Nata a Montevideo nel 1969, è traduttrice dal 1991 e si è laureata in Lettere nel 2009, titoli entrambi conseguiti all’Università della Repubblica. Nel 2004 le è stata concessa una borsa di studio dalla Fondazione Carolina per studiare Editoria all’Università Complutense di Madrid e all’Università Internazionale Menéndez Pelayo di Santander. È docente di Traduzione Letteraria nel Dipartimento di Traduzione dell’Università di Montevideo e di Lingua Spagnola nel corso di Specializzazione in Traduzione all’Istituto Universitario Crandon. È autrice dei romanzi La rosa de Jericó – La rosa di Gerico (2000, Punto de Lectura, 2005), El vendedor de escobas- Il venditore di scope (2002, Punto de Lectura, 2005), Desde las cenizas- Dalle ceneri (Alfaguara, 2005), Más que una sombr- Più che un’ombra (Alfaguara, 2007) y Falsas ventanas – Finestre cieche (Alfaguara, 2011). È anche autrice del saggio critico, Rara Avis. Vida y obra de Susana Soca- Rara Avis. Vita e opere di Susana Soca (Taurus, 2012). Nel 2006, il suo romanzo Desde las cenizas è stato insignito del Premio Sor Juana Inés de la Cruz dall’Università di Guadalajara e dalla Fiera Internazionael del Libro della medesima città. Ha scritto racconti, alcuni dei quali premiati in vari concorsi, tradotti e pubblicati in antologie in Uruguay, Argentina, Messico, Spagna, Colombia, Perú, Francia e Germania. Nel 2013 l’ editoriale statunitense “La Pereza” ha pubblicato il suo primo volume di racconti, El rap de la morgue. Alcune sue poesie sono state pubblicate nella rivista culturale messicana El perro e nel supplemento culturale di El Derecho Digital in Uruguay. Dal 2007 è colonnista fissa della rivista galería del settimanale Búsqueda, e ha collaborato a publicazioni straniere come il supplemento culturale Babelia del quotidiano El País di Madrid e HojaporHoja del quotidiario messicano Reforma ; così come alle riviste uruguaiane Dossier e La Tertulia, a Pagina Aberta in Brasile, Luvina in México e SoHo in Colombia. In occasione di Bogotá Capital Mundial del Libro, nel 2007 è stata scelta tra i più giovani autori di rilievo dell’ America Latina. Fa parte del gruppo Bogotá39.
Ha tenuto conferenze a Buenos Aires, Lima, Bogotá, Medellín, Berlino e Shanghai (a queste ultime invitata rispettivamente dal BID e dall’ Instituto Cervantes).
Nel 2010 ha fatto parte della giuria del I Concorso del Romanzo Augusto Roa Bastos ed è stata invitata alla Fiera del Libro di Asunción. Nel 2012 ha fatto parte della giuria del II Premio Las Américas (a Puerto Rico), del Premio Annuale di Letteratura del Ministero di Educazione e Cultura (in Uruguay) e del I Premio di Racconto Digitale della Fondazione Itaú (Uruguay-Argentina). Ha fatto parte della giuria in altri concorsi di letteratura nazionale e ha scritto i prologhi di varie opere.
È così
È così.
Un giorno passi
a trovarmi
e mi dici che si va solo
a passare
una mezzora
che mi farà
camminare sulla luna.
Non chiedo
ti seguo
è sicuro che mi porti
in un posto
che sembra allunato
e mi dici
che là
vorresti vivere
e io ti dico
che lo vorrei anch’io
se fosse con te
e tu ridi
perchè sai
che sono pazza
quanto te
e che
se lo dico
lo sento.
Un altro giorno
mi mostri
una stradina
una strada particolare
dove non passa nessuno
e mi abbracci
da dietro e
così camminiamo allacciati
e mi mostri
che le strade
si guardano così
camminando.
E poi ti chiedo di
portarmi in una chiesa
e mi ci porti
entriamo
e prego in ginocchio
per noi
e per loro.
Prima eravamo andati
in un’altra chiesa
erano chiuse le porte
e abbiamo supplicato il parroco
che ci dice di tornare alle quattro
e rispondiamo
che alle quattro
non torniamo
che non abbiamo
che quest’attimo
ma l’uomo
non capisce
e ci fa pena
perchè non è mai
stato innamorato.
E non ci importa
la magia è stare
là uniti
supplicando dietro
la porta chiusa
di una chiesa
col respiro corto
e il cuore in mano
pensando a ogni passo
che la felicità
deve somigliare a questo.
E poi mi dici
andiamo
quasi come un ordine
travestito da richiesta
e ti dico di sì
e non ti prometto nulla
e ora la pelle tutta
chiede il suo pane
e la sua bevanda
poveretti noialtri
amanti
che non vanno
da nessuna parte
prigionieri di altri letti
condannati a vivere
essendo quello che non siamo.
Dove stavi
mi chiedesti e
io mi morsi la lingua
per non rispondere
aspettando.
***
Ecco fatto
ecco fatto
è finita
come finisce
ogni notte
ora resta
la lenta
paziente
dolorosa
speranzosa
ricostruzione
come sempre
come tutti i giorni
dopo tutto
risuscitare
è l’unica cosa
che facciamo
***
Se muoio oggi
Se muoio oggi
i miei libri
giungeranno
a più lettori.
Non dovrò
pensare all’umidità del tetto
né alla colpa verso le mie figlie
né a far mangiare i cani
né a riempire il frigo
né a pagare bollette.
Non dovrò lavarmi
né tagliarmi i capelli
non chiuderò più a chiave
né consulterò agende
non vedrò quando sono allegri
quando mi amano o mi odiano
anche da morta.
Se muoio oggi
lui sarà libero
soffrirà un poco
ma solo un poco.
Subito si consolerà
gli uomini
non restano mai soli.
Le mie sorelle piangeranno
per dolore e per gelosia
perchè diventerò
per sempre la migliore
delle figlie.
Mia madre soffrirà
più di tutti
si chiederà che male
avrà fatto
perchè
un’altra volta la morte
bussa alla sua porta.
E io, non sarò lì a vedere
per questo scrivo questa poesia
per vedere prima
l’assurdo della mia morte.
Oggi sono stanca
ma forse non del tutto
per questo scrivo questa poesia
e forse mentre scrivo
mi salvo
per questa volta.
(traduzione di Giuliana Manfredi)