LORENZO BARBERIS.
Tra le varie “mostre nella mostra” presenti a questa 46ma mostra dell’artigianato artistico di Mondovì appare particolarmente pregevole questa “Notes”, dedicata all’illustrazione dei libri dell’omonima casa editrice. Opportunamente, la mostra è stata collocata presso le belle sale del Circolo di Lettura, presso l’antico palazzo del Governatore di Mondovì: luogo ideale per la mostra su una editrice.
La mostra è stata realizzata a cura di Cinzia Ghigliano, illustratrice monregalese di fama internazionale, che ha anche collaborato con l’editore in questione per alcuni volumi, con tavole che ovviamente sono presenti in questa esposizione.
Cinzia Ghigliano
La mostra si articolava in due sezioni, dedicate una al colore, una al bianco e nero. Solitamente le illustrazioni colorate erano legate maggiormente a temi infantili, mentre il bianco e nero, collegato alla letteratura avventurosa per ragazzi più grandi, aveva temi figurativi anche più adulti.
Come si può vedere dalla locandina riportata sopra, numerosi sono gli artisti presenti all’esposizione: difficile quindi esprimere un dettagliato parere per ciascuno. Qui mi limiterò quindi a riportare una minima selezione.
Le opere di Anna Cola sono affascinanti per la loro capacità di cogliere la paura infantile con uno stile grazioso dove però fanno capolino creature mostruose decisamente inquietanti.
Molto interessante il taccuino di appunti di Federico Gennari, aperto su suggestivi studi di figure piratesche che costituiscono un tema ricorrente anche nelle produzioni di altri autori.
Il tema piratesco ritorna in altri autori, come ad esempio Marco Paschetta, già presentato alla Mostra dell’Artigianato numero 44 in una bella personale. Quasi sempre il tema marinaro si lega anche a quello delle creature mostruose, soprattutto il tema di tentacolari piovre giganti, non so se per un sotterraneo rimando a Lovecraft o per la moda portata da Pirati dei Caraibi.
Anche Andrea Bertone realizza una scena di combattimento marino decisamente inquietante.
Susanna Teodoro
L’unico limite che personalmente ho riscontrato in questa esposizione è l’uso, ormai diffusosi anche in altre mostre, di esporre le opere su sedie. Una scelta che trovo poco ottimale non tanto per ragioni di dignità espositiva sotto un profilo estetico, che qualcuno potrebbe anche accampare, ma perché poco funzionali nella visione dei pezzi in questione, costringendo l’osservatore a chinarsi per osservare in posizioni scomode, o a fruire in misura minore della mostra, dando un’occhiata più superficiale. La cosa è più fastidiosa ancora nell’illustrazione, solitamente immagini ricche di dettagli e di piccole dimensioni, di cui così non si può cogliere appieno il segno (ovviamente del tutto diverso è il discorso per la scultura o comunque l’esposizione di oggetti tridimensionali, che ovviamente hanno altre modalità espositive).
Migliorabile anche la pubblicizzazione, per questo come per altri eventi: lo stringato pieghevole che sostituisce il rudimentale catalogo di passate edizioni è più economico e graficamente professionale, ma mette sullo stesso piano eventi di diversa portata, non sottolineandolo quelli che lo meriterebbero.
Comunque una mostra di grande interesse, come sempre è questa illustrazione di livello nazionale (se non di più) che fortunatamente ogni tanto lambisce Mondovì.