ELISABETTA MERCURI
«Per me la musica è “arte del suono”, in ogni sua manifestazione, che si tratti di un pianeta col suo suono fondamentale o di un essere umano con la propria espressività o ancora di un volatile col proprio canto. Musica è movimento dell’animo nello spazio e nel tempo». Così il musicista e compositore lametino Fabrizio Basciano definisce la sua grande passione.
Una passione compresa nel suo amore per l’arte nel senso lato del termine e che lo porta ad estendere il suo agire culturale. È quanto gli consente la sua associazione Lante Arte, promuovendo svariate iniziative legate alla sfera della musica e delle arti visive come la pittura, la fotografia, la scultura, spesso connesse in sorprendenti interazioni.
La ricerca di nuove forme sperimentali è lo stimolo costante della produzione musicale di Fabrizio Basciano. I suoi primi componimenti, Dal caos all’armonia (2011) e Le 7 perle di Belzebù (2013), rientrano in un ambito prevalentemente elettroacustico. Mentre, la raccolta di brani del Cd 8 pezzi brevi può essere ascritta a generi musicali differenti: le assonanze timbriche, armoniche e stilistiche passano dal linguaggio contemporaneo a quello del jazz.
Questo, in ragione delle diverse committenze o situazioni che hanno portato alla creazione degli 8 brani, suddivisi in 4 coppie. La Marcia del Soldato e Canzonetta alla riva del fiume sono i primi brani, in ordine cronologico di scrittura, per un’Histoire du Soldat mai andata in scena. In questo caso il riferimento era Strawinsky. Gli altri due brani intitolati Occhi su Saturno e A Christmas song si ricollegano alla semplicità delle Gymnopedie di Erik Satie. Mentre Da Padre a Figlio e Le Fontane di Lamezia nascono nello stesso mese di maggio 2013 per due commissioni differenti, e vogliono aderire ad un linguaggio più cinematografico. Infine, Reading Arvo, ispirato dalla musica e dal pensiero del compositore estone, e Self-awareness ispirata da successioni accordali vicine all’ambito jazzistico.
Per il componimento Da padre a figlio (Ungaretti su Costabile), Basciano si è avvalso della collaborazione di Franco Battiato. Il legame con il cantautore catanese si protrae da tempo, si tratta soprattutto di contatti tramite e- mail. Basciano fa tesoro di tutti i suggerimenti elargiti dal cantautore, ne racconta la pazienza, la disponibilità a regalare feedback di grande precisione e dettagliate indicazioni tecniche. «Quello che più mi affascina di Battiato – afferma il musicista lametino – è il suo senso di costante evoluzione di sé, tanto da un punto di vista esistenziale quanto da quello più propriamente tecnico musicale, conseguenza del primo».
Da qui, la realizzazione dell’eBook Battiato anni ’70. Un lavoro che Basciano definisce «la naturale prosecuzione della mia tesi di laurea in Musicologia e beni musicali». Basciano legge quell’incessante ricerca di Battiato indirizzata a «superare la forma della canzone tradizionale». Ne racconta gli inizi di carriera, la partenza da cantante di balera ed un prosieguo costellato da continue sperimentazioni (in particolare negli anni ’70) nella musica elettronica prima e d’avanguardia poi, fino alla produzione odierna di opere teatrali e di musica sacra, di balletti. Fino al consolidamento di una forma di canzone estesa, «degna di ogni interesse da un punto di vista accademico quanto popolare».
Basciano, come egli stesso spiega nell’ introduzione del libro, propone «un piccolo viaggio d’interconnessione tra la cosiddetta popular music e le avanguardie musicali colte, di fenomeni musicali che studiosi e accademici ritengono indegni, il più delle volte, di qualsivoglia attenzione».
Nell’eBook, la volontà di Basciano di parlare in modo critico ma costruttivo di musica, attraverso un cantautore che ha voluto rompere con gli schemi tradizionali, rifiutando, peraltro, le prevenzioni sulla musica leggera e i giudizi che tendono a sopravvalutare i compositori del passato. «Il campo musicale di Battiato è vastissimo spiega Basciano -, limitandomi alla produzione pop, la definirei “pop progressive”, e nella stessa trovo straordinaria l’immissione di tematiche “alte” e di procedimenti “colti”, appartenenti a sfere musicali di livello superiore».
La sua ammirazione per Battiato non può non derivare, soprattutto, dalla condivisione di quella tensione verso percorsi sperimentali. Desiderio di provare e di creare. Peculiarità che appartengono alla personalità di Basciano. Ed a supporto della sua musica, eccolo cimentarsi in altre espressioni artistiche. Per Basciano, riprendendone il pensiero: «La musica è movimento dell’animo nello spazio e nel tempo». Una dimensione che si dilata per fondersi con altro: con la poesia, con il sogno, con la natura, con la storia e con la leggenda. È quanto ci raccontano i suoi videoclip. Le immagini ad accompagnare le sue esibizioni. Le immagini come incantevoli scenografie delle sue composizioni.
Nei due video relativi ai brani Da padre a figlio e Self awareness: una rosa che richiama la poetica di Franco Costabile ed il rincorrersi delle onde del mare a suggerire il ritmo trascinante della musica.
Il videoclip del singolo Who made the ancient world, uscito circa due mesi fa, anche questo seguito da Battiato, è stato girato nel sito megalitico di Nardodipace, nelle Serre Vibonesi, luogo anticamente denominato Città della Porta dai Pelasgi, popolo del mare che si sarebbe stabilito sul suolo calabrese tra il V ed il III millennio a.C. La musica trova il suo scenario in questa meraviglia paesaggistica, quasi surreale, creata dai colossali megaliti. Il singolo anticipa l’uscita, a breve, del nuovo album del maestro Basciano, KLAR, composto da otto brani che spaziano negli ambiti pop, rock, elettropop, elettroacustico e acustico.
Per un musicista innanzitutto elettroacustico, la creazione di produzioni differenti che materializzano un estro creativo volto a diffondere il suo sentire ed a stimolare suggestioni e percezioni di ampio respiro culturale.
http://fabriziobasciano.bandcamp.com/