Andrea Calcagnile e la poesia.
Tempo solitario
che varchi ogni punto del mondo,
varchi ogni anima,
ed una di queste vittime
sono proprio io.
Quanto vorrei che giungesse
già domani, ma non arriva,
devo aspettare e sempre aspettare
e nel frattempo qualcosa si frantuma,
forse il mio cuore o il mio spirito,
ma di sicuro il tempo in quel momento
è struggente, è lento,
è scuro di nostalgia
ed è consolatore del nulla.
Rimugino e rimugino,
navigo e navigo dentro il mio ego
al domani assai atteso,
che prima o poi arriverà,
dopo avermi divorato
e abbrutito istante dopo istante.
***
Speranza
In questi momenti mesti
attendo l’inafferrabile
e l’inesistente.
In questi momenti sconsolati
aspetto qualche rinnovamento vitale.
Voglio rompere questo specchio
sempre dinanzi a me.
In questa nera notte
mi è rimasto un piccolo auspicio.
Devo credere nel silenzio,
nel cielo, nella luna, nelle stelle
e in questo vento che mi trascina
e mi porta a pensare
a qualcosa di esistente.
Per fortuna che regni in me
mia unica amica speranza,
mi salvi e mi fai desiderare
qualche cosa bella della vita.
Credo in te speranza.
***
Il cielo posato in su
Il cielo posato in su
in eterno rimarrà
proprio come la mia famiglia.
Abbiamo logorato i giorni
tra dialoghi, momenti giocondi,
momenti uggiosi e bui.
Ma anche il cielo
a volte ha riscontrato
giorni tristi e bruti.
La mia famiglia, ha mutato
la mia anima, regalandomi
floridezza, umiltà e tanti valori.
Un giorno prima di andarmene,
potrò dire alla terra che qualcuno
al mondo mi ha amato.
Ed ora, dov’è andato quel bambino
che è divenuto grande.
Quel bambino regna nelle vostre menti,
grazie ai rammenti mia cara famiglia.
Siamo cresciuti ma mai moriremo,
noi insieme sempre rinasceremo,
anche tra altri mondi sperduti.
Il cielo posato in su ci scruta,
dono questa poesia al destino,
in modo da rincontrarci tutti lassù.
Godiamoci la nostra casa e la nostra vita,
come se fossimo ancora bambini innamorati.
***
Madre terra
Oh mia amata terra
quanto ti adoro.
Sei unica, sei il mio dio.
Madre terra,
tanti benefici mi hai regalato,
ho avuto in cambio
una fortuna imponente.
Madre terra,
tanti bei campi possiedi,
li scuto tutti
come se stessi leggendo,
contemplo tutto felicemente.
Madre terra,
sono andato in vari posti,
ma nessuno mi ha mai colmato
come riesci a colmarmi tu.
Ho viaggiato dentro di te,
graziealla forza del vento
che mi sospingeva
e ristorava la mia mente.
Quanto amo guardare l’aurora!
Quanto amo guardare il tramonto!
Quando dà il cambio alle stelle.
Null’altro potrà mai colmare di gioia
il mio cuore, solo la mia terra.
Sono in un mondo diverso,
i giorni volavano via
speditamente.
Non sono ancora morto,
continuerò in eterno
a vivere nella mia terra
che mi ha regalato tante avventure,
tanti dolori etanta felicità,
mi ha donato un’altra vita.
Quando morirò,
nuovamente rinascerò
nella mia amata terra.
Breve biografia.
Mi chiamo Andrea Calcagnile, abito a Copertino (LE) e sono un artista. Mi occupo di scultura, di pittura e di poesia. Ho sempre avuto molto interesse per l’arte, infatti, già da piccolo andai a lavorare con mio padre, come piastrellista e muratore durante le vacanze scolastiche. All’età di 13 anni mi iscrissi ad una palestra di pugilato del mio paese, volevo provare questa nuova esperienza, dopo nove mesi vinsi il campionato italiano School Boys 2009. Poi a sedici anni abbandonai la scuola e il pugilato per accingermi a lavorare con mio padre. Un giorno, mentre andavo con lui in un cantiere, trovai per terra dei pezzi di pietra, non so cosa successe, ma l’istinto mi disse di prendere quella pietra e di scolpirla, e fu così che iniziai a scolpire. Dopo un po’ di tempo imparai a dipingere a olio. Ho partecipato ad alcune mostre collettive del mio paese. Dall’età di diciassette anni mi dedico alla poesia prendendo spunto dalle esperienze di vita e riportandole in un quaderno, fino all’arrivo di internet. Ho partecipato a concorsi letterari arrivando tra i primi posti e ricevendo dei riconoscimenti e delle pubblicazioni in antologie. Ora sono sempre qui a costruire e a evolvere la mia arte.
In copertina una scultura di Andrea Calcagnile