MIMMO PUCCIARELLI
Per non piangere
Per non piangere
non dovresti ascoltare la musica
il canto degli uccelli
e le note prodotte
dal soffio di Eolo che gioca con le nuvole
e quello dolce di Sarah
che ti sfiora il collo.
Per non piangere
dovresti rimanere a galla
e precisamente a fianco di quei giovani
che distribuisco, gratuitamente,
panini vegetariani e non,
ai manifestanti e non,
e poi brindare con loro
alle bandiere rosse & nere
e anche a quelle arcobaleno
che il vento accarezza.
Per non piangere
dovresti comprarti non un orologio
ma un vestito attillato D&G,
oppure prendere un piroscafo
e guidarlo verso l’isola dei famosi
dove ti aspettano
con più di cento quadri
due lune cucite insieme.
Per non piangere
dovresti ripiegarti su te stesso
guardare se c’è ancora quel cuore
generoso e colorato
o è già sprofondato
nell’abisso dei ricordi.
Per non piangere
dovresti alzare un solo pugno
alto, alto tra i verdi rami
di questa nuova primavera
e (contro) gli acquazzoni dell’estate,
quella prossima,
durante la quale ti offrirai un mazzo di rose,
che l’altra mano aspetta impaziente.
Non quelle rosse o gialle o blu
ma solo quelle che avranno conservato
sui petali ridenti
le ultime gocce di rugiada
che mi potresti regalare
piangendo
Lyon, 13 maggio 2016