Nasce a Badalona il 10/12/66 da genitori andalusi che l’iniziano all’Arte. Osserva i suoi genitori che si cantano stornelli amorosi e non può evitare di sognare, tra casseruole e pentole, un amore come il loro. Scrive poesie d’amore e versi senza saperlo fare; sogna, è una bimba felice. Finchè l’amore arriva e la fa a pezzi: non è più una bimba innocente, ha smesso di “agitare le onde del mare”. Muore il padre; lui la salvava sempre. Si trasforma in una bambola fosca, incapace di vedere la bellezza della vita. Saranno i suoi figli, frutto dell’amore insanguinato, a riportarla alla vita, all’amore e alla speranza, alle lettere, nonostante il dolore e la malattia. Jade.Bueno impara ad amare in un altro modo, ama le lettere e sogna, forse con amore, qualcuno che comprenda il suo dolore e sappia anche che prova dei sentimenti e ama. E che fu solo vittima dell’amore. Dal suo incontro per cercare questo amore nasce il primo libro di poesie intitolato Sigo Cayendo Hacia ti (Continuo a precipitare verso Te), del quale dice: “ci siamo riconciliati: lui mi amerà sempre e anche io ”.
Attualmente tiene un blog in cui esprime la sua creatività usando la macchina fotografica e la poesia: http://diariodejadepoe.blogspot.com.es/
Le piacciono l’italiano e il portoghese e non esita a usarli nei suoi scritti, sebbene non conosca queste lingue. Non era riuscita neppure ad imparare la sua lingua materna, il catalano, ma a poco a poco ci sta riuscendo. È un’artista autodidatta e ha collaborato con vari siti come “Matemáticas y poesía” (Matematica e Poesia. Affrontando parole matematiche) con il libro Amanecer solitario (Alba solitaria) e con le sue poesie Gladiador (Gladiatore) e La Nevera (La Ghiacciaia) e il racconto La chica misteriosa (La ragazza misteriosa), un altro genere in cui le piace cimentarsi. Collabora con Ciberpoesia e Memoriapoetica e, infine, con la rivista d’arte e cultura Unit Sound Magazine .
Dice: «mi piacerebbe captare di più quello che mi circonda, assorbire e nutrirmi di tutti i tipi di conoscenza che non ho appreso, ossia tornare alla mia infanzia e andare a quelle lezioni in cui mi davano scapaccioni e colpi sulle nocche quando ero impreparata».
MI SVEGLIAI NELLA PARIGI
JE T’ AIME DELLE TUE BRACCIA
Mi svegliai nella Parigi Je t’aime delle tue braccia,
nella Barcellona della mia Parigi
scostai le tende e la pioggia planava nel quartiere,
bagnando le strade.
Quando i miei occhi ti guardarono,
videro l’aurora dei nostri baci della notte prima,
i bicchieri dell’addio pieni di rosso,
il tuo corpo nudo in perfetta congiunzione,
sembrava un perfetto mascalzone soddisfatto della sua ribalderia,
ieri, invece, chiedevi perdono in un groviglio di parole,
immagino che in sogno lo facessi alla tua innamorata,
invece io mi svegliai nella Parigi Je t’aime delle tue braccia.
E niente mi importava e il sole ormai si nascondeva,
la pioggia si mischiava con la gente, col rumore,
ODORE di carne fresca e io selvaggia mi ricordai,
l’allegro banchetto e oh! Oh!, il mio corpo,
in una doccia lavai il mio corpo etereo,
in una liberazione prolungata,
poi senza fretta né traccia lasci il mio cuore
inzuppato del tuo sangue, che guardai come un autoritratto,
spensi la mia divina sete di ieri, per fortuna,
ti lasciarono senza una sola goccia di sangue,
meritavi questo e molto di più,
dirmi che mi amavi,
senza che fosse vero nella Parigi di Barcellona,
e pronunciare male il mio nome,
mi spiace amore mio, ormai sei eterno,
dormi.
Domattina non guardare il cielo,
ti ho dato la morte coi miei canini,
forse non ricordi quel magico istante,
invece il mio tempio di Venere trema,
l’iride dei miei occhi trema al ricordo,
il mio santo corpus trema al ricordo,
è possibile ridarvi una morte allegra?
***
LA BELLA AMAZZONE
La Bella Amazzone mi eclissò
col suo sguardo soggettivo.
Così morboso e comprensibile.
Tu, bella Dona Cartaga risplendente,
profumata d’olio, mi somigliavi,
i seni turgidi,
fiorivano tra le mani,
regalando baci,
sembravi una dea dell’Angelusdomini.
Nella gabbia bei risvegli
di arte Coneptions.
Con il dolce tratto di Luis Royo,
ti porterei a vedere
colonne di luce naturale,
nel cielo di Sigulda.
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Ti benderei gli occhi per sorprenderti,
nelle tundre aurore boreali.
Ma mi spiace non poter offrirti il dono
sono soltanto un’umile
druida dell’Angelus.
Solo la mia penna posso offrirti,
i miei sonetti d’amore.
Questo meditare.
Sotto il cielo indifferente.
Senza il conforto di pagliuzze e stoppie.
Lascio il mio padrone,
Per farti luce e fiamma.
© Jade Bueno, dal libro Sigo cayendo hacia ti
(Traduzione di Giuliana Manfredi)
***
SENTIMENTO
Lui mi aspetta
Guardando a caccia di prede
In un mare senza maree
Lui mi aspetta
Lo spero anch’io
Morirò tra le tue braccia
Rallegratevi insieme
Insieme potremo godere
In questa grande tempesta d’amore
I nostri baci sono elettrici
I nostri corpi si fondono come scintille
I nostri corpi agitati, bagnati di sudore
Siamo un uragano
Centrifughiamo tutte le nostre forze
Per raggiungere il centro di gravità
Sospensione della gioia
Le nostre mani si uniscono e il corpo si rilassa al sentimento
***
Il tuo amore si è realizzato. Comincio a rotolare giù per la strada come una tartaruga felice. Il mondo sembra così incredibile e meraviglioso al tuo fianco. Grida di gioia riverberano nel mio cuore.
I nostri ruggiti d’amore per le strade.
Sono una tartaruga felice su e giù per la strada sto aspettando il mio amore per rubare baci con tenerezza e tenacia
Sono una tartaruga felice
fatto l’amore con te
(Traduzione dell’autrice. Le fotografie sono dell’autrice)
© Copyright Jade Bueno