LORENZO BARBERIS
Sono stato particolarmente felice di aver portato DKMO (vedi qui), il progetto artistico che ho seguito nell’ultimo anno, nella mia Mondovì.
Non solo per una ragione eminentemente campanilistica, ma anche perché il Progetto DKMO si coniuga bene con la particolarità della città dove vivo e opero professionalmente.
Se DKMO è, innanzitutto, un progetto sui meccanismi dell’espulsione dei giovani talenti dall’Italia (quelli autoctoni come la ricchezza celata nell’arrivo di massicce ondate migratorie), Mondovì in qualche modo è partecipe di questa marginalità, come molte inespresse eccellenze della provincia italiana.
Grazie alla disponibilità della Diocesi monregalese, abbiamo avuto l’occasione di presentare DKMO nella Sala delle Lauree del complesso del Vescovado, in quello che è stato il centro dell’università monregalese del ’500 (lo studio universitario ufficiale della dinastia sabauda, sia pure per poco).
Un centro minore oggi, forse, ma che ancora custodisce tesori incredibili, come un crocifisso attribuito a Bernini e arazzi di Rubens (vedi qui per ulteriori approfondimenti), il più importante autore del Barocco europeo, in un periodo in cui il “don’t kick me out” funzionava al contrario: fervente ammiratore, visitatore e studioso dei grandi del Rinascimento europeo.
Una cornice ideale, dunque, per presentare il nostro volume, assieme all’editore Lorenzo Cimmino (alla mia destra) e due autori torinesi del catalogo: URFAUT per le arti visuali e la scrittrice Cristiana Astori.
Cristiana Astori “al lavoro” sul contributo di URFAUT