Incipit
Una stanza quasi del tutto spoglia, tranne un armadio di ferro e alcune sedie impilate contro una parete. Una porta si apre. Iniziano a entrare nella stanza. Uomini e donne di età diverse. Alcuni da soli, altri a gruppetti o a coppie. Ognuno si prende una sedia e le dispongono in circolo al centro della stanza. Si siedono. Uno di loro si alza in piedi e inizia a parlare.
“Ciao a tutti. Per chi ancora non mi conosce io mi chiamo Renato e di lavoro faccio lo psicologo”.
“Ciao Renato!” lo salutano in coro le persone sedute. “Sono il moderatore di questo gruppo da ormai quattro anni. Il gruppo è nato per aiutare persone che si trovano a dover gestire problematiche in qualche modo correlate alla sfera sessuale. Esistono infatti, come ci sono dipendenze dalle droghe, dall’alcol o dal gioco d’azzardo, anche dipendenze dal sesso. C’è chi lo fa o lo vorrebbe fare di continuo e non riesce a frenarsi oppure chi si masturba in modo compulsivo. Alcuni invece vorrebbero far sesso ma non ci riescono, per motivi di natura fisica o psicologica. Poi ci può essere chi è troppo frettoloso nel scegliere CON CHI farlo e così si trova continuamente a dover affrontare delle delusioni. C’è poi chi fa fatica a trovare o ad accettare la propria identità sessuale, chi vede la propria identità sessuale osteggiata dal contesto sociale in cui è inserito e via dicendo. I problemi legati al sesso sono tantissimi e molto diversi tra loro. Cosa facciamo noi in questo gruppo? A turno parliamo della nostra esperienza e ascoltiamo quella degli altri. L’ascolto del vissuto altrui è molto prezioso e…”.
“Scusa, posso chiederti una cosa?” interviene uno degli astanti.
“Prego, sono qui apposta per rispondere ad ogni vostra domanda!”.
“Ma quindi qui non si fa sesso?”.
“Ehm… No. Qui si parla di sesso ma non si fa…”.
“Ah… Allora avevo capito male. Vabbè, io allora vado. Ciao a tutti”.
Da Il padre di Ricki e Monica Lewinski
… Il padre di Riccardo abitava in campagna, in una cascina isolata ai confini di una frazione piuttosto fuori mano.
Arrivammo davanti all’abitazione. Fuori, appoggiato al muro anteriore della casa, un grosso cartello di legno scritto a mano con un pennello recitava in un Italiano incerto:
Monica esegue massaggi particolari.
Domandai a Ricki:
“Ma tuo papà si è risposato?”.
“No”.
“E chi è Monica?”.
“È mio papà!”.
Deglutii.
La persona che venne ad accoglierci sembrava in tutto e per tutto un uomo. Grosso. E vecchio. Aveva mani enormi e callose e braccia pelose. E indossava un abitino verde fluorescente da puttana di strada accompagnato da una parrucca di lunghi e lisci capelli rosso fuoco. Era come se un corpulento contadino piemontese settantenne fosse stato catapultato di colpo in quel vestito e in quella parrucca…
Da Marisa
…Quel giorno infatti facevo il turno di pomeriggio e a pranzo mi ero scolato una bella bottiglia di barbera di quella zona. La tipa che faceva il turno con me si chiamava Clara, era una OSS (operatrice socio-sanitaria) ed era piuttosto zoccola. Quarantasette anni, sposata ma non troppo, non bella ma dotata di un fisico procace e sodo, aveva la fama di lasciarsi volentieri palpare dai colleghi maschi. Era il primo turno che facevo da solo con lei e così volli subito vedere se le dicerie sul suo conto fossero semplici pettegolezzi o avessero qualche fondamento. Reso più audace dal demone del barbera, mentre prendevamo il primo caffè della giornata le poggiai una mano sul sedere. Lei non sembrò affatto dispiaciuta, semplicemente mi sorrise senza neppure far finta di volere che la togliessi. Così, di lì a poco, mentre i ragazzi dopo pranzo se ne stavano tranquilli a digerire in poltrona, noi due ci sedemmo vicini e io iniziai a provocarla.
“Ma dimmi un po’, Clara, quel salame che è appeso di là in cucina l’hai portato tu?”
…
È uscita a luglio per i tipi di Matisklo Edizioni, nella collana “Vertigini” dedicata alla narrativa, la raccolta di racconti “Le tragiComiche porNovelle” di Luca Oggero, autore di “Morte e resurrezione di un povero cristo”.
Nei nove racconti fatti da otto personaggi, all’interno di un “gruppo di aiuto per affetti da problematiche legate alla sfera sessuale”, l’autore “confeziona un caleidoscopio di situazioni, deviazioni e perversioni, riuscendo a far sorridere il lettore mentre lo prende a pugni nello stomaco”, con un’ironia che ricorda molto da vicino quella di Stefano Benni in “Bar Sport” e “Il bar sotto il mare”, accompagnata da una visione cupa e tragica simile a quella di Ian McEwan di “Primo amore, ultimi riti”.
Quarta uscita di narrativa per Matisklo Edizioni da quando, nel maggio 2016, ha affiancato alla pubblicazione esclusivamente digitale quella del cartaceo; i tre titoli precedenti sono “I diari della varicella” e “Scusa, Ameri” di Alberto Calandriello e la raccolta di racconti “La via dell’Agave” di Francesco Scopelliti.
Quando da piccolo domandarono a Luca Oggero: Cosa vuoi fare da grande?, lui rispose: Voglio sbagliare in tutto ciò che farò!
Negli anni successivi il giovane Luca si diede da fare a coronare i suoi sogni perdendo tutti i lavori, venendo scaricato da un sacco di donne e diventando un alcolizzato emarginato e malato di mente. Si può dire che oggi Luca sia l’unico vero uomo di successo in Italia, avendo realizzato appieno i suoi desideri infantili.
Scrittore di racconti, romanzi, poesie, monologhi e canzoni, anarchico e dissacrante, lucido e folle, Luca “El Lucho Balboa” è stato cantante della rock band Uovatomiche. Ha pubblicato il romanzo autobiografico “Morte e resurrezione di un povero cristo” e il disco solista “Porci senz’ali ed altri animali” per Araba Fenice Edizioni. “Le tragiComiche porNovelle” è la sua prima raccolta di racconti.