Tra cactus e lupi

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Vallone di Unerzio

In alpeggio, tra cactus e lupi: intervista a Susanna Zabai
ESTEVE ANGHILANTE
Risaliamo la valle Maira: Dronero, Cartignano, San Damiano, Lottulo, Macra, Stroppo, Ponte Marmora, Prazzo Inferiore, Prazzo Superiore, Maddalena… poi poco prima di arrivare ad Acceglio svoltiamo nel vallone laterale di Unerzio: Gheit, Chialvetta, Viviere e poi su, su, fino agli alpeggi più alti. Siamo arrivati fino in cima per intervistare una mia cara amica d’infanzia che oggi lavora e vive qui, tra Prazzo Inferiore e questi pascoli di montagna: Susanna Zabai.

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Borgata Gheit

Nata a San Martino di Stroppo, Susanna ha vissuto tutta la vita in questa valle. Mentre molti fuggivano dalle nostre valli, i suoi genitori hanno preso la coraggiosa decisione di vivere in montagna, hanno lasciato tutto a Padova, dove sono cresciuti, e sono venuti a vivere nella casa dei nonni, allevando bestie e coltivando la terra.

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Borgata Chialvetta

Susanna è nata qui, forse l’ultima bambina che può vantare di essere nata in casa, e qui ha passato la sua infanzia. Crescendo e studiando, ha abitato prima a San Martino, poi a Elva ed infine a Prazzo Inferiore; nel 2008 si è laureata con il massimo dei voti all’Università di Lettere di Torino e in quello stesso anno ha deciso di continuare a vivere e lavorare tra queste montagne diventando titolare dell’azienda di famiglia.

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Borgata Viviere

Oggi si occupa dell’allevamento di vacche piemontesi, la razza da carne per eccellenza, e della coltivazione e vendita di fiori da balcone in primavera.

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Prazzo inferiore

A Prazzo Inferiore possiede una grande stalla con una ventina di capi di bestiame; un vasto campo poco lontano è organizzato con alcune serre a tunnel nelle quali Susanna e suo padre Gianni riescono a dare sfogo a tutte le loro passioni legate alla terra: fiori da balcone in primavera, ortaggi tutto l’anno, mais per il foraggio del bestiame e soprattutto una grande e invidiabile collezione di piante grasse a più di mille metri d’altezza (mantenuta al caldo anche in inverno grazie ad una ingegnosa stufa a legna a due piani che hanno costruito all’interno).

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Ogni estate le sue mucche pascolano libere nei prati della zona e risalgono, con il metodo dei recinti a filo, il vallone di Unerzio fin su ai pascoli in quota, a più di 2000 metri d’altezza, per poi ridiscendere pian piano fino alle stalle per i rigidi mesi invernali.
Su questi bellissimi alpeggi ho intervistato Susanna e le ho chiesto di raccontarci la sua esperienza, i suoi metodi di lavoro, la sua scelta di vita, le bellezze e i problemi che ci sono nel lavorare in montagna, del ritorno del lupo e del futuro di queste terre. Buona Visione:

Susanna Zabai

Susanna Zabai

Mucche, fiori e cactus di alta montagna

Le fotografie dei paesaggi della Valle Maira sono di Enrico Collo