Inediti di Valentina Casadei

Foto Giampiero Johnny Murialdo

Foto Giampiero Johnny Murialdo

VALENTINA CASADEI

Pazientare nell’incontinenza dei lamenti
nell’aggravarsi del mio respiro corto
le solitudini che mi sfuggono dalle dita
e la ferita visibile
che collega i miei poli stagionali
di spalle, nell’angolo della classe
delle orecchie d’asino sulla nuca

Tengo un diario di silenzio

*
Questo è tutto ciò che i silenzi mi dicono:
l’albero che hai piantato crescerà senza di te
e se solo il mio grido potesse chiamarti
il fantasma diventerebbe ombra benedetta
guarigione per seconda intenzione
protezione prima di una radiografia

Ora, c’è qualcuno che si gode il meglio di te?

*
Ho sognato l’aborto di mia madre
il suo corpo vestito di bianco
in una pozza di sangue

ho sognato l’aborto di mia madre
la non-sorella uccisa a forchettate
in una giornata zoppa, irreparabile

ho sognato l’aborto di mia madre
ho visto gli occhi che avrei baciato
se mi avessero guardato
un secondo che continua a durare

*

Nel fitto delle canne
la luce e la sua ombra
sopravvivono sott’acqua
il ricordo di quei giorni
ormai lasciato ai fondali
in compagnia di minuscoli sogni di girino
e trappole di mucillagine

Alla scuola superiore dei fiori
ecco l’insegnamento della rosa:
una fine ha un inizio

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