorinava il suo consueto inventario
di meraviglie e disperazione

e io scoprivo, tenendoti in braccio,
com’è stare al mondo
conoscendo il significato nuovo
della parola preoccupazione

Appunto

Un giorno o l’altro
te lo voglio spiegare chiaro
che non è vero
che sappiamo quello che facciamo

Sapere non è che un bel vestito

Sotto
è lo spazio vero dell’abbraccio
della scompostezza
del taglio
delle unghie e dei denti

Ha peso e odore
la compassione

E poi, vedrai, avrai degli appunti, anche tu,
una macchia
sul vestito buono

Alessandra Racca è nata a Torino nel 1979. Le sue precedenti raccolte di poesia sono: Poesie antirughe (Neo. Edizioni, 2011), L’amore non si cura con la citrosodina (Neo. Edizioni, 2013), Consigli di volo per bipedi pesanti (Neo. Edizioni, 2016), Nostra signora dei calzini, deluxe (Neo. Edizioni, 2018). Alcuni suoi testi sono inclusi in antologie, fra le quali Bastarde senza gloria (Sartoria Utopia, 2014), Matrilineare. Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi (La Vita Felice, 2018), Un anno di poesia (Lapis, 2019), Chissà se avrai i miei occhi (Clementoni, 2019), La reggia di Venere (Sartoria Utopia, 2020). Nel 2019 ha pubblicato per Emme edizioni, Io, Alice e il buio buio, albo con le illustrazioni di A. Castagnoli. Appassionata di poesia “ad alta voce”, l’ha esplorata attraverso reading, spettacoli, poetry slam, il coro poetico e progetti nazionali e internazionali. Tiene corsi di scrittura per adulti e bambini, collabora con la Scuola Holden di Torino.

(A cura di Silvia Rosa)