Fortunati coloro che possono vivere sulla terra,
mentre non trova pace chi ha diritto
solo al vento infuocato,
alla polvere e al mare.
Fortunati coloro che possono riposare
dopo la vita in un tumulo fermo,
mentre chiede giustizia chi muore prima del tempo,
senza preghiere, in una bolla d’acqua.
Non siamo tutti liberi e uguali
secondo la nuova Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani
che le nazioni hanno approvato in silenzio,
senza scrivere nulla, guardandosi l’un l’altra
negli occhi vuoti e freddi come abissi.
Roberto Malini, luglio 2015
Poesia inedita letta dall’autore a La Valletta (Malta) nel luglio scorso, di fronte a numerosi profughi dall’Africa.
Roberto Malini: la poesia come canto di libertà
La fotografia di copertina è di Bruna Bonino