Silenzioso scambio, elementi (Attilio Ianniello)

collage di foto e particolari di opere di Gianni Bava

Brevi cenni biografici.
Sono nato a Mondovì nel maggio del 1953 sulle sponde del torrente Ellero all’incrocio della pianura cuneese, della Langa e delle Alpi Liguri. Ho vissuto a Torino, Alba ed ora di nuovo nella cittadina natale. Ho studiato, e studio, ho amato, e amo, ho lavorato, e lavoro. Mi interesso di mutualità, cooperazione, economia solidale sia negli aspetti storico-politici e teorici sia nelle realizzazioni concrete attuali.

Quando e come si è avvicinato/a alla poesia?
Ho sempre avuto un buon rapporto con la poesia, forse grazie alla passione che mio padre aveva per la musica lirica. Infatti tra i miei ricordi d’infanzia ci sono le serate invernali passate in cucina, unico locale riscaldato, dove mio padre appunto ascoltava alla radio arie e romanze classiche e ogni tanto mi recitava qualche verso. Sempre mio padre mi regalò nel periodo del Liceo un cofanetto con tutte le poesie di Carducci, Pascoli, Manzoni e Foscolo. Ho avuto anche la fortuna di frequentare le Scuole superiori nel periodo 1967-1972, partecipando al laboratorio politico e creativo (giornalini, volantini, manifesti) che organizzammo tra studenti; fu in quella occasione che mi avvicinai sia alle avanguardie letterarie storiche sia alle avanguardie del secondo dopoguerra (i poeti italiani del “Gruppo ’63” e quelli francesi della rivista “Tel quel”)

Eventuali attività poetiche, collaborazioni (riviste, collettivi, ecc) e pubblicazioni.
Ho collaborato ad alcune riviste letterarie: “Una tazza di The”, nella prima metà degli anni Settanta; “Poesia nella strada”, tra gli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta; “Weltanschauung”, negli anni Novanta, infine collaboro con la non rivista online “Margutte”.
Oltre ad aver pubblicato poesie nelle diverse riviste, ho autoprodotto alcune plaquette poetiche tra cui: “Narciso tra prigioni invisibili”, “La luna, il pettirosso di Benevello ed altre poesie”, “La sorgente dell’Ellero ed altre acque” e, in collaborazione con Silvia Pio, “Silenzioso scambio”.

Cos’è la poesia per lei?
Ogni definizione della poesia soffoca, reprime la poesia stessa. Parafrasando le affermazioni della teologia apofatica potremmo dire solamente cosa la poesia non è, iniziando infinite giaculatorie che ci porterebbero di fronte al limite ignoto della poesia stessa. D’altronde la parola è rivelazione, svela e nasconde. Io amo pensare alla poesia, anche quando letta mentalmente, come suono, soffio, come fiato urlante, parola quest’ultima che racchiude latine suggestioni di creazione dal nulla.

Copia di SDC19574

“Silenzioso scambio” è una scrittura a quattro mani avvenuta tra le mura domestiche, come abbiamo già raccontato in due precedenti articoli, qui e qui, con i quali abbiamo pubblicato la prima parte dello scambio, quella dedicata al tema del tempo.

È ora il momento di quella sugli elementi. Qui le poesie di Silvia Pio. Pubblichiamo ora quelle di Attilio Ianniello Dall’aria al fuoco: Dall’aria al fuoco, Attilio Ianniello

L’immagine è stata elaborata dalle opere di Gianni Bava, che ha anche disegnato la copertina:

Copertina-Silenzioso-scambio