Per tutto il 2014 e in qualità di Collaboratori Creativi del Wakefield Council, il Consiglio comunale di Wakefiel, Sarah Cobham e John Irving Clarke hanno organizzato laboratori creativi per le donne della prigione di New Hall e per i richiedenti asilo presso la struttura Quaker Meeting House a Wakefield. Usando il potere liberatore dell’arte, della poesia e del teatro, hanno cercato di Dare voce ai senza voce.
In seguito a questi laboratori è stato prodotto un libretto, la cui versione online è disponibile qui.
Ecco alcuni estratti dal libretto.
«John ed io avevamo l’intenzione di esplorare la potenza dell’espressione scritta e artistica. Con le detenute della New Hall Prison e con i richiedenti asilo, che vengono sostenuti da City of Sanctuary presso la Quaker House, i Quaccheri di Wakefield, abbiamo deciso che avremmo dato voce ai senza voce.
Sapevamo che il coinvolgimento in attività creative e artistiche ha la capacità di aumentare la stima e la fiducia in se stessi e aiuta ad attraversare periodi di difficoltà. Questo è stato più chiaro che mai alla presentazione teatrale che le prigioniere hanno realizzato o nel laboratori di disegno e scrittura alla Quaker House, che ha coinvolto i richiedenti asilo e i volontari.
Questo libro è una piccola testimonianza di cosa è successo: la gioia condivisa, il senso di conquista e la consapevolezza del valore di dare voce a chi non ce l’ha».
Sarah Cobham
Alla prigione femminile New Hall abbiamo dovuto lavorare velocemente. Il limite di tempo imponeva soltanto tre mattinate nel corso di una sola settimana a luglio.
Sapevamo che avremmo incontrato esitazione e sospetto, e abbiamo messo in conto che lavorare con scrittori avrebbe potuto intimorire le donne, specialmente se non avevano fiducia nelle loro capacità letterarie.
Infatti è stato così, ma siamo riusciti a raggiungere alcuni importanti risultati. La biblioteca che ci ha ospitato è un ambiente di lavoro ideale, sia perché eravamo circondati da libri sia per l’atmosfera concentrata. In quel posto abbiamo potuto proporre le strategie che avevamo affinato in innumerevoli anni passati a scuola: giochi di rappresentazione e scambi di storie per costruire stima in se stessi e identità di gruppo. E poi l’attività delle parole sulla pagina, il lavoro artistico complementare e la presentazione pubblica.
Ha funzionato. Durante l’ultima mattinata le donne hanno combattuto contro il nervosismo e messo in scena una presentazione per invitare il pubblico. I presenti si sono commossi per quanto vedevano e percepivano: il senso di aver raggiunto un obiettivo. E da parte nostra? Ci siamo sentiti privilegiati di avere avuto la possibilità di essere parte dell’evento.
Tutti i mercoledì mattina del 2013 e 2014 abbiamo partecipato agli incontri informali per i richiedenti asilo del Quaker Meeting House presso il Welcome Cafe.
All’inizio volevamo diventare volti familiari e ottenere fiducia; ottenuto questo abbiamo cominciato a portare con noi una borsa piena di materiale per disegno. Farfalle, alberi, frutta e, quello che ha avuto più successo, coniglietti sono diventati il punto d’inizio per le nostre espressioni artistiche. In un ambiente dove veniva offerto sostegno sociale, legale e sanitario abbiamo offerto la possibilità di rifugiarsi per un po’ nel terapeutico mondo del disegno e dell’illustrazione, un’opportunità che è stata colta da tutti: adulti, bambini, richiedenti asilo e volontari.
Un altro tipo di sorriso
Chiedo la tua storia
e tu mi racconti
la fiera simmetria delle farfalle;
la loro delicata bellezza.
Chiedo la tua storia
e tu parli
del passato glorioso
delle foglie d’autunno.
Chiedo la tua storia
e tu sfiori
il sole che sorge ogni mattina
e lo spagnolo: sonrisa.
John Irving Clarke
(traduzione di Silvia Pio)
John Irving Clarke è apparso sovente in Margutte:
Poeti dal mondo: John I. Clarke, Gran Bretagna
I Figli di Mondovì
Intervista a John Irving Clarke
Ogni traduzione è una nuova creazione
Who the Hell is Ricky Bell? (Chi cavolo è Ricky Bell?)
La prima neve
Un uomo d’onore
Qui la poesia di Sarah Cobham