BRUNA BONINO
Immersa tra le splendide colline astigiane c’è cascina Forti. In epoca romana, esattamente in quel luogo, sorgeva una fornace per la produzione di anfore ed altri oggetti di uso quotidiano. La notizia è abbastanza certa a seguito dei vari reperti ritrovati. Oggi, per una scelta del destino, a cascina Forti, nel comune di Castiglione Tinella, abitano da quasi vent’anni Roberto Di Giorgio ed Manuela Incorvaia, entrambi artisti della ceramica ed originari di Genova. Le loro opere mettono in evidenza una fusione tra le figure del ceramista, dello scultore, del pittore, dell’incisore. Si definiscono bravi artigiani, forse per modestia, ma la loro espressività è senza dubbio quella di due artisti, sensibili e raffinati che sanno trarre da un materiale povero come l’argilla opere di vera poesia. Nella loro bottega, oltre allo svolgimento della loro attività, tengono corsi di avvicinamento alla lavorazione della ceramica, dedicati ai bambini.
Quale tipo di tecnica prediligi, Manuela?
Mi occupo soprattutto di ceramica raku, un’ antica tecnica giapponese, ripresa e reinventata da noi occidentali alla quale ho aggiunto parte della mia personalità. Quando mi vengono le idee le riporto immediatamente su carta per non perderle, quindi con calma riguardo i disegni, li valuto e scelgo quello migliore da realizzare. Utilizzo l’ argilla refrattaria e modello i miei pezzi come una volta si modellavano i vasi, ossia sovrapponendo dei salamini di creta uno su l’altro creando la forma che voglio. In tal modo i miei pezzi nascono già vuoti mentre normalmente vengono realizzati in un solo pezzo e svuotato in un secondo tempo. Dopo aver dato la forma, l’oggetto viene cotto come una normale terracotta, quindi smaltato con appositi colori e nuovamente cotto in esterno. Questa è la famosa tecnica raku. Non utilizzo molto i colori perché penso che i miei pezzi non ne abbiano bisogno , sono quasi tutti bianchi e neri.
Cosa stai realizzando in questo momento?
In questo periodo sto realizzando figure femminili, molto rotondeggianti e in atteggiamenti quotidiani: stanno semplicemente leggendo un libro, spazzolandosi i capelli, o infilandosi delle calze. Il messaggio che desidero trasmettere è la serenità e la pace che ci arrivano se dedichiamo un’ attenzione più coscienziosa ai semplici gesti quotidiani. Spesso, confrontandomi con chi osserva le mie creazioni, noto che questo messaggio arriva e ciò mi rende felice. Ultimamente mi sono anche dedicata al paesaggio, forse perché venendo da Genova il paesaggio delle Langhe mi ha colpito particolarmente. Cerco di realizzare, le colline delle Langhe come un tema del quotidiano, le colline come le figure femminili, molto sinuose e morbide che regalano un senso di tranquillità.
Roberto, com’è nata questa passione-lavoro?
Da circa 30 anni svolgo l’attività di ceramista. Nel 1980 ho fatto la prima mostra, quindi mi sono avvicinato alla tecnica della ceramica attraverso varie opportunità che nel tempo mi si sono presentate. Attualmente, come Manuela, mi occupo della lavorazione raku, una tecnica che mi ha sempre appassionato, in particolare mi dedico alla lavorazione degli smalti, che è la parte che preferisco facendone il mio punto di forza. Studio molto le materie prime con cui compongo e riesco ottenere dei buoni risultati.
Cosa stai realizzando in questo periodo?
In questo periodo sto realizzando tazze da tè, alcune delle quali, dopo un inaspettato invito in Corea del sud a partecipare ad una mostra, sono in esposizione permanente nel museo di Mungyeong. Si è trattato di un’occasione di prestigio sia perché sono stato l’unico ceramista italiano invitato a partecipare, sia perché il museo è stato il primo ad essere realizzato da Confucio.
Quanto influisce la tua radice ligure nella realizzazione delle tue opere?
Essendo nato a Genova, il mare rappresenta una grande passione e nonostante risiedo nelle Langhe da circa sedici anni, il verde che mi circonda, assume nelle mie opere sfumature azzurre. Oltre alle tazze da tè sto creando delle sculture aventi proprio il mare come tema. Ultimamente abbiamo fatto una mostra a Genova dal titolo Arcaici guizzi, legata ai fossili marini, con pezzi creati a doc per questa esposizione.
ALCUNE TAPPE DEL LORO PERCORSO
Notevole è stata l’attività didattica di Manuela svolta in Istituti d’Arte, licei artistici e accademie di belle arti ad Alba, Asti, Genova e Torino. Nel 2001 ha partecipato su invito della RAI alla trasmissione televisiva Geo & Geo nello spazio dedicato all’artigianato artistico. Ha partecipato a numerose performances, concorsi e manifestazioni nazionali di pittura e scultura ottenendo lusinghieri riscontri, come il 2°premio consegnato da Emanuele Luzzati alla “Rassegna di gruppi Presepiali” dedicati all’artista Piombino di Albissola o la vittoria al concorso Insieme per vincere svoltosi a Bardonecchia per le olimpiadi invernali di Torino 2006. Nel 2012 ha ideato e creato in ceramica il monumento alla Fidas di Castiglione Tinella e nel medesimo anno ha vinto il primo premio a Vidracco (TO) nel concorso Il paese racconta con il tema L’uomo e l’albero .
Roberto Di Giorgio ha seguito un corso di formazione professionale per ceramisti a Genova e corsi di perfezionamento per tornianti e tecniche grès e porcellana all’inizio degli anni ’80. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui a Genova, Milano, Lugano (1990), Bologna (1993), Siena (1993), Alba (1998), Eifel (Germania 1998), con lusinghiero apprezzamento di pubblico e critica.
Nel suo curriculum figura la partecipazione ai più importanti concorsi nazionali di ceramica, ricordiamo Certaldo (1987 – 1988 – 1989) con due premi e una segnalazione. Nel corso degli anni ha effettuato diverse performance di ceramica raku sotto l’egida degli Assessorati alla cultura di vari comuni liguri ed extraregionali. Tre sue tazze sono tuttora esposte all’International Expo Chawan 2013 a Taiwan Repubblica Cinese. Entrambi sono stati presenti dal 12 al 27 ottobre a Cavallermaggiore alla quarta rassegna di arte contemporanea di Arteotto 2013.