IL CAFFÈ E IL SILENZIO
sul tavolo
le calze a rete
i vestiti succinti
in taverna il cuore
le scarpe più i desideri
la bianca moneta
è salvadanaio di piacere
pure i chiodi
conficcati in mano
ed asciutti
lo stesso reale assurdo
in là verso le sponde del mare
amore soltanto cemento
chiare già chiare illusioni
***
GALILEO GALILEI
ottenebrante
lancinante
la tua somma idea cosmica
ci esorta
da facili appendici
di almanacchi e riviste
la voce dei tuoi pasti
di cioccolata e arazzi
la tua figura
la tua sedia di lavoro
si sbrina ciondolante
dio oh dio
quando infuria
nel fango
la tua furia..
la tua vera vena
soffiata di limpido cielo
nell’anfratto cosmico
del tuo cannocchiale
il tuo sogno
nel segno di giovani scienziati
è la tua canzone
letta male
la scomunica papale
sono miope
molto miope
siamo miopi
a non averti capito
ora scelto
ti intravedo nello specchio
riflesso dal tempo
e mi rovescio nel
tuo niente
finalmente il tuo inchiostro
come sabbia sull’addome
che sbava in bolla
il mare non basta
non guasta
la trave assassina
spergiura l’estremo
sangue che cola
in biasimo brutale
il tuo mosaico ascolto
o maestro
la natura un furto
d’istante
distante il suono
osato è musica
punto contro punto
punto sceneggiatura
fotogramma tassello
di cose belle
la tua scienza
la tua graziosa vecchiaia
la bellezza tua nostra vecchia
fredda ombra sognatrice
mi duole la vescica
se penso ai tuoi numeri
incroci equivoci
d’immagini obsolete
allora escogito
per te parola estrema
ed elaboro ecografia
del tuo estremo sapere
coniugo i tuoi occhi
sui miei pianeti
smussando scena morta
accendo i miei occhi
il mio esempio per te
come febbre senza temperatura:
oso dove posso
ti stringo a me
come moneta d’oro
e fingo e spingo
verso macchie solari
la tua moschea
di spine ed intelligenza
hai spillato la pelle umana
per la tua idea
ora si dice che anche qui
c’è la tua parte
anche l’altra
quasi identica
alla faccia della luna
ovvero esistente
mi rovescio
nel tuo finalmente
“i cieli sopra di noi”
tuo messaggio linguaggio
ci rovesciamo tutti
sulla tua pazzia
e ti vogliamo bene
***
BELLEZZA
sei di cuore
fai sparire
ogni inciucio
piaci a tutti
sei necessaria
se nevica
sei confidente
non temi
il dolore
ami il colore
luminoso
di una madre
sei perla
priva di sassi
cancelli ombra
e solitudine
possiedi comunque
svariate possibilità
non provochi incubi
bensì generi vita
ti ci s’annusa
volentieri
cammini, austera
tra ignoranza e
sensazioni calde
ti occupi della
sofferenza altrui
stai accanto al
tuo Signore
effondi estasi
in silenzio
ed in silenzio
ringrazi
sorvoli il cielo
evitando che le rondini
si sbattano contro
fremi e profumi
di mistero
sui giornali
riportano
che sei speciale
insegnando che i panni sporchi
si lavano in casa
sei ornata di
biancheria reale
hai sangue blu
e fai le fusa
eviti di fare
ombra al mondo
usi bene il cervello
non vieni mai a mani vuote
di notte mostri
la tua istintiva arte
nascondi i rumori
alle spalle
generi commenti
roboanti
hai la bocca cucita
e danzi senza sapere il perché
già
perché danzi?
FLAVIO VACCHETTA è nato nel 1951 a Benevagienna (CN) dove vive e lavora. Dipendente presso un Istituto bancario, nutre una grande passione per la poesia e l’astronomia. Collabora con l’Unione Astrofili Italiani per la divulgazione scientifica e con il Gruppo astrofili benesi in cui ricopre la carica di presidente.
Ha pubblicato due raccolte di poesie; con Silente meridiana (Lorenzo Editore) ha ottenuto ampi consensi di critica ed alcuni premi, tra cui nel 2002 il secondo posto al Concorso letterario “Pavese-Gori” di Chiusa Pesio ed il quarto al Concorso letterario “Il cortile” di La Spezia. Finalista al premio “Il libro dell’anno” di Osilo; è stato segnalato ai seguenti concorsi: Accademia letteraria Italo-australiana Scrittori di Melbourne, Premio internazionale di cultura “Puglia viva” Foggia, Premio nazionale poesia “Città di Vecchiano” Pisa, Concorso letterario “Associazione amici dell’Umbria” Terni, Premio speciale “Giorgio Caproni” Val di Magra (MS), Sue liriche sono apparse su giornali, antologie e riviste culturali tra cui “Talento”.
Le immagini sono opere pittoriche di Eleonora Grieco. Le poesie di Flavio Vacchetta hanno accompagnato la sua personale “Suggestioni dal Cosmo” (2003).