ROBERTA FERRARIS
All’estremo Sud-Est dell’area linguistica occitana, la val Vermenagna è terra di confine in tutti i sensi: dalla Francia la divide il col di Tenda, che separa le Alpi Liguri dalle Marittime. Lungo il crinale rimangono le severe testimonianze delle opere difensive erette tra il XIX secolo e la IIª guerra mondiale, che mai ebbero il battesimo del fuoco. E poi il crinale alpino marca il confine tra due ambienti, quello alpino e quello mediterraneo della vicina Provenza.
Il percorso di visita
Da Borgo S. Dalmazzo la SS20 passa il torrente Gesso e sale a Roccavione, paese sorto proprio all’imbocco della valle e alla confluenza di Gesso e Vermenagna, ai piedi della rocca di S. Sudario, dove rimangono i resti di una torre medievale. Nel XIII secolo a Roccavione trovò rifugio una comunità di eretici catari dell’Occitania d’oltralpe con il loro vescovo, in fuga a seguito della terribile crociata: una rievocazione storica, «La rocca dei catari», ogni estate ricorda gli eventi del Medioevo.
Il paese visse, dalla fine del XIX secolo al XX, un notevole sviluppo industriale (filande, poi cementifici e cartiere) dovuto inizialmente all’abbondanza di corsi d’acqua e di forza motrice, quindi alla disponibilità di materiale di cava (calcescisti). Nella prima metà del XX secolo fu meta di villeggiatura estiva, e a memoria di quel periodo rimangono una quindicina di ville liberty e gli alberi monumentali – tra cui alcune sequoie – del parco della villa dei conti Salazar, oggi perduta.
La statale attraversa la zona industriale, ai piedi di alcune cave, quindi raggiunge Robilante, sito in una conca pianeggiante sulla sponda sinistra del torrente Vermenagna. Il paese ha condiviso con Roccavione lo sviluppo industriale del XX secolo, oggi molto ridimensionato. Il territorio si presta al turismo escursionistico, soprattutto nei castagneti che caratterizzano tutta la bassa valle, a partire dalle numerose borgate alte, dove si trovano ancora esempi di tetti in paglia di segale. A Robilante si visita il piccolo Museo della fisarmonica, della musica e dell’arte popolare, dedicato al suonatore e costruttore di fisarmoniche Giuseppe Vallauri, detto Nòto Sonador (1896-1984) e allo scultore popolare Giorgio Bertaina, Jors de Snive (1902-1976). Tra le tradizioni artigiane che si conservano in val Vermenagna va ricordata anche l’arte del cotlè, dei coltellai specializzati nella costruzione dei «vernantin», piccoli coltelli con lama d’acciaio e impugnatura di corno o di osso: la pro-loco di Robilante ne espone una rassegna.
La visita prosegue sulla statale, che raggiunge Vernante. Sui muri delle case circa 90 murales sono dedicati alla vicenda di Pinocchio: fu a lungo residente a Vernante il torinese Attilio Mussino, storico illustratore della favola di Collodi. Il museo Attilio Mussino ha sede nei locali della ex Confraternita e raccoglie tavole originali dell’artista, realizzate per l’edizione Bemporad del 1911, in parte riprodotte sui murales. In via Umberto I è aperto in estate il centro visite del Parco delle Alpi Marittime, con un’esposizione dedicata alla faggeta di Palanfrè e al lavoro in alpeggio. A monte del paese sorge la «Turusela», quanto resta del castello del Lascaris, costruito nel XIII secolo con funzione di controllo sulla via del col di Tenda.
Da Vernante si lascia la statale per una deviazione sulla SP278, che risale la val Grande fino a Palanfrè, uno degli accessi al Parco naturale Alpi Marittime. Dalla borgata, che conserva edifici di pregio, un sentiero natura porta nella faggeta bandita, tutelata già dal XVIII secolo e ricca di esemplari centenari. Da Vernante (area attrezzata di Bec Moler) è possibile arrivare a piedi a Palanfrè, con il sentiero «La via di tèit», che tocca numerose borgate oggi disabitate.
Continuando a seguire la SS20 si arriva a Limone Piemonte, storica stazione di sci alpino, tra le prime in Italia (1907), ai piedi della punta Mirauda (2157 m) e della Rocca dell’Abisso (2755 m). Il paese, che oggi ha aspetto moderno per i molti insediamenti turistici, è attestato dal X secolo, quando subì devastazioni da parte dei saraceni. Il centro storico conserva la parrocchiale di S. Pietro in Vincoli, edificata in stile gotico nel 1363. Da Limone la SS20 prosegue verso il traforo del col di Tenda ma prima di giungervi una deviazione porta a Limonetto: la frazione è uno degli accessi al comprensorio sciistico di Limone, ma è interessante da visitare anche in estate per la rete di percorsi escursionistici de «Lu Viasol», sette facili sentieri. Da Limonetto uno dei percorsi del circuito Lu Viasol ricalca il tracciato romano della via al col di Tenda.
Ritornando alla SS20 si giunge al traforo, aperto nel 1882, che collega la val Vermenagna con la val Roia, Ventimiglia e la Provenza. La vecchia strada del colle, che ricalca il più antico percorso di una delle molte vie del sale, fu costruita a varie riprese tra XVIII e XIX secolo. Non è percorribile in automobile perché sterrata sul ripido versante francese e con ben 48 tornanti: una vera e propria mulattiera. La vecchia strada, e la rete di strade militari che seguono lo spartiacque, sono oggi ottimi percorsi escursionistici per la mountain bike, che consentono di visitare i molti forti, primo fra tutti il forte Centrale, posto a guardia del passo, a 1908 metri.
La storica ferrovia Cuneo-Nizza
Fu Camillo Benso di Cavour a proporre al Parlamento del Regno di Sardegna, nel 1853, la costruzione di una linea ferroviaria tra Cuneo e Nizza, che allora era territorio sabaudo. Poiché Nizza e la Costa Azzurra furono cedute alla Francia nel 1860, un nuovo progetto prevedeva di raggiungere invece Ventimiglia, con una tratta verso Nizza da Breglio (Breil-sur-Roya). Tuttavia, per la complessità dell’orografia del luogo, fu solo nel 1891 che venne realizzata la prima tratta Cuneo-Limone Piemonte. I lavori proseguirono a rilento e furono ancora interrotti durante la Iª Guerra mondiale. La linea fu infine completata negli anni ’30, e fece la fortuna sia della stazione di sci alpino di Limone, sia delle località rivierasche: un treno internazionale dalla Svizzera raggiungeva in dodici ore Sanremo o Nizza. La linea fu gravemente danneggiata durante la IIª Guerra mondiale e venne ripristinata solo nel 1979. La complessità del territorio attraversato la rende spettacolare per le molte opere ingegneristiche: in tutto 27 manufatti in esterno e 33 sotterranei, tra ponti, viadotti e gallerie elicoidali.
Val Vermenanha (Occitan)